Disabili: una circolare chiarirà le modalità di attuazione del progetto Vita Indipendente

Fattori e Sarti (Sì): “Censurabili le parole dell’Assessore Saccardi”. I sindacati rilevano alcune criticità nella delibera: per un 65 enne disabile fino a € 1.800 a prescindere dal patrimonio, per un 65enne non autosufficiente massimo € 450 con l’Isee

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 febbraio 2016 22:41
Disabili: una circolare chiarirà le modalità di attuazione del progetto Vita Indipendente

Firenze– Per assicurare la continuità dei progetti di Vita Indipendente in corso, ripristinando immediatamente le erogazioni individuali mensili impropriamente sospese, la Giunta regionale diramerà una circolare interpretativa del nuovo atto di indirizzo (Dgrt 1329/2015), per chiarirne le modalità di attuazione. E’ quanto prevede una mozione, siglata mercoledì da tutti i capigruppo ed approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. Il progetto ‘Vita Indipendente’, in alcune parti della Toscana, incontra problemi, che impediscono di fatto a molti utenti di godere dell’assistenza prevista.

Alcune Società della salute stanno richiedendo a tutti di presentare una nuova domanda per ottenere i contributi previsti, creando forti disagi, specie per coloro che hanno compiuto 65 anni. I capigruppo del Consiglio regionale, riunito ieri in sessione ordinaria, hanno ricevuto una delegazione di cittadini, in rappresentanza delle varie associazioni, ed hanno ascoltato le varie istanze. Sulla base della disponibilità dell’assessore sulle principali questioni poste, l’assemblea toscana auspica che siano aumentate le risorse disponibili sul Fondo per la non autosufficienza destinate al progetto ‘Vita Indipendente’ e che la Giunta regionale prepari una proposta di legge per rendere il progetto strutturale, dopo un confronto con le organizzazioni con specifiche esperienze nel settore.

“La determinazione delle associazioni nel difendere i diritti e la dignità delle persone disabili ha portato finalmente, dopo una notte di pacifica occupazione, all’approvazione di un importante atto d’indirizzo, votato all’unanimità dal Consiglio regionale. E' un primo passo, cui ne seguiranno altri, per consolidare, potenziare e finanziare adeguatamente il diritto di tutti ad una vita indipendente” dichiarano i Consiglieri Regionali Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Sì Toscana a Sinistra, che nel corso della notte sono stati vicini e solidali con le persone disabili accorse in Consiglio. “Nella mozione si chiede alla giunta di emanare una circolare chiarificatrice per ripristinare immediatamente le erogazioni individuali mensili impropriamente sospese da alcune società della salute." “E’ stata poi rimarcata la necessità di aumentare le risorse disponibili sul Fondo per la non autosufficienza destinate al progetto “Vita Indipendente” e di rendere il progetto strutturale.

In particolare si chiede di elaborare una vera e propria legge regionale sul tema, che nasca dal confronto con le organizzazioni di persone disabili che si occupano da tempo del diritto delle persone disabili ad una vita indipendente”. “Ha vinto il buon senso, la nostra regione deve continuare a impegnarsi affinché le persone con disabilità possano essere cittadini a tutti gli effetti, attivi nella società, padroni delle proprie vite. Naturalmente la strada è ancora lunga ma la percorreremo fino in fondo”. “Stupiscono in negativo le parole dell’Assessore Saccardi: i disabili ieri notte non si sono “accampati” in Consiglio Regionale, quasi che lo avessero fatto per divertimento e per sfizio, è stato anzi molto difficile, per tutti loro, trascorrere la notte nell'edificio, date le difficili condizioni di fisiche e di salute.

Ma soprattutto non sono stati “arroganti”. “Arrogante e insensibile, semmai, è stata l’Assessore Saccardi, che ieri non si è presentata in Consiglio ed oggi è stata presente tutta la mattina ma si è pervicacemente rifiutata di incontrarli”, terminano Fattori e Sarti.

“Attenzione a non scatenare una guerra tra poveri!” E’ l’appello accorato lanciato dai sindacati toscani dopo le polemiche accesesi attorno al progetto ‘Vita indipendente’.CGIL CISL e UIL e le rispettive Federazioni dei pensionati, “condividono la richiesta dei disabili che rivendicano la piena applicazione della delibera regionale che conferma le risorse per il 2016 pari a 9 milioni di euro per il finanziamento dei progetti di Vita Indipendente.

E’ doveroso che ci sia uniformità nell’applicazione delle direttive su tutto il territorio regionale, così come è doveroso che dalla fase di sperimentazione si passi alla messa a regime e si dia continuità ai progetti superando la logica dell’assistenzialismo e del ricovero in istituto, per ricercare la piena inclusione delle persone disabili nella società e nella collettività.”Al tempo stesso si da atto alla Regione Toscana “di avere dimostrato attenzione alla volontà della persona disabile di autodeterminarsi: sono poche le regioni nel Paese che hanno deliberato in merito alla vita indipendente.”I sindacati segnalano però alcune criticità: “Con l’ultima delibera sulla Vita indipendente sono stati fatti alcuni cambiamenti: i destinatari sono i disabili con più di 18 anni ed è stato tolto il limite dei 65 anni, se permangono le condizioni e i requisiti per il mantenimento del finanziamento.

I progetti in molti casi prevedono l’assunzione di un assistente personale con contributi a cadenza mensile che vanno da 800 a 1800 euro, indipendentemente dalla situazione patrimoniale.”“Le risorse per Vita indipendente – notano Cgil, Cisl e Uil – vengono dal Fondo per la non autosufficienza e, visto che la coperta è corta, non vorremmo si scatenasse una guerra tra poveri, che alla fine penalizzasse i tanti anziani over 65 non autosufficienti che, è giusto ricordarlo, ricevono il contributo badante in base all’ISEE, con importi da 150 a 450 euro.”“Senza voler urtare la suscettibilità di nessuno – concludono i sindacati - ci chiediamo se la differenza tra un disabile di 65 anni con assistente personale e un non autosufficiente di 65 con la badante è tale da giustificare queste disparità.

Riteniamo inoltre che non sia applicabile la teoria dei vasi comunicanti: se si aumentano le risorse per Vita Indipendente, non devono diminuire quelle per la non autosufficienza.”

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