​Addio auto, Firenze ti porta a scuola a piedi

Scattata questa mattina per gli alunni della Mameli l’iniziativa di Comune, Legambiente e Uisp. Presente la vicesindaca Giachi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2016 13:46
​Addio auto, Firenze ti porta a scuola a piedi

Un ‘autobus umano’ formato da un gruppo di bambini in movimento accompagnati da adulti. È scattato questa mattina, in coincidenza con l’apertura del nuovo scolastico, il progetto ‘Piedubs’ reso operativo grazie a Comune, Legambiente e Uisp per il viaggio di solo accompagnamento al mattino per gli alunni della scuola Mameli, a Novoli. Al primo appuntamento di promozione dell'iniziativa era presente la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi. Il percorso sperimentato a giugno ha il capolinea nella piazza all'interno del centro commerciale San Donato, una lunghezza inferiore ai 500 metri ed è percorribile in tempi che vanno dai 5 ai 10 minuti al massimo.

Ritrovo dalle 8, partenza alle 8.10, con arrivo a scuola entro le 8.25. Ogni alunno iscritto sarà presentato al volontario che lo registra nel gruppo e gli fornisce il cappellino giallo di Legambiente. I genitori possono partecipare alla passeggiata e accompagnare il bambino o salutarlo alla partenza o in qualunque altro momento. Gli alunni non possono comunque abbandonare il gruppo col genitore se non dopo l’autorizzazione di un volontario che li accompagna fin dentro alla scuola. 

I bambini sono anche dotati delle ‘multe morali’, utilizzate per scoraggiare i comportamenti incivili da parte degli automobilisti che parcheggiano sul marciapiede o in prossimità delle strisce pedonali. «È una bella occasione se i bambini vanno a scuola a piedi – ha dichiarato la vicesindaca Giachi – meglio non abituarli all' auto anche solo per poche centinaia di metri. Meglio opporsi alla pigrizia lasciandoli camminare almeno prima delle lezioni. I vantaggi sono enormi, a cominciare dall'invito a uno stile di vita più sano, indispensabile per la riduzione dell’obesità infantile e dal miglioramento del traffico. È anche un modo per educare i bimbi all’autonomia e alla mobilità sostenibile e per far conoscere loro il quartiere». Saranno inoltre coinvolti attivamente i genitori e i nonni per partecipare al progetto in modo da diventare anche loro accompagnatori volontari.

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