Autobus a Firenze, autisti chiedono aiuto contro ignoranza e maleducazione

I dipendenti del servizio sono un fiume in piena, la tensione si misura attraverso lo sfogo degli addetti ai lavori che non le mandano a dire, anzi sì e sono dolori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 agosto 2015 19:23
Autobus a Firenze, autisti chiedono aiuto contro ignoranza e maleducazione

"Gli autobus di Firenze hanno tempi di percorrenza prestabiliti non adatti nemmeno fossero sui binari e che devono “lottare” contro la maleducazione stradale per garantire un servizio dignitoso. Le fermate sono piene di veicoli in sosta, con i marciapiedi impossibili, con una corsia sui viali dedicata alla sosta in doppia fila, le bici ignorano le piste ciclabili per utilizzare le preferenziali.A Firenze molti passeggeri dei bus si sentono autorizzati a tutto, pretendono informazioni varie come se l’autista fosse un’enciclopedia, utilizzano il bus come se fosse un servizio personale, magari senza nemmeno avere il titolo di viaggio con sé" così la Fit Cisl descrive la situazione fiorentina.Proseguono gli autisti: "Firenze è piena di cartelli di ogni tipo e non si scompone a fermare un autobus in transito solo per chiedere un’informazione, anche se non è quello che serve.

Firenze con i suoi amministratori tecnologicamente all’avanguardia ogni tanto si lasciano sfuggire quello che per i cittadini vale maggiormente: la quotidianità. La città è profondamente cambiata e sta ancora cambiando. Qualcosa però non va, è evidente, nonsiamo certo noi della FIT-CISL a dirlo"."Come FIT-CISL denunciamo da mesi che il servizio organizzato in questo modo è obsoleto e non adatto né alla conformazione della città, né alle sue abitudini. Ne fanno le spese cittadini e lavoratori.

E lo ribadiamo: servono decisioni a sostegno del TPL fiorentino, subito senza esitare. A settembre la città dovrà essere pronta a nuove sfide, a nuovi cantieri, all’apertura delle scuole, a giornate di maltempo e di traffico impazzito.Come FIT-CISL siamo convinti che il servizio impostato su percorrenze prestabilite non possa più funzionare, che da solo crea disagi e inefficienze, perché è eccessivamente rigido e difficilmente rispettabile. Serve un servizio più flessibile, basato sulla regolarità di frequenza.

Crediamo anche che serva un nuovo regolamento di servizio che faccia chiarezza all’utenza su come si utilizza il bus, su come ci si comporta a bordo e verso l’autista, magari con l’obbligo di esibire il titolo di viaggio se si ha bisogno di un’informazione. Dialogo tra le parti per arrivare a decisioni concrete, questo serve"

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