Alla VI commissione del consiglio regionale i problemi dell'alta velocità ferroviaria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 luglio 2000 00:41
Alla VI commissione del consiglio regionale i problemi dell'alta velocità ferroviaria

Nelle ultime audizioni il Comando provinciale dei vigili del fuoco ha rilevato, che se si è attenuato il problema delle attrezzature per eventuali interventi in galleria sia durante i lavori che ad esercizio ferroviario attivato (la sede di Bologna, anche con il contributo degli enti locali, ha ricevuto attrezzature specifiche) "resta preoccupante quello delle sedi dei vigili del fuoco: la sede di Borgo San Lorenzo ed il distaccamento volontario di Marradi - e' stato detto - sono insufficienti a garantire la sicurezza dei cittadini, tenendo conto che essi devono coprire l'Appennino anche per l'autostrada del Sole e per la variante di valico".

E' indispensabile una nuova sede a Barberino di Mugello ed un distaccamento volontario a Firenzuola.
Tutto sul versante della sicurezza dei lavoratori l'incontro della Commissione con i rappresentanti provinciali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, che hanno escluso ogni ipotesi di incremento delle buste paga a scapito della sicurezza sul lavoro.
Il problema delle risorse idriche e del depauperamento di sorgenti e pozzi e' venuto in primo piano nell' incontro con i rappresentanti di Cavet, Tav e Italferr.
Per quanto riguarda le sorgenti sono stati ammessi errori di valutazione nella tempistica ed è stato assicurato il monitoraggio in avanzamento dello scavo in galleria, che dovrebbe evitare il ripetersi degli errori.

Le emergenze che si sono verificate con l'interruzione dell'approvvigionamento idrico per usi civili sono state superate - è stato assicurato - e sono stati interrotti, quindi, i rifornimenti con autobotti. E' stato inoltre spiegato che è attivo un "tavolo" per il risarcimento dei privati, purche' i danni siano stati realmente causati dai lavori di Cavet.
Quanto al ripristino dell' ecosistema, e' stato assicurato che saranno restituite al sistema le stesse fruibilità precedenti ai lavori.

I rappresentanti di Tav e Cavet hanno sottolineato la complessita' dell'opera, che ha pochi precedenti nel mondo, e la particolare fragilità dell'Appennino.
Con ambientalisti ed agricoltori l'ultima riunione. I rappresentanti di Legambiente, Wwf, Amici della Terra, Italia Nostra e Comitato cittadino di Luco-Grezzano hanno chiesto risolutamente un nuovo studio ed una nuova valutazione d'impatto ambientale. Nel caso che sia accertata l'impossibilità di evitare il drenaggio delle falde, gli ambientalisti hanno chiesto la riapertura della Conferenza dei servizi ed una attenta valutazione dei costi e dei benefici.

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