In 30mila per il Papa ad Arezzo

Oggi accolto da Monti, con l'ombra della crisi sulla visita. Proteste del Comitato 13 maggio per i 120.000 euro di spese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 maggio 2012 17:25
In 30mila per il Papa ad Arezzo

Il suono delle campane di tutte le Chiese, i cori e gli applausi della gente hanno salutato l'arrivo in elicottero oggi ad Arezzo. Nel Parco del Prato, la messa con la quale Benedetto XVI ha aperto la sua visita pastorale. Papa Ratzinger ha attraversato la folla dei 30 mila fedeli che lo attendevano stamani per la sua visita pastorale. Accolto dal Presidente del Consiglio Monti con cui ha scambiato una stretta di mano simbolica, il Pontefice ha affermato: "La comunità aretina, e l'Italia intera riprendano la via del rinnovamento spirituale ed etico''.

Il Comitato 13 maggio, formato da cittadini, ha manifestato contro le politiche clericali ed antisociali delle istituzioni e si battono per una società più laica e più giusta. "Il presidente della Regione Toscana ha lanciato proprio ieri una spending review che dovrebbe permettere ai toscani di indicare gli sprechi del bilancio regionale. Peccato che il suo governo abbia stanziato -interviene la consigliera di perUnaltracittà-lista di cittadinanza, Ornella De Zordo- ben 120.000 euro per le spese relative alla visita del Papa ad Arezzo.

Il costo totale della visita pare raggiungere (c'è anche un'interrogazione parlamentare della radicale Poretti in merito) i 500.000 euro provenienti dal bilancio pubblico italiano, tra contributi di Governo, Regione, Provincia e vari Comuni coinvolti dalla visita pastorale. Sfugge il collegamento tra l'abnorme entità di questa cifra e l'evento in sé, per non parlare della contraddizione con il messaggio papale incentrato su sobrietà, nuovi stili di vita e crisi fatta pagare alle classi più deboli.

Ma questa assurdità riguarderebbe solo i cattolici che al Papa fanno riferimento. Quel che riguarda invece tutti e tutte è il fatto che in un momento come questo il denaro pubblico, anziché sostenere per l'appunto i piu deboli, venga speso per la visita di Benedetto xvi ai suoi fedeli. Su un altro piano, appare del tutto fuori luogo anche il fatto che il comune di Firenze abbia scelto di inviare al Santuario di La Verna il Gonfalone della città che il sindaco Renzi aveva clamorosamente fatto mancare in altre occasioni di enorme rilevanza civica, l'ultima delle quali è stata la manifestazione antirazzista per l'assassinio dei due senegalesi in piazza Dalmazia; perchè il simbolo civile della città viene inviato ad un evento religioso che riguarda solo una parte della popolazione e non a un appuntamento in difesa dei valori espressi dalla Costituzione che è patrimonio di tutti/e? E dove sta l'equidistanza che le istituzioni devono mantenere nei confronti delle sensibilità religiose, areligiose e non-religiose dei cittadini? E perchè a decidere dove va il Gonfalone è solo il sindaco me non il Consiglio comunale che rappresenta la totalità della popolazione?"

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