Vivere nel Medioevo: l’archeodromo di Poggio Imperiale

Sabato 18 ottobre inaugurazione alle 15.30 e attività di living history gratuite e aperte a tutti per entrare fisicamente negli spazi di vita dell’epoca e sperimentarne le abitudini. Domani convegno sulle origini di Monteriggioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2014 23:22
Vivere nel Medioevo: l’archeodromo di Poggio Imperiale

Con la tre giorni di festa "Vivere in un villaggio di IX secolo", a Poggibonsi (Siena) è pronto a svelarsi al pubblico il primo archeodromo per vivere nel Medioevo. L’idea dell'archeodromo è nata per riprodurre in scala reale una delle più importanti scoperte fatte sulla collina di Poggio Imperiale. Durante una campagna di scavi iniziata negli anni '90, gli archeologi dall'Università di Siena che indagavano i resti dell'antica Podium Bonitii (fondata nel 1155 e distrutta nel 1270) rinvennnero anche un insediamento altomedievale in vita dal VI al X secolo, fatto di capanne e aree produttive: una scoperta davvero eccezionale per la storia di quest’insediamento e per l’archeologia nazionale.

Agli inizi del 2000, l’apertura del parco archeologico e monumentale prevedeva già la realizzazione di un futuro museo open air, dove ricostruire il piccolo villaggio del IX e X secolo per destinarlo a didattica e archeologia sperimentale e aperto a tutti, dagli specialisti alle scolaresche. Finalmente questo straordinario progetto ha preso forma in una prima fase progettuale in cui è stata ricostruita, secondo criteri strettamente filologici, la grande abitazione padronale e i suoi annessi.

Si tratta di una capanna tipo longhouse, di circa 140 metri quadri, suddivisa in una zona domestica, una a uso misto e un magazzino. Ad affiancarla un largo orto, una forgia e un'articolata area artigianale composta da laboratori di falegname, cuoiaio e tintura di stoffe e lane. Sabato 18 ottobre appuntamento alle 15.30 a Porta San Francesco con l’inaugurazione, a ingresso libero, a cui parteciperanno Andrea Pessina, soprintendente per i Beni Archeologici della Toscana, Angelo Riccaboni, rettore dell’Università degli Studi di Siena, Luigi Di Corato, direttore di Fondazione Brescia Musei, Marco Valenti, docente di Archeologia medievale dell’Università di Siena e David Bussagli, sindaco di Poggibonsi.

All’interno della longhuose, molti “reenactors” in abiti d’epoca riprodurranno le attività tipiche di un villaggio di età carolingia. I visitatori potranno così entrare fisicamente negli spazi di vita dell’epoca, toccarne con mano le forme, le dimensioni e le caratteristiche e sperimentarne le attività e le abitudini, grazie a rievocazioni storiche, laboratori didattici, archeologia sperimentale e storytelling, che proseguiranno anche il giorno successivo, domenica 19 ottobre, dalle 11 alle 17, regalando così a tutti i visitatori una vera e propria full immersion nell’Alto Medioevo. Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina facebook dell’Archeodromo, www.facebook.com/archeopb, curata dall’Università degli Studi di Siena, in collaborazione con Fondazione Musei Senesi e Comune di Poggibonsi, grazie alla quale è possibile ripercorrere tutte le fasi della costruzione dell’Archeodromo e imparare le tecniche e gli strumenti utilizzati oggi e in passato; è inoltre possibile consultare il sito internet di Fondazione Musei Senesi.Dante lo cita nella «Divina Commedia», un videogame cult tra le giovani generazioni - «Assassin's Creed» - lo sceglie come scenografia d'eccezione tra mille possibili location, la via Francigena lo attraversa, portando ogni anno un gran numero di pellegrini al suo interno, i turisti lo adorano e vengono da tutto il mondo per soggiornarvi. Quello di Monteriggioni è uno dei Castelli più belli al mondo, caratterizzato da un'iconografia inconfondibile e da un paesaggio circostante che è tra i più affascinanti della Toscana. In occasione degli 800 anni dalla sua fondazione il Comune di Monteriggioni ha deciso di prolungare i festeggiamenti iniziati nel marzo 2014 con un nuovo, interessante appuntamento intitolato «Monteriggioniottocento 1214-2014». Venerdì 17 ottobre, infatti, nelle sale del complesso abbaziale di Abbadia Isola il Comune di Monteriggioni organizza un convegno durante il quale un gruppo di studiosi di livello internazionale spiegherà al pubblico le origini del Castello, che per secoli fu utilizzato come fortificazione militare avanzata della Repubblica di Siena nei confronti di Firenze. «Ognuno di noi è alla ricerca delle proprie origini - spiega Raffaella Senesi, Sindaco di Monteriggioni - e anche un'amministrazione comunale ha il bisogno e il dovere di indagare il proprio passato e di scoprire da dove proviene la sua comunità, anche per capire meglio certe problematiche contemporanee.

Monteriggioni, in particolar modo, è un Comune atipico, nato come fortificazione militare della Repubblica di Siena contro i fiorentini. Quindi presenta caratteristiche molto peculiari, che è importante studiare e mettere in luce. L'occasione è questo importante convegno che vede protagoniste personalità di altissimo livello provenienti da tutta Italia e contributi anche dall'Università di Oxford. Di sicuro, da questo incontro di menti, emergeranno interessanti scoperte e le origini di Monteriggioni saranno finalmente più chiare.

I risultati saranno poi trascritti dal Comune in un libro monografico». L'incontro si aprirà di mattina, alle 9.30, con i saluti istituzionali e verrà poi moderato da Duccio Balestracci dell'Università di Siena. Sarà quindi Paolo Cammarosano, medievista dell'Università di Trieste e autore di un'importante monografia su Monteriggioni, a ripercorrere i tratti generali della storia del Castello. Dopo di lui, storici e archeologi tracceranno il quadro della storia di questo territorio dall'età classica in poi.

Giuseppina Carlotta Cianferoni (Soprintendenza Archeologica della Toscana) parlerà di «Monteriggioni prima di Monteriggioni: territorio ed archeologia in età pre-medievale» mentre Marco Valenti, docente di archeologia post-classica all'Università di Siena, tratterà il tema «L'alto medioevo tra Val di Merse e Valdelsa: una prospettiva archeologica». Un'attenta analisi storica e filologica della lapide che certifica l'anno di fondazione dell'insediamento fortificato sarà svolta da Marialuisa Bottazzi, epigrafista e docente all'Università di Trieste. Nel pomeriggio poi, dalle 15, altri storici si alterneranno sotto il coordinamento di Cammarosano. Paolo Pirillo, medievista dell'Università di Bologna contestualizzerà Monteriggioni nel fenomeno delle terre di nuova fondazione e delle aree di frontiera.

Mario Marrocchi, dell'Istituto Storico Germanico di Roma, parlerà del contributo delle pergamene di Isola per la conoscenza del fenomeno signorile mentre Marco Merlo, del Centro di Ricerca sulle Istituzioni e Società Medievali di Torino, racconterà di come Monteriggioni sia stata la protagonista di ogni guerra contro Firenze, fino al 1554, con l'intervento «Monteriggioni in prima linea». Le conclusioni della giornata di studio saranno affidate a uno dei medievisti più conosciuti e stimati a livello internazionale: Chris Wickham, docente all'Università di Oxford, profondo conoscitore della storia medievale italiana, da lui studiata sul versante della documentazione scritta e di quella archeologica.

Foto gallery
In evidenza