Vendita alcolici a Firenze: Palazzo Vecchio sconfitto

Non può essere vietata la vendita notturna

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 agosto 2015 12:47
Vendita alcolici a Firenze: Palazzo Vecchio sconfitto

 Il Tar della Toscana ha bocciato un'ordinanza del Sindaco di Firenze che, dallo scorso dicembre, vietava la vendita di alcolici dalle 22 alle 6. La seconda bocciatura dopo quella inflitta, sempre dal Tar, nel 2013.Vincenzo Donvito, presidente Aduc interviene sulla vicenda: “Il lupo perde il pelo ma non il vizio? E' quanto valutiamo dopo aver letto la sentenza che, rimarca quanto già affermato nel 2013 "Simili ordinanze dovrebbero essere prese dall'amministrazione e non dal Sindaco", emerge l'ignoranza del Comune/Sindaco nella procedura: nel 2013 e reiterata nel 2015… probabilmente perché a Palazzo Vecchio sono convinti che i loro amministrati sono ignoranti, mentre sono distratti gli organismi di controllo.

Arroganza?""Limitare la vendita di beni alcolici non c'entra nulla con gli orari degli esercizi commerciali, che comunque non sono di competenza comunale, ma disciplinati da legge dello Stato, anche dopo specifica sentenza della Corte Costituzionale (27/2013), una totale incompetenza del Sindaco e dei suoi uffici legislativi.Il Sindaco Matteo Renzi ci aveva provato, ma era stata bocciato: il Sindaco Dario Nardella ci ha riprovato grossomodo con le stesse motivazioni, ed è stato nuovamente bocciato.

Aspettiamo la terza ordinanza e il terzo ricorso al Tar presumibilmente vincente da parte dei proponenti?" domanda Donvito.Chi paga per i cittadini che sono stati privati del diritto di fare acquisti? Chi paga per i negozi a cui è stato impedito di fare business? Chi paga per gli enormi problemi di ordine pubblico derivati dal fatto che, non essendoci le vendite legali di alcool, sono state spalancate le porte alle vendite illegali gestite da delinquenti di vario calibro? E chi paga per queste arroganti temerarietà che, oltre ai costi del Tar, significa anche i costi degli avvocati del Comune? Noi contribuenti, ovviamente".

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