Firenze: anche edifici storici tra quelli che gli amministratori vendono

De Zordo, perUnaltracittà, sulla vendita del Meccanotessile: "No allo spreco di risorse pubbliche per favorire la speculazione". Stella (PdL): “Chiarezza dal sindaco su valore degli immobili e cambi di destinazione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2010 14:49
Firenze: anche edifici storici tra quelli che gli amministratori vendono

Ha fatto sensazione la notizia della vendita di immobili comunali prevista nel nuovo bilancio adottato dalla Giunta Renzi. La vendita prevista, nell’ordine di grandezza di circa 500 milioni di euro, riguarda un insieme di immobili comunali, tra cui preziose testimonianze storico-artistiche. Ecco alcuni immobili che la Giunta Renzi vuole vendere per fare cassa:

la loggia del Piazzale Michelangelo, la Limonaia e le scuderie di Villa Strozzi al Boschetto, la villa di Rusciano, il nuovo Conventino; le Gualchiere di Remole, l’ex-Meccanotessile di Rifredi, le due discoteche del parco delle Cascine.
Prevale dunque la rinuncia ad un uso pubblico del patrimonio pubblico: in nome di problemi di bilancio e mancanza di risorse, gran parte di questo patrimonio prima viene affidato in gestione a privati, ora addirittura in vendita.

Gli stessi amministratori che solo qualche mese fa con comunicati ufficiali, per esempio a proposito delle Gualchiere, annunciavano: «Alle Gualchiere di Remole il Centro internazionale sulle Conoscenze tradizionali. Il prestigioso organismo nascerà a Firenze e potrebbe aver sede nello storico complesso sull'Arno. Il vicesindaco Nardella: "Un'occasione unica per Firenze e il suo territorio"». "Di fronte a questi eccessi crediamo che da parte della società civile della città debba scattare una mobilitazione contro questo vergognoso piano di alienazione di un patrimonio pubblico non solo ereditato dal passato -interviene Mariarita Signorini, membro della Giunta- Consiglio nazionale d'Italia Nostra ma anche conquistato al pubblico e difeso grazie alla mobilitazione dei cittadini, come il caso di Villa Strozzi al Boschetto che fu salvata alla fine degli anni Sessanta da un’allora già avanzata ipotesi di lottizzazione privata, oppure come nel caso più recente di Villa di Rusciano il cui parco è stato salvato da manomissioni per l’azione congiunta di cittadini e di Italia Nostra". Il consigliere del PdL Marco Stella chiederà nella seduta di oggi del consiglio comunale al sindaco Renzi di fare chiarezza sull’annunciato piano di alienazioni del patrimonio immobiliare del Comune.

Stella, in particolare, chiede di sapere “se tutti gli immobili individuati dal Sindaco possono essere venduti”; “se sono state effettuate le perizie e a quanto ammonta il valore di ogni singolo immobile inserito in suddetta lista”; “se sono già stati individuati gli immobili per i quali che occorrono i cambi di destinazione e quali sono nello specifico”. "Il Comune ha già speso oltre 10 milioni di fondi pubblici. Quell'area ha bisogno di verde e di servizi". E' quanto ha detto la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo che ha presentato una domanda di attualità.“L'ex Meccanotessile non finisca nelle mani della speculazione edilizia.

La scelta già di per sé discutibile di svendere un patrimonio immobiliare che tra gli altri comprende anche molti edifici di pregio – ha spiegato De Zordo – rischia tra le altre cose di provocare nuova densificazione urbana in città”. La capogruppo di perUnaltracittà ha per questo presentato oggi una domanda d'attualità da discutere in consiglio comunale: “La struttura era stata destinata negli anni '80 a museo d'arte contemporanea: come si concilierebbe la vendita dell'edificio con i finanziamenti pubblici, in parte già utilizzati e altri già stanziati, destinati alla specifica realizzazione del museo?”, ha chiesto la consigliera.

“Il solo primo stralcio per il consolidamento delle strutture esistenti ha comportato una spesa di più di 20 miliardi di vecchie lire, oltre ai circa 2,5 miliardi di risarcimento alla ditta che avrebbe dovuto inizialmente vincere l’appalto. Inoltre – ha proseguito la capogruppo di perUnaltracittà - ci chiediamo in che modo il Comune intende far sì che chi acquisterà quell'area realizzi davvero aree verdi, scuole e asili nido. Il sindaco Renzi mantenga l'impegno preso, per una politica incentrata su un'urbanistica diversa, mettendo al centro l'organicità delle scelte e la necessità di partire da un'idea complessiva di città – ha concluso De Zordo – un'operazione per la quale è necessario innanzitutto coinvolgere gli abitanti della zona di Rifredi”.

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