Diritto allo studio, sul piano triennale polemiche per i presunti sprechi

Un piano di investimenti triennale che supera quello della Giunta: 38 milioni di euro contro 26.Chiurli, “Piano triennale scandaloso: 2 milioni di euro di arredi, 4 milioni e mezzo per una mensa a Siena, altri investimenti milionari in immobili"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2013 17:04
Diritto allo studio, sul piano triennale polemiche per i presunti sprechi

Oggi in Consiglio regionale della Toscana in discussione un piano di investimenti triennale che supera quello della Giunta: 38 milioni di euro contro 26 milioni. “Chi l’ha detto che nessuno crede più nei giovani? A quanto pare l’Azienda regionale per il Diritto allo Studio ci investe parecchio”. Così il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) commenta bilancio e piano triennale dell’ARDSU. “Trentotto milioni di euro investiti in residenze. Ecco l’Ardsu Real Estate – ironizza il consigliere – che però non fa grandi affari.

Nell’arco di tre anni, infatti, spenderà 14 milioni di euro per una sola residenza universitaria a Pisa. Cifra che sarebbe sufficiente ad acquistare almeno una decina di villini vista mare o una tenuta in Costa Azzurra”. “Ma non basta: nel piano ci sono anche 4,5 milioni per una mensa a Siena, 3 milioni per riqualificare quella pisana e quasi 2 milioni di euro per acquisto di arredi. A questo punto – continua Chiurli – ci immagineremmo i nostri studenti a riposare su materassi di prima qualità, farsi il bagno in vasche idromassaggio e mangiare alla mensa con posate d’argento.

Invece la realtà che ci raccontano coloro che alloggiano nelle residenze universitarie è ben diversa. E’ una realtà fatta di muri con le crepe, spifferi, infiltrazioni e secchi nei corridoi quando piove”. “A questo punto è lecito chiedersi dove vanno a finire i nostri soldi e quelli pagati da studenti e famiglie attraverso rette, quelle sì, principesche. Tanto l’Ardsu chiude l’esercizio 2012 in attivo, ma porta l’utile da 1,5 milioni del 2011 a 8mila euro nel 2012”.

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