Termovalorizzatore di Selvapiana, era necessario, non si fa più. Chi paga?

“Il progetto per il termovalorizzatore di Selvapiana va in fumo, così come il piano interprovinciale dei rifiuti e la politica scellerata del PD”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 ottobre 2013 13:31
Termovalorizzatore di Selvapiana, era necessario, non si fa più. Chi paga?

Il commento del MoVimento 5 Stelle sull’ennesima “giravolta” di esponenti del Partito Democratico riguardo alla realizzazione degli impianti per lo smaltimento di rifiuti nella Provincia di Firenze. “Prima il dietrofront sulla discarica delle Borra a seguito delle proteste dei cittadini, dei comitati e di alcune forze di opposizione a cominciare dal MoVimento 5 Stelle. Ora il fuggi-fuggi generale su Selvapiana, con il capogruppo del PD nell’Unione dei Comuni Andrea Barducci che annuncia: il termovalorizzatore non s’ha da fare perché le condizioni sono cambiate e la differenziata è aumentata. L’ennesima piroetta di un partito senza più idee, senza una visione politica autorevole e coerente, costretto dopo anni a prendere atto di una programmazione fallimentare”. “Siamo contenti di questo doveroso ripensamento che speriamo porti allo stralcio dell’oneroso (sia a livello economico che ambientale) progetto del nuovo inceneritore – sottolineano i deputati Massimo Artini e Samuele Segoni - Ma il cambio di rotta del PD, come nel caso della discarica delle Borra, arriva fuori tempo massimo.

Dove erano Andrea Barducci, il suo partito e l’Unione dei Comuni, quando l’omonimo presidente della Provincia faceva approvare un folle piano dei rifiuti, a suon di colpi di maggioranza e respingendo tutte le osservazioni presentate dai comitati?”. “Non crediamo a una folgorazione sulla via di Damasco così come ad una nuova ed improvvisa sensibilità ecologista. Dietro le dichiarazioni dell’esponente del PD si cela ben altro ed è la conferma di quanto il MoVimento 5 Stelle in tempi non sospetti aveva denunciato: i conti per l’inceneritore di Selvapiana non tornano e non potranno tornare”. “Bastava leggere il piano finanziario scritto da AER Impianti e approvato da ATO Toscana Centro per rendersi conto che i costi previsti erano negli anni completamenti esplosi, sballando ogni stima iniziale: da 42 milioni previsti inizialmente, in pochi anni le previsioni di spesa sono gonfiate a dismisura ed è stata superata quota 88.

Tanto che per poter avere un equilibrio finanziario sarebbe stato opportuno spalmarlo su un tempo limite di 28 anni. Il tutto per avere una tariffa di conferimento di gran lunga superiore a quelle di ogni altro inceneritore italiano (doppia della già cara tariffa dell’inceneritore di Iren). Allo stesso tempo il progetto avrebbe garantito una redditività agli azionisti modesta: nessuna banca avrebbe finanziato un progetto tanto esoso, figurarsi in questo periodo di grande crisi. Al di là delle giustificazioni di facciata, questo è il vero motivo della retromarcia del PD locale”. “In questo scenario tragicomico – proseguono i due deputati - è da registrare l’assordante silenzio dei sindaci della Valdisieve e del Valdarno, a cominciare da Marco Mairaghi, primo cittadino di Pontassieve, che più si è speso per i lavori alla Rufina.

Ma anche i presidenti delle due società miste coinvolte - AER ed AER Impianti - entrambi ex sindaci ed esponenti del PD, Silvano Longini e Marcello Ulivieri. Per non parlare del presidente della Provincia Andrea Barducci: questa nuova sortita del PD dimostra come sia obsoleto, inadeguato e ormai privo di ogni valore il piano interprovinciale dei rifiuti approvato nemmeno un anno fa, firmato Barducci e adesso seppellito da un altro Barducci. Forse è arrivato il momento di riprendere in mano l’alterpiano liquidato frettolosamente da Palazzo Medici Riccardi” fanno notare Artini e Segoni. Il MoVimento 5 Stelle conclude assicurando che non abbasserà la guardia: “Attendiamo adesso atti formali che possano sancire l’addio al progetto Selvapiana.

In ogni caso la nuova posizione assunta dal PD non cancella tutti gli orrori amministrativi fatti in questi anni: chi pagherà i costi sostenuti per la progettazione, per la difesa nelle aule di tribunale e per tutte le consulenze? Quanto ancora dovremo aspettare per la liquidazione di AER Impianti, società costituita appositamente per realizzare il termovalorizzatore della Rufina? Quale è il saldo economico di questo affaire? Su una cosa ci aspettiamo chiarezza dalle istituzioni – chiosano i due deputati - i cittadini non dovranno sborsare un euro per queste autentiche farse.

Non lo permetteremo”. Ma AER di cosa si occupa? Saranno controllate oltre 1.100 compostiere per verificarne il corretto utilizzo e la detrazione sulla tariffa ed al contempo contattati 500 utenti a campione nei 10 comuni serviti da AER Spa per capire il grado di soddisfazione del lavoro quotidianamente svolto dall’Azienda: questi due progetti messi in campo in questo mese di ottobre da AER Spa per poter rispondere alle esigenze dei cittadini. Non solo igiene urbana, quindi, ma come recita la Carta dei servizi «ogni cittadino ha il diritto di richiedere qualsiasi informazione ritenga necessaria sui servizi ed il loro effettivo svolgimento, le procedure e le iniziative di AER Spa».

Per questo sono a disposizione del cittadino numerosi strumenti, dal Numero verde (800.011895) al Sito Internet (www.aerweb.it), fino ad arrivare a verifiche ed indagini di gradimento. Dal 7 ottobre scorso l’Associazione Amici della Terra, su incarico di AER Spa, ha avviato, come consuetudine, le indagini per il controllo delle compostiere distribuite ai cittadini dei nostri comuni soci. I controlli vengono effettuati previa telefonata di avviso ai cittadini detentori delle compostiere per fissare l’appuntamento per il sopralluogo, momento in cui visivamente viene verificato l’utilizzo della compostiera.

Quest’anno verranno controllate, a campione, oltre 1100 utenze su tutto il territorio per verificare la corretta registrazione e riduzione sulla tariffa, il corretto funzionamento ed utilizzo del mezzo e se necessario fornire informazioni e dettagli tecnici sullo stesso. Gli operatori dell’Associazione si presentano muniti di tesserino e casacchina di colore arancione con logo “AER” per agevolare il riconoscimento da parte dei contattati. Il 2013, inoltre, è anche l’anno dell’indagine di customer satisfaction che l’Azienda effettua, tramite incarico a società esterna, per analizzare la soddisfazione degli utenti rispetto ai servizi svolti e verificare la percezione degli standard dei servizi erogati.

Un progetto biennale finalizzato al miglioramento del lavoro di AER Spa ed al recepimento di eventuali esigenze da parte dei cittadini utenti. Saranno circa 500 gli utenti che verranno contattati telefonicamente, cui verranno sottoposte domande sui servizi, il gradimento dell’operato, le raccolte differenziate. I risultati saranno una base utile per migliorare il lavoro svolto fino ad oggi e rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini.

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