A detta dell'assessore regionale all'Ambiente, Tommaso Franci, il piano di ristrutturazione
dell' Enel, l'ente nazionale per l'energia elettrica, che prevede la chiusura di non pochi punti di contatto con la clientela in molti comuni anche importanti della Toscana, e' uno
dei primi passi di apertura alla concorrenza nel campo dell'energia elettrica in Italia, ma il capogruppo del Cdu in Consiglio regionale, Franco Banchi, che sull' argomento aveva presentato un'interrogazione, non la pensa cosi' ed in merito alla risposta data in aula si e' detto insoddisfatto.
Banchi aveva presentato un'interrogazione chiedendo spiegazioni sull'abolizione dei contatti commerciali in molti comuni della Toscana, fra cui Carrara, Cecina, Montecatini, Montepulciano, Montevarchi, Orbetello, Piombino e Viareggio, sollevando anche il problema del peggioramento del servizio Enel e connettendo il tutto alla nuova strategia aziendale, che secondo Banchi ha lo scopo anche di ridurre i costi di gestione attraverso l' espulsione dal sistema aziendale di molti lavoratori.
Franci, in aula, ha detto che quanto sta accadendo all'Enel apre una questione di grande portata politica e va considerato che il settore dell' energia, in Italia, sta avviandosi verso un futuro inedito anche per quanto riguarda il rapporto con l'ambiente.
La strategia aziendale messa in atto dall'Enel, secondo Franci, non ha come unico scopo quello
della riduzione dei costi e quindi dei posti di lavoro, ma vuole dare all'azienda l'opportunita' di aprirsi verso nuovi mercati. Ma Banchi si e' dichiarato insoddisfatto.
L'unica cosa su cui ha detto di concordare e' la portata politica della privatizzazione dell'Enel, ma nel senso che, secondo lui, l'Enel sta attuando una politica di espansione verso settori estranei al sistema elettrico, trascurando quindi lo scopo primario della sua esistenza, che e' la produzione di beni e servizi proprio in questo settore.
