Il cyberspazio, cioè quel territorio virtuale a cui
ci si connette tramite Internet, è un luogo dove la
collettività puo' agire in uno spazio globale, ma non
per questo uniformante: l' individuo puo' sentirsi parte di
una collettività mondiale, senza dover rinunciare ai
suoi bisogni informativi individuali.Quanto piu' si approfondiscono
i dati della realtà attuale tanto piu' si scopre che
le tendenze a stabilire connessioni, a vivere l' "uno
all' interno dell' altro" ed a cooperare sono caratteri
essenziale di ogni organismo "vivente", ed Internet,
in virtu' delle citate insite peculiarità, lo si puo'
definire una sorta di sistema vivente.In questo ambiente vorticosamente
sfuggente e perennemente in fieri, molti giovani nel mentre
crescono in un mondo complesso di reti e connessioni, ricercano
strumenti piu' cooperativi che competitivi
(vedi i sistemi freesoftware; Linux; le licenze GPL e GNU),
legati al soddisfacimento di bisogni
di crescita e non solo alla ricerca esclusiva di profitti
economici.Il terzo millennio ci condurrà ad una nuova
era in cui la forza dominante sarà costituita da un
mondo "economico" fatto di idee, concetti, immagini,
ed in cui il mercato costituito da venditori
ed acquirenti si trasformerà rapidamente in
un luogo senza confini rappresentato da da
fornitori ed utenti.
In un tale contesto si determinerà una graduale messa
in discussione non solo del diritto d'autore ma anche della
nozione di proprietà privata, che avrà sempre
meno senso secondo le modalità tradizionali in una
economia i cui caratteri strutturali tenderanno ad essere
velocemente mutevoli, sotto la costante formidabile pressione
della innovazione tecnologica.
Il problema vero e concreto non sarà tanto quello del
diritto d'autore "teorico" e comunque riservato
ad una elite, in cui vanamente si impigriscono le burocrazie
statali, ma quello reale della possibilità
di ACCESSO ad una rete telematica che diventerà sempre
piu' misura dei rapporti sociali. Il passaggio dal
mercato territoriale a quello digitale realizzato attraverso
la rivoluzione delle comunicazioni apre un nuovo capitolo
nel modo di organizzare le relazioni umane, la cultura e le
attività economiche e professionali; ed in questo nuovo
mondo costituito da reti economiche e sociali mediate elettronicamente
si fa pressante e sempre crescente il diritto a non essere
esclusi. La funzione delle amministrazioni, in questa nuova
realtà, sarà quella di garantire a ciascuno
questo diritto, consapevoli dell' rischio di frattura (c.d.
digital divide) che potrebbe intervenire, se il cyberspazio,
centro nevralgico del nuovo mondo, sul quale saranno prese
sempre piu' decisioni, restasse alieno alla gran parte dell'
umanità.Come si vede, c'è e ci sarà molto
lavoro per esperti del settore e uomini politici (ma anche
donne
.) di buona volontà.
(v. anche J. Rifkin - L' era dell' accesso; Costanzo D' Agostino
e gennaro Francione - Sentenza Anticopyright)
Barbara Gualtieri svolge a Firenze la professione di Avvocato
oltre ad attività di docenza seminariale in materia
di diritto d'autore e multimedia in collaborazione con Università
di Firenze ed Enti pubblici . E' socia di Strano Network (1993),
gruppo di lavoro sulla comunicazione.Pubblica nel 2000-2001
un vademecum di autodifesa sul netstrike (v. in proposito
il commento nel volume "I popoli di Seattle" Ediz.
LiMes giugno 2001 sui movimenti antiglobalizzazione). E' autrice
e/o coautrice di pubblicazioni on line, scritti e libri in
materia di "Diritto d' Autore /Multimedia /Rete/Privacy
(Ediz. Apogeo; Citylights; La Repubblica, Il Manifesto; Limes;
etc..)
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