Imprese: semestre infernale per l'artigianato toscano

Redazione Nove da Firenze
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29 luglio 2008 14:39
Imprese: semestre infernale per l'artigianato toscano

Firenze 29 luglio 2008- Un primo semestre 2008 molto negativo per l'artigianato toscano, con flessioni nel fatturato (-8,3%) e nel numero di addetti (-0,3%). La difficile congiuntura non risparmia territori e settori, tuttavia cresce la quota di imprese che hanno aumentato la spesa per investimenti (18,2% contro 16,3% del I semestre 2007). Poco incoraggianti invece le aspettative per la seconda parte dell'anno. La nota arriva dall'indagine congiunturale - periodo gennaio-giugno 2008 - dell'Osservatorio Regionale Toscano sull'Artigianato - realizzata da Unioncamere Toscana con Regione Toscana, le federazioni regionali di CNA e Confartigianato Imprese, le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL e con il supporto tecnico di IRPET.
FATTURATO
Salvo la cantieristica, sono tutte negative le variazioni del fatturato per un valore medio del -8,3%, il peggior risultato dal I semestre 2003.

Tra i settori, va male soprattutto il sistema dei servizi (-10,4%), con flessioni del 12,6% per i trasporti, e del 7,9% per i servizi alle imprese. Perdite consistenti anche tra l'edilizia (-8,2%), sofferente soprattutto nei lavori edili di completamento (-13,4%). Nel manifatturiero (-7,9%) è grave la situazione del sistema moda (-11,2%). In particolare, peggiorano maglieria (-14,5%), concia (-13,8%) e calzature (-12,2%). Tra le altre manifatture (-8,0%), si hanno perdite rilevanti nell'oreficeria (-12,6%), nel legno-mobili (-11,3%) e nell'alimentare (-6,7%).

Più contenute le riduzioni della metalmeccanica (-3,2%) per le flessioni che hanno interessato i prodotti in metallo (-3,2%) e la meccanica in senso stretto (-4,8%). Bene invece la cantieristica (+2,3%). A livello provinciale, sono sotto la media regionale: Prato (-11,1%), Siena (-10,1%), Pisa ed Arezzo (entrambe -8,8%), Massa-Carrara (-8,7%) e Firenze (-8,5%). Valori negativi nei fatturati di Livorno (-7,4%), Pistoia (-6,7%), Lucca (-6,4%) e Grosseto (-6,3%). Prosegue la fase critica dei distretti manifatturieri toscani (-12,1% il fatturato del complesso delle specializzazioni distrettuali) con punte nei distretti: pelli-calzature di Castelfiorentino (-16,7%), concia di S.Croce (-14,0%), tessile-abbigliamento di Prato (-13,0%) e orafo di Arezzo (-12,9%).

La dinamica del fatturato evidenzia come a soffrire siano, soprattutto, le imprese più piccole (1-3 addetti, - 12,2%; 4-5 addetti - 10,0%); anche se non risparmia la categoria 6-9 addetti (-8,0%), e le imprese artigiane più strutturate (con oltre 9 addetti) con perdita, però, di "solo" il 5,5% del volume d'affari. Tra le micro-imprese, soffre il manifatturiero (-13,3%). Tra le grandi, arretrano i servizi (-10,4%). Mediamente migliori, negli altri comparti, le evoluzioni della classe con oltre 9 addetti dove il fatturato aumenta nella cantieristica (+5,6%), nella carta-editoria (+2,3%) e nelle manifatture varie (+1,2%).
OCCUPAZIONE
Nel I semestre 2008, calano dello 0,3% gli addetti alle imprese artigiane, pari a meno 1.065 unità rispetto a fine 2007.

Flette, in particolare, l'edilizia (-1,4%), mentre il manifatturiero perde solo uno 0,4%. Avanzano dell'1,7% i servizi. La dinamica occupazionale continua a tenere soltanto nella piccola impresa di 1-5 addetti (+0,3%, pari a +530 unità), mentre quelle con più di 6 addetti segnano un -1,0%. Flettono, nel semestre, sia i lavoratori indipendenti (-0,5%) che i dipendenti (-0,1%), questi ultimi a causa di una riduzione dei lavoratori a tempo pieno (-0,8%) mentre aumentano i dipendenti a tempo parziale (+6,6%).

Nelle province, l'occupazione artigiana scende a Massa-Carrara (-2,6%), Siena (-2,5%), Pistoia (-1,3%). Aumenta a Prato (+3,3%), Lucca (+1,1%), Livorno (+0,7%). I settori di specializzazione produttiva dei distretti manifatturieri registrano una diminuzione marcata nella concia di S.Croce (-4,2%), nell'orafo di Arezzo (-2,2%) e nel pelli-calzature di Castelfiorentino (-2,0%). Recuperano il tessile-abbigliamento di Prato (+3,6%) e l'abbigliamento del Casentino (+2,9%).
DINAMICA IMPRENDITORIALE
Secondo la banca dati Infocamere-Movimprese, la crescita numerica delle imprese artigiane toscane continua ad un passo meno spedito rispetto al passato, con una variazione percentuale del +0,2% tra il primo semestre 2007 e quello del 2008.

Il risultato è frutto di un incremento della mortalità e di una flessione della natalità. A livello settoriale, si conferma come trainante solo l'edilizia (+2,2% la variazione delle registrate, pari a +1.107 imprese negli ultimi 12 mesi); mentre perde 553 imprese il manifatturiero (-1,5%), e 382 unità i servizi (-1,3%).
INVESTIMENTI
Sempre più imprese aumentano la spesa per investimenti, passando dal 16,3% del I semestre 2007 al 18,2% del I 2008. Crescite si registrano nel manifatturiero (dal 16,2% al 21,0% del I semestre 2008) e nell'edilizia (dal 16,1% al 17,2%) mentre una lieve flessione interessa i servizi (dal 16,7% al 16,2%).

A livello dimensionale, le quote di imprese con investimenti in aumento sono consistenti nella classe con 6-9 addetti (26,7%). Seguono quelle con 4-5 addetti e con oltre 9 addetti (in entrambe il 23,4% delle imprese). Al di sotto della media, ma più elevata rispetto al I semestre 2007, la quota con investimenti in aumento delle imprese con 1-3 addetti (16,2%).
PREVISIONI PER IL SECONDO SEMESTRE 2008 RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2008
Peggiorano le aspettative relative al fatturato nel secondo semestre del 2008.

Il saldo percentuale tra coloro che hanno dichiarato di aspettarsi un aumento del giro d'affari, rispetto a coloro che hanno dichiarato di prevederne una riduzione, è passato dai -0,5 punti percentuali del II semestre 2007 ai -1,1 punti del II semestre 2008. Le previsioni sull'occupazione sono invece moderatamente positive: da un saldo aumenti-diminuzioni di -0,3 punti percentuali del II semestre 2007 ad un +0,5 del II semestre 2008. Anche le previsioni sugli investimenti risultano in leggero peggioramento.

La quota di imprese che prevede di aumentare la spesa per investimenti scende nel II semestre 2008 al 10,3%, contro il 10,5% del II semestre 2007.

"L'artigianato toscano subisce -commenta Pierfrancesco Pacini di Presidente di Unioncamere Toscana- il generalizzato rallentamento dell'economia. La bassa dinamica dei redditi delle famiglie italiane, l'inflazione che è tornata prepotentemente alla ribalta e l'incertezza sul quadro economico complessivo, contribuiscono a rinviare le decisioni di spesa dei consumatori e di investimento delle imprese.

Una crisi, quindi, che unisce alle ormai note difficoltà strutturali del comparto, quali la mancanza di sbocchi sul mercato finale e la specializzazione su settori particolarmente aggrediti dalla concorrenza internazionale, le difficoltà provenienti da una congiuntura che per l'artigianato, data la sua forte proiezione sul mercato interno, risulta essere ancora più sfavorevole."

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