Per Renzi un poltrona da 2mila euro? No, grazie! E viene restituita alla ditta

Si sa, a parlar di politica si finisce, prima o poi, a parlare di poltrone. Stavolta però il senso o meglio, la poltrona, non è affatto simbolica o una carica, bensì un oggetto d'arredo del prezzo di oltre 2mila euro. Il botta e risposta Donzelli-Renzi.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 agosto 2009 19:49
Per Renzi un poltrona da 2mila euro? No, grazie! E viene restituita alla ditta

“Quanto possa essere comoda una sedia da 2.201 euro. Se è stato ispirato dalla sindrome del megadirettore galattico di fantozziana memoria nella scelta della suddetta poltrona. Se non reputa che una spesa simile per la propria seduta in ufficio, fatta con i soldi dei fiorentini, non incrementi ulteriormente il distacco tra i cittadini e le istituzioni e che un atteggiamento più sobrio potrebbe invece essere più consono al Sindaco della città di Firenze. Se non reputa che spendere due mesi di stipendio di un cittadino medio per una sedia sia un atteggiamento più tipico da vecchia casta da prima repubblica piuttosto che di un giovane sindaco che rimarca continuamente la volontà di discontinuità e rinnovamento.

Se quando chiederà i fondi al Governo a seguito dell’emanazione della 'legge speciale per Firenze', avrà la stessa disinvoltura nel gestire la spesa”. Sono i cinque quesiti posti al primo cittadino di Firenze, Matteo Renzi, dal consigliere del Pdl Giovanni Donzelli, dopo essere venuto a conoscenza del provvedimento dirigenziale con cui si stanziano dei fondi per il rinnovo dell'arredo relativo all'ufficio della Sala Clemente VII, l'ufficio del sindaco. Ma non si è fatta attendere la risposta di Renzi: “Anche un orologio rotto due volte al giorno segna l’ora giusta.

Per tutta la campagna elettorale Giovanni Donzelli mi ha rivolto accuse false e senza senso su presunti sprechi dell’amministrazione provinciale. Ma questa volta ha ragione e credo giusto che quando un consigliere di opposizione pone un problema reale il sindaco si faccia carico delle sue ragioni”. “Quando ho visto l’interrogazione quasi non ci credevo - sottolinea Renzi -: mi pareva una cosa davvero sproporzionata che una normale poltrona da ufficio potesse costare 2 mila euro. Per questo motivo ho chiesto al direttore del servizio acquisti una relazione tecnica sui criteri e sulle modalità degli acquisti del Comune e contemporaneamente ho invitato formalmente gli uffici a restituire la sedia alla ditta che ce l’ha fornita dal momento che ancora non è stata pagata”.

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