Ztl no stop: cittadini contro imprese

Lettera aperta di Confcommercio al sindaco per scongiurare l’ipotesi. Confartigianato: "così si mettono in quarantena le imprese". Trombi e Grassi: “Inammissibile procedere a tentoni e a casaccio: ci vuole un piano e soprattutto ci vuole serietà”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2017 19:23
Ztl no stop: cittadini contro imprese

L'Amministrazione comunale è pervenuta a prendere la decisione della ZTL di 24 ore, quale unico modo per rimuovere il fenomeno della sosta abusiva (nei posti riservati h 24 ai residenti ZTL) e della sosta selvaggia (su marciapiedi, strisce ed aree pedonali) nel territorio della ZTL cittadina. Si è deciso di promuovere una "sperimentazione" di due giorni a settimana, giovedì e venerdì (escludendo il sabato e la domenica).

Non si placano a Firenze le polemiche sull’ipotesi di inasprimento della Ztl. Sono sempre di più, infatti, gli imprenditori del centro storico firmatari della lettera aperta al Sindaco Nardella, che la Confcommercio ha consegnato Palazzo Vecchio.Non si placano a Firenze le polemiche sull’ipotesi di inasprimento della Ztl. Sono sempre di più, infatti, gli imprenditori del centro storico firmatari della lettera aperta al Sindaco Nardella, che la Confcommercio ha consegnato Palazzo Vecchio. Tra i firmatari ci sono i titolari di molti bar, ristoranti e locali notturni, alcuni dei quali hanno fatto la storia della città.

Unanime la richiesta di non procedere con l’idea di interdire l’accesso al centro storico alle auto dei non residenti dalle 7.30 del giovedì alle 16 del sabato, a partire dal prossimo 1° giugno. Consapevoli di rappresentare “non solo gli interessi particolari, per quanto legittimi, della loro categoria, ma l’interesse più generale della città”, gli imprenditori invitano poi il Sindaco “a tenere in considerazione anche i risvolti economici del provvedimento, che rischiano di far calare una scure su occupazione e fatturato di molte imprese fiorentine.

Noi imprenditori già dobbiamo difenderci da fenomeni difficili da fronteggiare, quali l’abusivismo, la concorrenza sleale, la contingenza difficile del mercato. Da un’Amministrazione ci aspetteremmo sostegno e collaborazione, non certo ulteriori ostacoli a svolgere il nostro lavoro. Che, riteniamo, in questi anni abbia contribuito a far crescere Firenze”.

“Ztl O, Ztl A, Ztl B, Ztl ‘fusa’: basta con sperimentazioni che rischiano di risolversi solo in improvvisazioni. Fermiamoci e sediamoci, tutti (Palazzo Vecchio, associazioni di rappresentanza delle imprese e rappresentanti dei residenti), a ridisegnare una volta per tutte una Ztl finalmente definitiva, inserita nel quadro di ciò che Firenze sarà a lavori della tramvia conclusa”. È questa la proposta di Alessandro Vittorio Sorani, presidente di Confartigianato, che l’associazione degli artigiani fiorentini porterà alla riunione di venerdì tra Comune e associazioni di categoria per risolvere i problemi sollevati dall’annunciata fusione tra Ztl notturna e diurna. “Problemi ce ne sono già e ce ne saranno ancor più con questa Ztl no-stop, e non solo per la ‘movida buona’, ma per tutte le attività artigiane e commerciali del centro che rischiano di essere messe in uno stato di quarantena prolungata che non potrà che aggravare la difficile situazione economica delle imprese e accrescere l’abbandono del centro da parte delle attività economiche.

L’Oltrarno, poi, rischia di pagare doppio: isolato, come il resto del centro, da una Ztl che si protrae interrottamente per 32 ore e mezzo (per di più nel fine settimana) e allontanato dalla frequentazione di fiorentini e turisti da un’ingente mole di lavori di riqualificazione stradale che si protrarranno per oltre un anno e di cui, a tutt’oggi, non è dato conoscere il calendario. Praticamente un forte inaccessibile” conclude Sorani.

Ma i comitati per Brunelleschi, Ma noi quando si dorme?E Oltrarno Futuro stigmatizzano la politica degli annunci, sovente successivamente smentiti dai contenuti concreti dei provvedimenti effettivamente presi e messi in atto, ed il fatto che, quando si va a stringere, emerge (così come anche nelle vicende del Regolamento "Misure per la tutela ed il decoro del patrimonio culturale del Centro storico") come l'Amministrazione comunale manifesti in genere una "sensibilità" assai più spiccata nei confronti degli interessi delle "categorie economiche", che non nei confronti delle problematiche della tutela della qualità della vita e dei diritti della residenza e chiedono pertanto all'Amministrazione Comunale, nell'interesse dei cittadini di Firenze, di mostrare coerenza nello sperimentare una ZTL h24 effettiva e non un suo surrogato.

Queste le dichiarazioni del consigliere di Firenze riparte a sinistra Giacomo trombi insieme al capogruppo Tommaso Grassi: "Dopo aver promesso la ZTL in Oltrarno per mesi, dopo che infine il sindaco era riuscito a introdurla, è bastata una protesta perché Nardella facesse marcia indietro introducendo una modifica estemporanea e priva di qualsiasi attinenza con la realtà. Non entriamo nel merito delle richieste dei commercianti: in Oltrarno la ZTL è questione ormai non più rimandabile e non derogabile.

Di conseguenza è inammissibile procedere a tentoni, quasi a casaccio, dopo mesi che si aspettava il provvedimento, tirando la coda fra le gambe appena qualcuno si inalbera: non è la prima ZTL che viene istituita in città, com’è possibile che il sindaco ignorasse che il provvedimento avrebbe potuto non incontrare il favore degli esercenti? Che un provvedimento del genere avrebbe avuto la necessità di accortezze e misure accessorie? L’Oltrarno è un’area delicatissima, di grande importanza per il nostro centro storico, tanto da meritarsi un capitolo ad hoc proprio nel programma di mandato di Nardella: purtroppo però scopriamo che, nonostante il ritardo colossale nell’istituire la ZTL, non erano stato elaborato alcun piano complessivo che tenesse in considerazione tutte le criticità della zona, dei residenti e delle attività produttive, e questo non è un atteggiamento serio. Fare una ZTL, per altro, non significa chiudere una zona della città, ma soprattutto fare in modo che chi ci si debba recare possa farlo con i mezzi pubblici e non con quelli privati. Non è la prima volta, ahimè, che il sindaco procede a tentoni (basti ricordare la vicenda della Moschea) e che fa marcia indietro alla prima difficoltà: uno scivolone può capitare, ma adesso gli svarioni cominciano a diventare troppi e, soprattutto, su questioni di grande importanza e delicatezza per la nostra città".

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