Convegno venerdì a Firenze sulla qualità e la compatibilità dell'edilizia "provvisoria"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 gennaio 2001 00:31
Convegno venerdì a Firenze sulla qualità e la compatibilità dell'edilizia

Con il patrocinio e la partecipazione con propri relatori delle Nazioni Unite e del Ministeri dell'Ambiente, delle Politiche Comunitarie e delle Politiche Agricole, è in programma venerdì 26 gennaio a Firenze, su iniziativa della Provincia e dell'Università, una tavola rotonda sulla "Reversibilità del costruire": soluzioni edilizie per edifici non permanenti (ad esempio moduli abitativi per emergenze) compatibili con l'esigenza di ripristinare l'ambiente dopo il loro uso.
Il convegno, che vedrà gli interventi, fra gli altri, del Direttore del Dipartimento della Protezione civile Franco Barberi e dell'Alto Commissario per i Rifugiati Salvatore Ippolito, è stato presentato alla stampa questa mattina in Palazzo Medici Riccardi dall'assessore provinciale all'Edilizia Alberto Di Cintio e dal responsabile scientifico dell'iniziativa Roberto Bologna.
L’evento è connesso alla ricerca "Il concetto di transitorietà del costruire.

Studio di un modello abitativo transitorio per il medio-lungo termine" che la Provincia di Firenze ha affidato al Dipartimento di Processi e Metodi della Produzione Edilizia dell’Università degli Studi di Firenze.
All’iniziativa contribuisce PROFER System s.r.l., azienda privata di produzione di sistemi per l’edilizia, che partecipa sinergicamente alla ricerca con l’Università e la Pubblica Amministrazione.
Il Dipartimento di Processi e Metodi della Produzione Edilizia rappresenta un punto di riferimento scientifico in questo campo a partire dalle ricerche progettuali del Prof.

Pierluigi Spadolini (confluite nel progetto del modulo abitativo MAPI) e dagli studi del Prof. Corrado Latina (raccolti nella pubblicazione "Sistemi abitativi per insediamenti provvisori") ancora oggi un fondamentale riferimento per il progetto e la ricerca in virtù dell’innovazione apportata.
Sulla base dell’eredità scientifica e culturale che ha connotato il Dip. PMPE e la Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale ad esso afferente, i promotori intendono riavviare il filone di ricerca rispetto alle istanze culturali più aggiornate.
La cultura della "reversibilità" è un connotato della nostra epoca che pervade ormai ogni manifestazione delle attività umane, alla quale non può rimanere estraneo il fare architettura.
Progettare e costruire con il paradigma della reversibilità significa confrontarsi con i principi che rendono praticabile l’inversione del processo costruttivo: dalla realizzazione alla dismissione a "zero residui", secondo i criteri dello sviluppo sostenibile inteso come possibilità di equilibrio tra risorse e impatto ambientale.
Il tema della tavola rotonda assume il paradigma della reversibilità del costruire contemporaneo come riferimento culturale con cui misurare strategie politiche, logiche organizzative e gestionali, proposte progettuali, validità tecnologiche e produttive ipotizzabili oggi per rispondere al crescente bisogno di soluzioni edilizie non permanenti.
La partecipazione di esperti e rappresentanti che a vario titolo si interessano del problema costituisce un’occasione per discutere sulle possibilità di rendere il processo costruttivo concretamente reversibile, traendo spunto dai moduli abitativi di emergenza destinati alle popolazioni colpite da eventi disastrosi, che rappresentano il caso più evidente attraverso cui si manifesta la transitorietà.

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