Sindacalista arrestato: la CGIL deve dare spiegazioni

Fa scalpore la vicenda di Vittorio Lazzeri, arrestato sabato dai Carabinieri in flagranza di reato con l'accusa di estorsione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 settembre 2010 14:39
Sindacalista arrestato: la CGIL deve dare spiegazioni

di Nicola Novelli Sabato mattina Vittorio Lazzeri, componente del Direttivo CGIL Fisac di Firenze è stato arrestato dai Carabinieri in flagranza di reato in piazza della Libertà mentre riceveva denaro contante da una controparte al termine di una vertenza di lavoro. L'accusa è di estorsione. Avrebbe minacciato un'agenzia di assicurazioni di aprire una vertenza se alla sua assistita non fosse stata liquidata una somma di denaro “sotto banco”. E' stato arrestato dai carabinieri, che erano stati allertati dagli stessi agenti assicurativi, mentre riceveva il denaro e condotto in carcere insieme alla donna, per la quale è scattata la denuncia di complicità. Una “vicenda anomala” l'ha definita Mauro Fuso, segretario generale Cgil Firenze.

In queste ore infatti gli inquirenti stanno ricostruendo i fatti per capire se si tratta di un episodio isolato, o di una pratica diffusa. I Carabinieri di Firenze stanno indagando sulle precedenti vertenze di lavoro gestite direttamente dal sindacalista CGIL, per verificare quante si siano concluse con una liquidazione stragiudiziale di indennità economica. La Federazione Italiana Sindacale Lavoratori Assicurazioni Credito, è il sindacato di categoria della Cgil che si occupa dei lavoratori impiegati nel settore del credito, delle attività finanziarie e delle assicurazioni.

Vittorio Lazzeri è un dipendente della Direzione Generale di Firenze della ex La Fondiaria. Lazzeri fa parte dell'RSA di Fondiaria SAI SpA, con la delega Previdenza, Assistenza e Appalto, e del Direttivo CGIL Fisac di Firenze. Con questo ruolo di occupa da un paio di anni anche della agenzie di assicurazioni in appalto, una controparte del tutto particolare rispetto ai colossi assicurativi e bancari. Si tratta infatti di piccole imprese, per lo più società di persone, o imprese individuali, che in questi anni hanno visto ridurre notevolmente il proprio margine di intermediazione, a causa della feroce concorrenza sul mercato delle polizze.

In più la categoria non si è mai dotata di un fondo collettivo di malattia: questo significa che nel periodo di malattia lo stipendio del dipendente è totalmente a carico del datore di lavoro, senza concorso INPS. Tutti elementi che concorrono, in caso di vertenza, a fornire una controparte senza scrupoli di sostanziose armi di “ricatto”. Quante vertenze ha gestito negli ultimi tempi il sindacalista Fisac di Firenze? Quante sono state accompagnate da un certificato medico “compiacente”? Quante si sono concluse con una indennità stragiudiziale in denaro? E come sono state materialmente liquidate? Questi sono gli elementi su cui si dovrà concentrare l'indagine degli inquirenti nelle prossime ore. C'è poi la questione sindacale, che è altrettanto grave.

Ieri Mauro Fuso, segretario generale Cgil Firenze, ha annunciato l'immediata sospensione di Vittorio Lazzeri dalla confederazione e dalle sue funzioni. Ma il punto è che ad oggi la CGIL è totalmente priva di un sistema di auditing, cioè a dire di vigilanza interna sull'operato dei propri funzionari. In assenza di un controllo periodico, quanti casi come quello di sabato scorso potrebbero essersi verificati in passato? E quanti in futuro? Il maggiore sindacato italiano non è in grado di garantirlo, né a Firenze, né altrove.

In un'epoca in cui, a causa del permanere della crisi generale, tante vertenze si chiudono con il licenziamento e una buon uscita in denaro, quanti soldi si trovano ad “intermediare” individualmente i delegati del sindacato senza verifiche da parte di organi superiori? A queste domande la CGIL ha il dovere di dare una risposta, se intende mantenere un minimo di credibilità.

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