Ieri al Franchi applicazione magistrale del calcio

Dopo due gare in grigio i viola sono tornati davanti al loro pubblico e hanno ritrovato la vittoria: 3-0 sulla Spal.

23 settembre 2018 10:23
Ieri al Franchi applicazione magistrale del calcio
Immagine concessa da violachannel.tv

Ieri sera abbiamo assistito alla pura applicazione del calcio: totalità, posizionamento e adattabilità. Davvero il problema napoletano e genovese potrebbe essere stato nell’interpretazione durante i match, sintomo che ancora questa Fiorentina debba prendere consapevolezza dei suoi mezzi. L’inesistenza quasi globale dei ruoli che sposta solo le caratteristiche d’un calciatore da una zona all’altra del terreno di gioco, senza renderlo inadeguato; la supremazia territoriale “pioliana” che può eseguirsi anche con possesso sfavorevole; gegenpressing/pressing-specchio che non fa correre troppo i giocatori garantendone maggiore lucidità psico-fisica e le triangolazioni repentine perché i gigliati sono predisposti già, attraverso i posizionamenti assunti mentre sviluppano pressing, a costruire la trama offensiva.

Una sorta di veggenza calcistica. Qui è visibile il passaggio successivo del calcio totale, dove interessa la palla non più il calciatore. Infatti, in un football composto dalle zone e ampliato su esse, il singolo non esiste come soggetto ma come oggetto-mezzo interno al sistema. Basti osservare Biraghi che muoveva verticale sia interlinea centrale sia sullo spazio laterale sinistro, utilizzando tutte le sue caratteristiche tecniche: aiutava Veretout e Pjaca, poteva creare da mediano azioni offensive, garantiva migliore copertura in fase di non possesso a centrocampo.

Gerson che attaccava gli spazi avanzati lasciati liberi da Simeone, che ha svolto un gran lavoro come centravanti boa (faceva salire i compagni e cercava di tenere ogni pallone). Benassi che si immedesimava come trequartista “ombra” e poi difendeva persino come terzino destro visto che Chiesa non tornava. Pjaca-Chiesa larghi per spezzare i raddoppi e attaccare alle spalle la linea difensiva avversaria: Pjaca in quanto a caratteristiche era quello maggiormente propenso ad attaccare il palo più vicino e quindi ad accrescere la fisicità dentro l’area di rigore.

Veretout sta aumentando il controllo del centrocampo: si spostava sulla sinistra quando Biraghi sovrapponeva o restava dinnanzi ai difensori per leggere meglio le trame avversarie. Pezzella comincia ha capire le sue doti di libero, giocando qualche volta lontano dalla difesa viola (marcando o impostando). Hancko sostituto dello stanco Biraghi ha convinto con la sua volontà. Eppure ci sono alcune cose revisionabili del tipo i tre difensori lasciati troppo sguarniti e Veretout certe volte lasciato eccessivamente solitario.

Comunque questo non priva la Fiorentina dell’ottima partita svolta.

Se Pioli e i suoi riuscissero nell’interpretazione mentale-corporea anche con i “grandi” club di tal sistema, allora potremmo avere realmente una teoria tangibile. Per ora resta soltanto un esperimento in corso.

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