Viareggio, dress code e decoro: sindaco fuori dal ristorante

Estate in Toscana: il dress code di Viareggio è il tema del giorno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 agosto 2017 12:33
Viareggio, dress code e decoro: sindaco fuori dal ristorante

"Sono stato cortesemente invitato ad uscire da un locale. Un'esperienza un po' umiliante vi confesso, ma parto dal concetto che tutto fa cultura e serve a dare e darsi le misure del vivere nella società" scrive su Facebook il sindaco Giorgio Del Ghingaro noto ai media nazionali per la sospensione dal Partito Democratico e per le elezioni amministrative annullate e poi confermate nella città toscana.Allontanato dal locale perché vestito in maniera indecorosa, questo è accaduto al sindaco a poche ore dal "Giro di vite" annunciato contro la mancanza di decoro sul lungomare viareggino.Multe di 80 Euro sono infatti state disposte dall'Amministrazione per coloro che bivaccano o passeggiano a torso nudo in città, che utilizzano in modo improprio giardinetti e fontane, ma anche per chi viene sorpreso in tenuta balneare.

Il Post del sindaco durante la notte. "Fisso in un ristorante dove vado ogni tanto e, visto che non è una cena istituzionale ma tra veri amici, mi sento libero di vestirmi casual. Arriviamo, ci fanno sedere ad un tavolo sulla Terrazza sul mare, chiacchieriamo con altre persone che conosco ad un tavolo vicino, ci raccontiamo la giornata, rilassati e contenti di rivederci finalmente con calma.Ad un certo punto mi si avvicina il cameriere imbarazzato e mi comunica che, considerato che non indosso pantaloni lunghi, non posso stare in quel locale.

Gli spiego (stupito) che non lo sapevo, spiego anche il perché sono vestito così, che sono in libera uscita, che anch'io sono una persona normale, con una vita normale, con dei vestiti normali".Prosegue il racconto "Prende tempo, ma dopo pochi minuti ritorna e mi chiede gentilmente di uscire, perché le regole di quel locale sono quelle anche se non conosciute né illustrate all'ingresso, si scusa ma non può fare diversamente.A quel punto non mi rimane che alzarmi, salutare le persone stupite al tavolo vicino, chiedere scusa ai miei amici e uscire, non senza vergogna.Non sapevo che esistessero regole così ferree d'agosto in un locale sul porto, ma giustamente l'ignoranza non è ammessa e non posso che prendere atto che in quel posto ci si deve andare con i pantaloni lunghi, anche se continuo a chiedermi come una persona può saperlo se nessuno glielo dice o lo scrive all'ingresso.Al di là dell'episodio, spiacevole e, confesso, anche sgradevole, alla fine ho cenato bene da un'altra parte (molto bene), in ottima compagnia, senza censure sui vestiti, anche se con la brutta sensazione di aver subito una piccola violenza.Mi sono fatto una domanda: ma in quel locale controlleranno oltre ai vestiti, chessó il casellario giudiziale, il permesso di soggiorno, il codice fiscale, il certificato di sana e robusta costituzione, il tesserino di pesca, il colore della pelle, la tessera di partito, l'attestato di laurea, etc etc?Boh, giuro che la prossima volta (non certamente lì, garantisco) m'informerò prima d'entrare.

Ma poi, detto fra noi, ero davvero vestito così male??!!" conclude il primo cittadino.

Giorgio Del Ghingaro dal 2015 è sindaco del comune di Viareggio e fondatore di BuonVento con sedi a Lucca, Camaiore, Forte dei Marmi, Livorno.Membro della Commissione Ministeriale per gli Studi di Settore, presso il Ministero delle Finanze è Vice Presidente del Consiglio dell'Istituto Nazionale Tributaristi ed è docente di 'Gestione degli Enti Locali' presso la Scuola Superiore dell'Amministrazione del Ministero dell'Interno (SSAI). Dal 2009 al 2014 è stato Presidente di Federsanità Toscana e responsabile sanità dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).

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