Sul Franchi gli effetti dell'emendamento Renzi?

IV: “È la strada migliore per evitare che Firenze perda investimenti e che lo stadio resti abbandonato”. Mugnai e Cellai (Forza Italia): “Se Commisso rinuncia la colpa è solo del PD. Dobbiamo venire incontro a chi vuole investire”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 luglio 2020 23:45
Sul Franchi gli effetti dell'emendamento Renzi?

Firenze, 31 luglio 2020 – “Come dicevamo nella nostra conferenza stampa di qualche giorno fa, le strade rimaste per il futuro del Franchi erano due: modificare la legge sui vincoli, oppure un’interpretazione estensiva della norma esistente che consentisse ad un soggetto pubblico ed istituzionale l’ultima prima sui vincoli degli impianti sportivi. Dalle dichiarazioni e dalle risposte della sovrintendenza alle nostre interrogazioni parlamentari, era evidente che la strada del cambiamento della legge sarebbe stata – per usare un eufemismo – in salita.

L’emendamento annunciato da Renzi va nella seconda direzione e lascia in capo ad una istituzione pubblica la decisione di un vincolo e solo per gli impianti sportivi. Per noi è fondamentale evitare che Firenze perda questo treno fondamentale sia per gli eventi sportivi sia per l’economia.” Così Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino di Italia Viva insieme a Titta Meucci, Consigliera regionale e a Francesco Grazzini e Patrizia Ciabattoni, coordinatori provinciali del partito.

“A chi in queste ore si straccia le vesti per questa ipotesi ricordiamo che stiamo parlando di un privato che intende investire centinaia di milioni di euro sullo sviluppo di un quartiere fondamentale per la città come quello di Campo di Marte. L’alternativa è semplice: perdere questi grandi investimenti, che sarebbero dirottati fuori città, aumentando sensibilmente il rischio che il Franchi resti come un mausoleo, tutelato e vincolato, ma - come il Flaminio a Roma - abbandonato e costosissimo per le casse pubbliche.” Concludono gli esponenti fiorentini di Italia Viva

“Non è più tempo né di annunci né di striscioni. Chi vuole investire a Firenze e in Toscana portando novità, lavoro e indotto deve trovare persone qualificate nelle amministrazioni locali” dichiarano l'On. Stefano Mugnai, Vicecapogruppo alla Camera dei Deputati e Jacopo Cellai, Capogruppo al Comune di Firenze e coordinatore fiorentino. “Rocco Commisso si è trovato di fronte a un bando sulla Mercafir pieno di incertezze e di incognite nonostante l’opzione in questione fosse sul tavolo di Nardella e prima di Renzi da circa dieci anni.

Poi si è trovato su un’altra serie di incognite e incertezze sulla possibilità di riqualificare lo stadio Franchi e a tutt’oggi Nardella non ha mai presentato neppure una bozza di riferimento delle aree a disposizione adiacenti, fondamentali per costruire un progetto che deve considerare non solo l'impianto in sé ma anche questioni di mobilità, di parcheggi e di servizi commerciali e/o direzionali annessi. Nel frattempo il Presidente viola è stato messo nel mezzo di un’assurda contesa in casa PD tra il Sindaco di Campi Bisenzio Fossi che ha lanciato l'idea del nuovo stadio a Campi Bisenzio e lo stizzito Nardella che non ne vuole sapere”. “Tutto questo nell’assordante silenzio del candidato alla presidenza della regione Eugenio Giani che negli ultimi due mesi non ha speso una parola sulla questione, forse per tenersi fuori dal fuoco incrociato amico.

Se Commisso decidesse di rinunciare la colpa è una e una sola e si chiama PD” rimarcano Mugnai e Cellai. “Adesso leggiamo ulteriori annunci di interventi normativi parlamentari che dovrebbero alleggerire le pastoie burocratiche che rallentano moltissimo l'iter per fare certe infrastrutture, stadi compresi. Noi sosteniamo da sempre l’esigenza di garantire tempi certi e ragionevoli per favorire l'iniziativa privata, in Toscana e a Firenze, anche perché non vogliamo che gli annosi ritardi accumulati dal PD nelle grandi scelte facciano scappare investitori privati come Commisso” concludono gli azzurri. 

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