Vertenza ex Sheraton: si rischiano nove posti di lavoro nell’appalto pulizie e facchinaggio

A Firenze risolta positivamente la vicenda di una lavoratrice Arval. A breve l'inizio della Cassa integrazione alla Sanac: lunedì incontro a Massa con commissari e direzione. Vitesco (ex Continental): conferme fino al 2023 e accordo per l'elettromobility. Nardini (Pd): “Bene le rassicurazioni dell'azienda. Ora serve un piano per il futuro”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 dicembre 2019 08:40
Vertenza ex Sheraton: si rischiano nove posti di lavoro nell’appalto pulizie e facchinaggio

Vertenza ex Sheraton (ora Conference Florentia Hotel): giovedì si è riunito il Tavolo di crisi presso la Città Metropolitana, doveva essere presente anche la proprietà, ma non c’era.

"Un fatto grave, che si somma al fatto che la stessa proprietà ha da poco disdettato l’appalto di pulizie camere e facchinaggio (interessati nove lavoratori e lavoratrici, che ora temono l’apertura di una procedura di mobilità e quindi il licenziamento). Inoltre preoccupa il calo dell’attività e dell’arrivo di ospiti nella struttura nell’ultimo mese. Chiediamo che la proprietà partecipi al prossimo incontro presso l’unità di crisi e che ci presenti un piano industriale di rilancio: siamo pronti a iniziative di mobilitazione per far rispettare i punti dell’accordo dello scorso 30 ottobre e ci opporremo a qualsiasi forma di licenziamento e a qualunque peggioramento delle condizioni economiche, normative e contrattuali in essere" si legge in un documento della Filcams Cgil Firenze.

Si chiude invece positivamente la vicenda di Valentina, la lavoratrice di Arval Firenze che era a rischio licenziamento. Giovedì sera, col supporto della Fisascat-Cisl, ha sottoscritto l'accordo che garantisce il mantenimento del suo posto di lavoro. Chiara la soddisfazione sindacale per il risultato raggiunto.

A breve inizierà la Cassa integrazione per i 112 dipendenti Sanac di Massa, stando all’accordo firmato a metà novembre al Ministero del lavoro dalle organizzazioni sindacali con i Commissari straordinari e il governo. Ed è proprio di questo che si parlerà lunedì 2 dicembre in azienda a Massa, durante un incontro organizzato con i Commissari e la direzione dello stabilimento. In attesa della data del 20 dicembre, giorno in cui scade la polizza fideiussoria di Arcelor Mittal per la proposta di acquisto dei quattro stabilimenti del gruppo in tutta Italia, bisogna però anche tenere sotto controllo gli sviluppi della trattativa fra il governo italiano e il colosso franco-indiano dell’acciaio sul futuro dello stabilimento di Ilva.

“La situazione, insomma, resta altamente instabile sia sotto il profilo politico sia sotto quello economico – analizza il segretario della Uiltec nord Toscana, Massimo Graziani – ma non bisogna restare con le mani in mano perché poi si rischia di ritrovarci spalle al muro senza via di fuga. Lunedì, 2 dicembre, è previsto un incontro allo stabilimento Sanac di Massa con i Commissari e la direzione dell’impianto proprio sul funzionamento della Cassa integrazione e degli accordi siglati a Roma.

La speranza è che siano mantenuti gli impegni presi con il governo e che non ci siano brutte sorprese, che i lavoratori non possono ulteriormente tollerare. I patti sono chiari e vanno rispettati da entrambe le parti: cassa integrazione per i 112 operai dello stabilimento di Massa a partire dal primo dicembre e per 12 mesi, che arriverà fino a un massimo del 70% dello stipendio. Una misura che sarà attuata a ‘rotazione’ per una ventina di dipendenti alla volta in modo da garantire un salario a tutti e non siamo disposti ad accettare ulteriori tagli o altri accordi che vadano a peggiorare il quadro economico e produttivo dello stabilimento”.

Anzi, per la Uiltec l’obiettivo deve essere quello di ritrovare un mercato alternativo a Taranto, come da impegni presi dagli stessi Commissari straordinari: “Hanno garantito che lavoreranno per la continuità produttiva dell’azienda e si sono impegnati a salvaguardare i livelli occupazionali – conclude Graziani -. Ed è quello che ci auguriamo venga confermato lunedì in azienda: trovare nuove commesse e recuperare mercato potrebbe anzi aiutarci a ridurre le ore di cassa integrazione, a ridare stabilità all’azienda e serenità a tutti i lavoratori e alle loro famiglie”.

Giovedì si è tenuto un incontro a Livorno, presso la sede del Palazzo Civico, messa a disposizione dal sindaco Luca Salvetti, con i vertici della Vitesco, azienda del gruppo Continental, leader nel settore dell'automotive e con stabilimenti a Fauglia e San Piero a Grado. Nelle scorse settimane si erano diffuse notizie riguardo la perdita di posti di lavoro degli stabilimenti produttivi dell'area pisana, in seguito all'annuncio da parte del gruppo Continental di un programma di ristrutturazione che prevede la contrazione di oltre l'8 per cento l'attuale forza lavoro.

All'incontro, durato alcune ore, erano presenti per l'azienda i capi dei siti produttivi Vitesco nel mondo e di quelli europei, Hans-Jürgen Braun e Fernando Viturtia Caurcel, e l'amministrazione delegato di Vitesco Italia Riccardo Toncelli. Per la Regione Toscana, assieme al presidente Enrico Rossi ha partecipato il consigliere del presidente per il lavoro, Gianfranco Simoncini. "Il senso profondo della fase che attraversa il settore produttivo dell'auto - spiega Rossi - è quello di una trasformazione epocale, vale a dire il passaggio dai combustibili fossili alla mobilità elettrica.

È una sfida, anche ecologica oltre che tecnologica, che in senso generale noi non possiamo respingere, e che anzi dobbiamo preparare e accompagnare. Nella nostra regione ci sono competenze industriali diffuse, capacità manifatturiera e ricchezza di centri di ricerca adeguati alla sfida. Vogliamo che questa trasformazione industriale si inserisca pienamente nel ciclo di transizione verso un'economia verde che come toscani ci vede protagonisti in Italia e in Europa nella grande produzione di energie pulite e rinnovabili". "Abbiamo quindi proposto ai rappresentanti del gruppo Vitesco - prosegue il presidente - di firmare un accordo in tempi rapidi, per uno studio preliminare che faccia il punto, lo stato dell'arte su questa trasformazione industriale, e individui le strategia migliori e una politica industriale adeguata al mantenimento e al rilancio dell'automotive nella provincia di Pisa e in Toscana.

Non possiamo rinunciare a questo importante presidio produttivo, dobbiamo anzi inserirlo in un quadro più ampio di progresso del lavoro e dell'industria. Ribadisco che non esiste un'emergenza immediata, ma adesso possiamo iniziare a studiare le soluzioni, la Regione assieme all'Università e all'azienda, per evitare lo scenario peggiore prospettato per il 2028 con la perdita di 750 posti di lavoro. Chiediamo, e siamo certi di essere ascoltati, di sederci presto attorno a un tavolo e sottoscrivere un accordo preliminare su ciò che può significare la trasformazione dello stabilimento col sostegno pubblico alla formazione e alla ricerca". "Intanto - aggiunge Rossi - già ieri mattina in un incontro in Presidenza tra Vitesco e Confindustria è stata trovata una soluzione già per il 2019 per sostenere con circa 200.000 euro un corso di formazione all'elettrico per 100 lavoratori Vitesco tra ingegneri e tecnici assieme all'Università di Pisa.

Altri percorsi formativi potranno poi seguire". "Siamo disponibili - conclude il presidente - a sostenere investimenti verso l'elettrico con i prossimi bandi di Ricerca e sviluppo già a partire dal 2020. Ci attiveremo perché l'attenzione al sito resti massima e affinché il caso Vitesco sia considerato dal tavolo nazionale dell'automotive presso il Mise da cui potrebbero arrivare altri incentivi nazionali".

“Il fatto che da qui al 2023 per gli stabilimenti pisani della Vitesco non ci siano rischi occupazionali è una rassicurazione che accogliamo positivamente e che allo stesso tempo ci spinge a non abbassare la guardia affinché gli impegni presi siano rispettati, su questo vigileremo insieme agli amministratori locali e ai sindacati. Il passaggio all’elettromobility comporterà grandi cambiamenti nella produzione dell’auto; cambiamenti che interesseranno da vicino gli stabilimenti di Fauglia e di San Piero a Grado, dove la compresenza di ricerca e innovazione rappresentano un valore aggiunto per il futuro.

Ora non possiamo che pensare a come tutelare queste realtà produttive: mettiamo in campo ogni strumento formativo in grado di salvaguardare competenze e livelli occupazionali”. È quanto dichiara Alessandra Nardini, consigliera regionale Pd a seguito di quanto emerso dall’incontro di giovedì a Livorno presso la sede del Palazzo Civico, tra il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e i vertici della Vitesco. “Trovo dirimente l’impegno del presidente Rossi che ieri durante l’incontro a Livorno ha sollecitato i rappresentati della multinazionale tedesca a sottoscrivere un accordo per individuare interventi mirati e una politica industriale adeguati a supportare la trasformazione industriale in grado di tutelare i lavoratori, le capacità di ricerca e di innovazione che questo territorio è in grado di offrire – continua Nardini – Da ora in avanti sarà fondamentale una sinergia tra Regione, Università e azienda affinché nel 2028 si scongiuri lo scenario peggiore.

Il passaggio dall’auto tradizionale a quella elettrica, dunque il passaggio a una mobilità sostenibile, è una grande sfida del nostro tempo: attraversarla tutelando il mondo del lavoro è il compito a cui le istituzione e le imprese sono chiamate a rispondere”.

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