Il Comitato No Tunnel TAV 'arruola' con Beppe Grillo

Intanto si apre una voragine nella zona dei cantieri Tav a Bologna. De Zordo: "Cosa altro deve succedere per fermarsi qui a Firenze?"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2010 15:59
Il Comitato No Tunnel TAV 'arruola' con Beppe Grillo

"Alle roboanti dichiarazioni del presidente della Regione Enrico Rossi e dell'assessore alle infrastrutture Luca Ceccobao perché si faccia informazione sul progetto di sottoattraversamento di Firenze è seguito il solito silenzio" denuncia il Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze. E così cittadini e cittadine che si oppongono alla costruzione dell'opera organizzano un nuovo punto di informazione venerdì prossimo, 12 novembre 2010, dalle ore 17, in piazza della Repubblica. Ci saranno materiali informativi, pannelli dove saranno evidenziati il percorso delle gallerie e gli edifici esposti a rischi, ci saranno tecnici (ingegneri, architetti, urbanisti, ferrovieri) che potranno rispondere alle domande delle persone. Al momento informativo parteciperanno anche l'attore Saverio Tommasi e il musicista Paolo Pizziolo.

"Sarà presente - fanno sapere dal Comitato - anche Beppe Grillo che verrà ad informarsi del progetto TAV fiorentino e a cui sarà chiesto un intervento da microfono". Voragine cantieri Tav a Bologna, De Zordo: "Cosa altro deve succedere per fermarsi qui a Firenze?" "Invitiamo i pasdaran del tunnel sotto Firenze e della stazione Foster a valutare cosa è successo in queste ore a Bologna, in via Carracci, dove Ferrovie sta realizzando una stazione sotterranea analoga a quella fiorentina: una voragine di 15 metri di diametro e profonda 3 si è improvvisamente aperta questa notte e solo per fortuna non ci sono stati feriti: ecco la tanto sbandierata sicurezza dell'opera!" fa sapere con un comunicato stampa Ornella De Zordo. "Quando gli esperti hanno detto che questo tipo di lavori sono comunque rischiosi, e che le precauzioni non erano sufficienti, sono stati additati come catastrofisti che si oppongono a un presunto progresso.

Proviamo ad immaginare ora lo scenario delle foto di Bologna portato in viale Don Minzoni, o in viale Lavagnini. Proviamo a pensare che sopra quella voragine ci poteva essere un edificio. E poi se se ne ha il coraggio si vada avanti, anziché valutare seriamente l'alternativa del passaggio in superficie. Ma deve essere chiaro, con nome e cognome, chi è responsabile di questa scelta. Oggi, senza trincerarsi dietro a verbali di 15 anni fa, perchè oggi ci si può ancora fermare" conclude De Zordo.

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