Villa Montepaldi: in visita alla cantina

Alla scoperta degli spazi naturali e dei vini dell'azienda di proprietà dell'Università di Firenze, una bella realtà a San Casciano in Val di Pesa

Nicola
Nicola Novelli
16 luglio 2019 08:58
Villa Montepaldi: in visita alla cantina
Fotografie di Miriam Curatolo

FIRENZE- Dalle 200.000 bottiglie prodotte attualmente il margine di crescita è ampio. Villa Montepaldi, l’azienda agricola di proprietà dell'Università degli Studi di Firenze, raggiungerà presto i 49 ettari di vigneto (39 di Chianti Classico), grazie 11 ettari in allevamento. L’obiettivo è toccare le 300.000 bottiglie. Un’esperienza rara a livello europeo come azienda indipendente, una Srl vocata all’attività commerciale, ma a supporto dell’università.

La fattoria si estende sulle colline che, nel comune di San Casciano, guardano la Valdipesa in direzione dell'Arno, su di una superficie di circa 300 ettari a circa 250 metri sul livello del mare. Alla villa medicea è annesso il corpo aziendale, un piccolo borgo e il frantoio. Nel sottosuolo è collocata la cantina, antico prodigio architettonico per gravità dei dislivelli e areazione degli ambienti, a tutto vantaggio della maturazione del vino.

La sua è una storia molto antica, come attesta la vicinanza a un insediamento etrusco, ancora da scavare integralmente. Negli ultimi 1000 anni, fu ceduta al monastero di Passignano nel 1101 e divenne successivamente proprietà di nobili famiglie, per poi essere ceduta dagli Acciaiuoli, nel 1497 in cambio di un debito contratto con Lorenzo de' Medici, che la trasformò in una fattoria modello, composta da 54 poderi in cui si producevano vino, grano e olio. Il signore di Firenze frequentò Montepaldi, ma dopo la cacciata dei Medici dalla città, al figlio Pietro non fu facile rientrarne in possesso. Con i marchesi Corsini, che la acquistarono nel 1627, e che furono i proprietari più longevi, divenne una tra le tenute maggiormente produttive della Toscana.

Dal 1989 è di proprietà dell’Università degli Studi di Firenze, che la impiega sia a supporto delle attività didattiche e di ricerca della propria Scuola di Agraria - attraverso lo svolgimento di attività pratico-applicative per gli studenti e di attività di ricerca e sperimentazione da parte di docenti e ricercatori universitari. L’ateneo fiorentino a Montepaldi fa ricerca. Gli studenti vengono in villa per realizzare tesi di laurea, fare laboratorio di sperimentazione, ma è in programma di attivare un corso di enologia, che potrebbe essere ospitato negli spazi già attrezzati per la didattica. L’obiettivo è mettere in sinergia l’attività universitaria con l’azienda agricola, proprio grazie alla valorizzazione della produzione vitivinicola, che darà maggiore solidità economica.

“Il trasferimento tecnologico è una delle nostre finalità più ambiziose -spiega a Nove da Firenze l’amministratore unico Simone Toccafondi– rispetto alle buone pratiche che è facile trovare all’estero, il nostro paese sconta ancora un ritardo culturale. Da ciò la nostra scelta di un ciclo produttivo chiuso, in cui intendiamo sperimentare l’evoluzione di tutte le fasi aziendali, attraverso la collaborazione interdisciplinare con le scuole universitarie fiorentine. Montepaldi vuole essere un luogo di ricerca e perfezionamento, come faremo nei prossimi mesi ospitando lo studio sui lieviti realizzato da un gruppo di bicrobiologi”.

Villa Montepaldi tutta la produzione agricola è di elevata qualità, sia di olio, che di granaglie. Questi ultimi prodotti in particolare vengono realizzati attraverso l’utilizzo di tecniche innovative e sostenibili, grazie all’impiego di personale, una decina di persone, altamente qualificato e direttamente formato dall’Università degli Studi di Firenze. Nella produzione di vino si perseguono rese basse per ottenere standard elevati, grazie a una severe selezione delle uve. Il rispetto dei tempi del vino si manifesta anche nell’imbottigliamento, che è subordinato alle esigenze qualitative del prodotto.

Esemplare la produzione del Decano, il Vin Santo della Villa, che con rese del 25, 28% del mosto e undici anni di invecchiamento, arriva sul mercato ad un prezzo davvero vantaggioso per il consumatore, che non sempre è capace di percepire. Tra le altre eccellenze aziendali il Tagliafune, classico vino chiantigiano, equilibrato e capace di esprimere pienamente la tipicità del Sangiovese toscano. Da segnalare in particolare la produzione 2015, un’annata speciale per gli equilibri climatici, che a settembre arriverà sulle tavole anche in versione Riserva, la produzione da una sola vigna di Montepaldi, vinificata con la massima cura. Per le occasioni speciali il Gran Selezione, un Cru dei migliori vigneti di Sangiovese. Le uve vengono vinificate separatamente e successivamente assemblate solo nelle migliori annate. 

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