Diritto alla salute dei minori, anche in carcere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 agosto 2000 00:03
Diritto alla salute dei minori, anche in carcere

La Regione intende garantire il diritto alla salute dei minori, in larghissima maggioranza di provenienza straniera (nordafricani, albanesi e provenienti dalla ex Yugoslavia, Rom), ospiti dell'Istituto penale minorile di via degli Orti Oricellari a Firenze, unico del genere nella nostra regione.
L'istituto, destinato alla custodia cautelare di giovani in attesa di giudizio (fino a un massimo di un anno di permanenza, ma la media e' di circa due mesi), fa parte del Centro per la giustizia minorile per le regioni Toscana e Umbria del Ministero della giustizia; il direttore Sergio Moretti e' a capo anche del servizio sociale per minori e del centro di prima accoglienza, che costituiscono il complesso di strutture previsto per giovani sotto la maggiore eta' (tra i 15 e i 18 anni) imputati di reati.


Una delibera della giunta regionale, su proposta dell'assessore al diritto alla salute Enrico Rossi, prevede entro 45 giorni la stipula di un protocollo d'intesa con l'azienda ospedaliera di Careggi d'intesa con la direzione regionale per la giustizia minorile: si trattera' di attivare una corsia preferenziale per prevenzione e profilassi in una situazione in cui si sono registrati negli adolescenti, per la maggior parte privi di assistenza familiare e di un domicilio, alcuni fenomeni di ritorno di Tbc, epatiti e forme di malattie parassitarie, ma anche ad esempio gravi disturbi dentali.


Inoltre si pensa ad altre misure, come una tessera a codice non identificativo capace di raccogliere tutti i dati su vaccinazioni e accertamenti diagnostici. Potra' rappresentare uno strumento che, senza mettere a rischio la privacy dei ragazzi, consentira' di potersi presentare in qualsiasi struttura sanitaria del paese per richiami e controlli, con la possibilita' di accesso per le stesse strutture ai dati delle cartelle cliniche della banca dati della Asl 10 di Firenze.
"La Regione intende proseguire il suo impegno per l'applicazione del decreto legislativo 230 del 1999 e del decreto interministeriale del 20 aprile scorso - ha detto Rossi - che individuano la Toscana nel gruppo di sperimentazione per il passaggio delle competenze della sanita' penitenziaria al servizio sanitario nazionale.


Per questo, dopo la pausa estiva, riprendera' i lavori il tavolo di confronto tra il dipartimento del diritto alla salute, il provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziario e il centro per la giustizia minorile. Lo scopo e' di garantire ai detenuti e agli internati diritti pari ai cittadini in liberta' nella fruizione delle prestazioni sanitarie ".

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