Folon distrutto a Firenze: è scontro sulla cura dell'arte

Oggi c'è chi si oppone all'esposizione di opere d'arte in luoghi che non sarebbero adeguati

Antonio
Antonio Lenoci
09 marzo 2015 16:25
Folon distrutto a Firenze: è scontro sulla cura dell'arte
Foto di Massimo Meoni

L'Uomo della Pioggia, o più semplicemente "Pioggia" è l'opera di Michel Folon andata distrutta a seguito di un incidente stradale. L'episodio ha suscitato lo stupore e l'amarezza di molti fiorentini abituatisi a quella "presenza" sulla rotonda di accesso alla città dall'Autostrada e dalla direttrice Pontassieve, Sieci, Girone. Dove non c'erano strisce perché non era previsto il transito pedonale, dove se ti fermavi ad osservarla da vicino rischiavi di essere investito. Sì, era li.L'aspetto più inquietante della vicenda, sottolineato dalle prime parole del sindaco di Firenze, è che si è trattato dell'ennesimo incidente stradale in città ed al posto della statua sarebbe potuto esserci un essere umano. 

La vicenda ha acceso l'attenzione sulla collocazione più o meno sensata dell'opera d'arte, sulla scelta più o meno indovinata di installare statue di bronzo di grande valore artistico e simbolico al centro di rotonde attorno alle quali ogni giorno si muove il traffico cittadino. Da Uomo della Pioggia a Uomo dello Smog il passo è breve, per non parlare del rispetto della volontà dell'autore che la realizzò ispirandosi alla natura.Il 4 novembre 2002 l'arrivo a Firenze dei No global per il Social Forum fu accolto dall'amministrazione come la discesa di Attila.

Nell'occasione persino piazza Santa Croce perse le panchine in pietra "preservate" dall'orda barbarica e poi dimenticate in un deposito sino al loro parziale recupero avvenuto anni dopo. "Folon nell'occasione accolse l'invito ad andare controcorrente ed in tempi rapidi e con entusiasmo mise a disposizione la statua - ricorda Cristiano Lucchi, all'epoca addetto stampa del Social Forum e di Rete Lilliput - che promosse la donazione alla città di Firenze della fontana bronzea di Jean Michel Folon.

La fontana rappresenta una persona che si ripara dalla pioggia con un ombrello, anch'esso fatto di pioggia. Una sorta di auspicio di un rapporto nuovo tra uomo e natura, non più fondato sulla lotta e sullo sfruttamento, ma al contrario basato sul rispetto e sul dialogo".Folon stesso disse "Il Forum Sociale Europeo rappresenta un'importante occasione di incontro tra i popoli, un'occasione per rimettere al centro valori oggi in pericolo". Al centro di una rotonda, in piena situazione di pericolo, hanno invece sistemato l'opera i fiorentini.

"Il mio primo pensiero è che vada percorsa ogni strada per il recupero e il riposizionamento dell'Uomo della pioggia, il bronzo di Jean Michel Folon situato a Firenze di fronte all'Obi Hall, andato distrutto a causa di un incidente automobilistico per fortuna senza vittime o danni alle persone coinvolte" così commenta la vicenda l'assessore regionale al turismo, Sara Nocentini che aggiunge "Proprio lo spirito che caratterizzò l'evento di allora indica la strada di una fruizione dell'arte che deve restare comune e condivisa, presente anche nelle strade, correndo magari qualche rischio come in questo caso"."Cercheremo di capire l'entità del danno subito dalla fontana - ha sspiegato il sindaco di Firenze, Dario Nardella - se può essere recuperata.

Valuteremo poi se la sua collocazione in mezzo alla rotonda di lungarno Aldo Moro è adatta o se serviranno protezioni maggiori. Credo però che sia giusto difendere l'idea di tenere le opere d'arte dove tutti possono vederle".Chi oggi la ricorda con affetto, l'ha sempre amata. Chi si è chiesto: Dove? Non l'ha mai vista. Occorre dire che al centro di una piazza avrebbe avuto probabilmente diversa sorte, ma Firenze insegna che l'indifferenza ed il degrado arrivano ovunque.

Forse non è il luogo, ma chi lo vive, non è l'opera ma chi la osserva a dover aprire gli occhi e prestare attenzione.

Foto di Massimo Meoni
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