Morto a 63 anni Uberto Ardovini, il dolore di Firenze

Presenza costante alla Leopolda, è stato responsabile informatico del Pd fiorentino. L'ex sindaco: "Fu tra i primi a credere in me, aveva una energia travolgente. Ciao, ti vogliamo bene". Nardella: "Colonna portante della nostra comunità democratica, sempre pronto a dare una mano e regalare sorrisi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 aprile 2020 21:11
Morto a 63 anni Uberto Ardovini, il dolore di Firenze
ph da Facebook Matteo Renzi

Se n'è andato all'improvviso Uberto Ardovini, lasciando nel dolore la famiglia, gli amici e tutti quelli che gli volevano bene a partire dall'ex sindaco di Firenze e attuale leader di Italia Viva Matteo Renzi. 

Ardovini aveva 63 anni appena compiuti, essendo nato a Firenze il 20 marzo 1957, ed è stato responsabile informatico del Pd fiorentino.

Renzi sui social lo ricorda così: "Uberto Ardovini è stato uno dei primi a credere in me, giovane candidato sindaco di Firenze, quando forse non ci credevo nemmeno io. Mi ha accompagnato in questi anni, dalla Maratona di Firenze alle dieci Leopolde fino alla nuova sede fiorentina di Italia Viva. Dopo anni di battaglia oggi ci ha lasciato in un giorno di passione e di dolore. Ma mi piace ricordarlo pieno di vita e di entusiasmo. E insieme alle persone che ha amato - a cominciare da Elena - continueremo a vivere le nostre sfide con l’energia travolgente che lo animava. Ciao Uberto, ti vogliamo bene".

Un dolore sconvolgente anche per il sindaco Dario Nardella: "Una colonna portante della nostra comunità democratica, sempre pronto a dare una mano, a regalare uno dei tuoi sorrisi. Te ne sei andato in questo brutto momento, lasciandoci tutti con un grande magone... Ci mancherai tanto Uberto, ci mancherai davvero tanto".

Sugli stessi social scorre a fiumi il dolore degli amici che hanno conosciuto e stimato Ardovini. Attoniti, increduli, sgomenti.

Così Filippo Giovannelli, direttore del Calcio Storico fiorentino: "Ci ha lasciato Uberto Ardovini, uomo gentile, disponibile e professionale. Lascia un vuoto nelle persone che lo hanno conosciuto a fondo, lascia la famiglia e una moglie, Elena, persona competente di grande forza e perseveranza.Uberto non amava molto parlarne, ma è stato anche uno dei primi ragazzi del nucleo fondatore del Bandierai degli Uffizi di Firenze, gli sbandieratori del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e del Calcio Storico Fiorentino. Uno che ha dato molto alla sua città, amandola e sostenendola in molti modi.Una notizia triste, come il periodo che stiamo vivendo. Riposa in pace Uberto, ricorderemo ciò che hai fatto e quello che sei stato, ma anche il ciuffo biondo e il tuo sorriso conturbante".

In evidenza