​Un Rossini straordinario per il Coro Harmonia Cantata

Grande successo venerdì 27 febbraio all'auditorium Cosimo Ridolfi per la Petite Messe Solennelle

Stefania
Stefania Guernieri
01 marzo 2015 10:29
​Un Rossini straordinario per il Coro Harmonia Cantata

FIRENZE - E' stata una serata di musica speciale quella che lo spettatore ha potuto vivere venerdì 27 febbraio all'auditorium Cosimo Ridolfi della Cassa di Risparmio di Firenze ascoltando la Petite Messe Solennelle di Rossini. Composta nel 1863 e considerata l'ultimo lavoro importante del compositore pesarese, La Petite guarda con ammirazione alla polifonia classica aprendo al tempo stesso nuovi orizzonti alla musica che verrà negli anni successivi. Un capolavoro assoluto che oggi affascina ancora ad ogni ascolto, dal misterioso Kyrie iniziale al meraviglioso Agnus Dei finale che per la sua bellezza è da ritenersi uno dei vertici dell'opera rossiniana.

A riproporre la Petite ad un pubblico numeroso ed entusiasta è stato il Coro Harmonia Cantata sotto la direzione del suo direttore Raffaele Puccianti. Coro amatoriale in attività da ormai trentacinque anni, Harmonia Cantata si presenta come una realtà importante e il concerto di venerdì sera ha dato conferma delle sue qualità. Puccianti ha guidato il suo coro in un'interpretazione vigorosa e sempre precisa, superando tutte le difficoltà del brano e trovando sempre una linea coerente nelle differenze stilistiche dei vari numeri della messa.

Con il coro, protagonisti della serata sono stai quattro solisti tra i migliori interpreti della musica rossiniana. Eva Mei, Marina Comparato, Filippo Adami e Ugo Guagliardo. Scegliere chi tra loro abbia maggiormente impressionato sarebbe forse tradire lo spirito della serata, ma dobbiamo comunque ricordare i mezzi di Filippo Adami e Ugo Guagliardo, impegnati nelle arie più tipicamente rossiniane, l'intenso e raffinato O salutaris di Eva Mei e il commovente Agnus Dei di Marina Comparato (insieme ci hanno deliziato nel duetto del Qui Tollis).

Di pari eccellente livello è stata la parte strumentale per la quale abbiamo apprezzato il pianismo di Gianni Fabbrini e Beatrice Bartoli, che non solo si sono ripartiti i singoli numeri della messa, ma ci hanno anche sorpreso con l'esecuzione del preludio religioso eseguito in un continuo e affascinante dialogo tra i due pianoforti. Con loro l'harmonium discreto ma mai banale, sempre comunicativo di Simone Ori.

Alla fine grande entusiasmo con dieci minuti di applausi in un numeroso e commosso pubblico.  

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