"Virus cinese, quali misure di prevenzione e contrasto, soprattutto a Prato?»

Regione, il consigliere di FI Marchetti chiama in aula l'assessore alla Sanità Saccardi: "La città focolaio di Wuhan è il capoluogo della provincia di Hubei, da cui proviene la maggior parte dei cinesi di Prato". Chiesti controlli per il Capodanno cinese. La Regione "pronta ad attivare tutte le misure necessarie per la protezione dei cittadini". Il consigliere comunale Wong: "Un po' di preoccupazione c'è"

Redazione Nove da Firenze
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22 gennaio 2020 17:10
foto Agenzia Dire

«La Regione ha attivato o si sta attivando per avere sotto controllo la situazione nei principali aeroporti toscani, insieme alle autorità ed enti competenti? E per la città di Prato si pensa di prendere delle misure speciali di sicurezza e di controllo degli eventi in programma per i festeggiamenti del Capodanno Cinese?» E’ con questi due quesiti che il Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Toscana Maurizio Marchetti chiama la giunta regionale in aula a riferire sulle misure eventualmente assunte contro il rischio diffusione del virus che in Cina sta destando allarme per le proporzioni epidemiche con cui si propaga.

«In Toscana – scrive Marchetti nel suo question time rivolto all’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi – abbiamo due principali aeroporti di Firenze e Pisa, con numerosi passeggeri provenienti dall’Oriente. A fine gennaio – si legge ancora – si terranno manifestazioni per il Capodanno cinese nelle principali città regionali e soprattutto in piazza, come ad esempio a Prato, dove tra il 25 gennaio e 2 febbraio si terranno i relativi festeggiamenti. La città cinese di Wuhan – città focolaio dei contagi, scrive lo stesso Marchetti – è il capoluogo della provincia di Hubei, distante 850 chilometri da Wenzhou e dallo Zhejiang, la provincia da cui proviene la maggior parte dei cinesi residenti a Prato».Marchetti esprime così i fondamenti per la propria preoccupazione: «Si apprende dalla stampa negli ultimi giorni, relativamente al misterioso virus che sta colpendo la Cina ma anche la Corea del Sud, Thailandia e in Giappone, e che fino ad oggi avrebbe procurato circa 200 infetti e la morte a tre persone.

Il coronavirus diffusosi in Cina, in codice 2019-nCoV, si trasmetterebbe attraverso il contagio tra persone , e che il patogeno appartiene alla stessa famiglia della Sars, la sindrome che nel 2013 uccise oltre 700 persone in tutto il mondo».«L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha convocato per il 22 gennaio il Comitato di emergenza per valutare se l’infezione “rappresenti un'emergenza di salute pubblica di livello internazionale e quali raccomandazioni dovrebbero essere fatte per fronteggiarla” e anche il nostro Ministero della salute avrebbe avviato controlli all’aeroporto di Fiumicino – Roma per i voli intercontinentali provenienti dalla città focolaio di Wuhan», ricorda ancora Marchetti.

L’atto sarà in aula nella prossima seduta di Consiglio regionale.

La Regione Toscana rende noto che ha ricevuto oggi pomeriggio la circolare inviata dal Ministero della salute, contenente tutte le indicazioni riguardanti il nuovo coronavirus che finora ha provocato 291 casi di polmonite in Cina (con 4 decessi), e altri 4 casi in Thailandia, Giappone e Corea del sud.

Nella circolare del Ministero si dice che l'Oms sta monitorando attentamente la situazione ed è regolarmente in contatto con le autorità cinesi. Il Ministero ha predisposto materiale informativo da affiggere negli aeroporti, e a Fiumicino è in vigore una procedura sanitaria per verificare l'eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici, e il loro trasferimento all'Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma. Nella circolare si danno indicazioni per la diagnostica di laboratorio e per la notifica dei casi.

La Regione ha diffuso la circolare a tutte le aziende sanitarie e ospedaliere, dando indicazioni ai direttori per il suo recepimento. Sta inoltre verificando di avere tutti i dispositivi necessari per la protezione degli operatori, ed è pronta ad attivare tutte le misure necessarie per la protezione dei cittadini.

Si ricorda comunque che al momento in Italia e in tutta Europa non si è verificato nessun caso di polmonite da nuovo coronavirus.

Sul sito del Ministero della salute, il punto della situazione, con i casi confermati al 21 gennaio, le misure finora messe in atto in Italia, le domande e risposte più frequenti.

"Siamo nei giorni del Capodanno lunare, che poi è quello in cui molti si spostano per tornare dalle famiglie di origine". Quindi nella comunità cinese di Prato "un po' di preoccupazione c'è" per il coronavirus "ma senza esagerazioni", spiega alla 'Dire' Marco Wong, consigliere comunale eletto nella lista civica 'Per Biffoni'. Tuttavia rispetto agli allarmi lanciati, aggiunge l'imprenditore e ingegnere, nato a Bologna e di origini cinesi, "c'è sicuramente meno apprensione. Intanto perché il focolaio dell'infezione è a Wuhan, città che dista quasi mille chilometri dall'area da dove proviene la maggioranza dei cinesi di Prato". Inoltre perché "non è una festa italiana, quindi si tende a spostarsi di meno rispetto ai cinesi in Cina".

In sostanza "chi deve viaggiare lo fa comunque, anche se vedo sui social alcune preoccupazioni. Diciamo che forse" la vicenda "fa più leva sugli indecisi", coloro che ancora non hanno stabilito se rientrare. C'è "un po' di preoccupazione" anche nel mondo del commercio."Nel periodo della Sars- ricorda- i ristoranti conobbero un periodo di profonda crisi, che spinse alcuni a cambiare genere di attività". Un mix di timori legato anche "all'eccessivo allarmismo". E qui Wong racconta una fatto personale: "Nei giorni dell'allarme per la Sars, mio padre aveva un po' di raffreddore e starnuti' in un luogo pubblico.

Delle persone si alzarono e andarono via. Ecco, queste sono situazioni antipatiche". Il problema, prosegue, è che "c'è chi, come alcuni esponenti del centrodestra, ha proposto di annullare i festeggiamenti del Capodanno lunare a Prato. Tenuto conto che adesso sembra che questo virus sia tutto sommato meno pericoloso della Sars e che le autorità in Cina abbiano preso dei provvedimenti molto in anticipo rispetto al passato, siamo sì in una situazione da monitorare con attenzione, che non giustifica però questo genere di allarmismi".

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