Domeniche ecologiche: l'opinione dell'Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2000 13:20
Domeniche ecologiche: l'opinione dell'Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori

Un volantino del Quartiere Quattro del Comune di Firenze recita: "..... per la terza volta l’intera città sarà chiusa al traffico delle auto e dei motorini, dalle ore 10.30 alle ore 18.30, potremo nuovamente vivere nella dimensione urbana della sostenibilità ambientale e della riappropriazione collettiva di spazi in genere invasi dal traffico. Tocca a tutti noi far sì che queste domeniche siano una sorta di prova generale di un altro stile di vita, di un altro modello di mobilità urbana, di un’altra idea di città.

…. "
"A questi amministratori che hanno commissionato la scrittura di queste righe -commenta Vincenzo Donvito, Presidente dell'ADUC- vorremmo chiedere quale sarebbe la dimensione urbana della sostenibilita' ambientale e la prova generale di un altro stile di vita, nonché un altro modello di vita, quando (al di la' della terribile terminologia politichese usata) in queste citta' , grazie alla carenza di strutture e servizi, cio' e' possibile solo una volta la settimana? Ci si prende in giro, obbligandoci ad ingerire una caramellina che serva a tenerci calmi e contenti negli altri giorni? Questa caramellina (sempre per parafrasare il paragone col periodo del Governo Mussolini) e' piuttosto una purga per disintossicarci dalla confusione generale che regna nelle citta' negli altri sei giorni della settimana, e per nascondere l'incapacita' amministrativa di chi ci governa.

Inoltre stendiamo un velo pietoso su questa immagine di Terzo Stato proletario che mette in atto la riappropriazione collettiva .... Ultima nota: chi ripaghera' del tempo perduto quelle persone che, lavorando la domenica, sono state costrette a recarsi presso i vari uffici per avere un permesso di transito? Il prezzo che pochi devono pagare per il bene di tutti? Ci si consenta di dubitare che per il bene di tutti ci debba essere anche una sola persona che debba pagare; e quando questo succede riusciamo solo a percepire autoritarismo e arroganza.

Ci voleva tanto, invece dell'obbligo, a far si' che ci fosse l'opportunita'? Forse si', perche' entrerebbe in gioco tutta quell'impostazione di governo che considera gli amministrati come sudditi da proteggere e indirizzare verso le scelte e la vita giusta, quella di chi ci governa, per l'appunto".

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