Memorie digitali a rischio estinzione: come salvarle

Contro la scomparsa dei documenti digitali nel settore culturale ma non solo al Cenacolo di Sant'Apollonioa a Firenze si svolgerà una conferenza l'11 e il 12 dicembre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2012 19:56
Memorie digitali a rischio estinzione: come salvarle

E’ ancora troppo poco diffusa la consapevolezza della rapidità con la quale scompaiono i documenti digitali che registrano le variegate tracce delle esperienze e delle attività dei singoli individui e delle comunità del mondo contemporaneo. Per questo è indispensabile che sia diffuso il più capillarmente possibile l’allarme lanciato dagli esperti di tutto il mondo che, da tempo, stanno studiando il preoccupante fenomeno della rapida obsolescenza delle memorie conservate negli archivi digitali.

Senza adeguati provvedimenti, in un tempo misurabile in pochissimi anni, queste ingenti risorse risulteranno infatti inaccessibili con danni enormi per l’intero genere umano. La promuove, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la Fondazione Rinascimento Digitale in collaborazione e col determinante sostegno dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, assieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e alla Library of Congress, la più importante istituzione culturale statunitense.

Vi collaborano prestigiose istituzioni italiane e straniere che saranno presenti con autorevoli relatori. Altri partner che hanno contribuito alla realizzazione di questo evento sono: Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze, Agenzia per l’Italia Digitale, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Polo Museale della Città di Firenze, Università di Firenze, Istituto Universitario Europeo, Data Seal of Approval (DSA), Network of Expertise in Long-term STOrage of Digital Resources (NESTOR), Digital Preservation Coalition (DPC), Alliance for Permanent Access (APA), National Library of the Netherlands (KB), Data Archiving and Networked Services (DANS), International Federation of Librarians Associations (IFLA), Associazione Italiana Bibliotecari (AIB), UNESCO. A dimostrazione della necessità e dell’urgenza di elaborare modalità che consentano la conservazione di lungo periodo degli archivi digitali, impedendone la manipolazione e garantendone l’autenticità, basterà ricordare non solo la perdita di gran parte della documentazione prodotta nel corso delle importanti iniziative di digitalizzazione del patrimonio culturale messe in cantiere negli anni Ottanta del secolo scorso in Italia, ma anche le ‘sparizioni’ causate non dalla ‘fragilità’ degli archivi digitali, ma dalla volontà di sopprimere informazioni per ragioni politiche o per opportunità pratiche.

E’ il caso, secondo uno studio accademico reso noto da Paul Moore Olmstead, delle informazioni digitali sulla Primavera Araba (tra il 2010 e il 2011), già perdute in misura consistente; o, come ha dichiarato l’AD della British Library di Londra, Lynne Brindley, della scomparsa di tutte le informazioni sul presidente degli Stati Uniti George Bush dal sito della Casa Bianca al momento dell’insediamento di Barack Obama nel 2008 e sulle Olimpiadi di Sidney del 2000 (150 siti web cancellati nella notte successiva alla fine dei giochi).

Quest’ ultimo fatto ha stimolato la British Library ad avviare sul dominio web del Regno Unito un progetto di archiviazione e conservazione delle informazioni sulle Olimpiadi appena concluse. Ancora più minacciosi appaiono i pericoli di perdita delle memorie prodotte da singoli studiosi e dalla grande varietà di istituzioni culturali (biblioteche, archivi, musei, ecc.) che, negli ultimi due decenni, hanno intrapreso la strada della progressiva transizione delle proprie attività e del proprio patrimonio nel dominio digitale. E’ sulle problematiche della conservazione digitale delle informazioni prodotte nel settore della cultura e dei beni culturali – settore così importante per Firenze e la Toscana - che si concentrerà parte significativa degli autorevoli interventi in programma nella Conferenza. I lavori, che si svolgono in lingua inglese con traduzione simultanea, sono articolati in diverse sessioni alle quali partecipano i più qualificati esperti internazionali che illustreranno alcuni esempi di best practices per quanto riguarda la gestione degli archivi digitali e i risultati conseguiti in questo campo dai principali progetti europei.

Non mancherà una analisi della situazione italiana. I due giorni della conferenza sono preceduti e seguiti da altre due giornate dedicate alla sensibilizzazione e alla formazione degli operatori dei beni culturali, con particolare attenzione alle risorse umane del territorio regionale. Seminari propedeutici tenuti da specialisti saranno dedicati all’utilizzo dei nuovi strumenti per la conservazione delle memorie digitali. FONDAZIONE RINASCIMENTO DIGITALE La Fondazione Rinascimento Digitale (FRD) - Nuove Tecnologie per i Beni Culturali è una fondazione no-profit promossa e finanziata dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, nata il 16 dicembre 2004, con l'obiettivo principale di promuovere l'uso delle tecnologie Web nel campo dei beni culturali.

Il 16 maggio 2005 ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica a livello nazionale. Una particolare attenzione è dedicata alla conservazione a lungo termine di oggetti digitali e di archivi digitali affidabili dove depositare tali contenuti. La Fondazione collabora con gruppi di lavoro, organizzazioni e progetti internazionali su tematiche collegate. Su questi temi, che sono in parte tecnologici ma anche organizzativi e normativi, FRD organizza eventi e fornisce inoltre attività di formazione e di aggiornamento del personale.

www.rinascimento-digitale.it La Fondazione è presieduta dal professore Paolo Galluzzi; il Direttore scientifico è l’ingegnere Maurizio Lunghi e il Segretario è il dottor Marco Rufino.

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