I rom del Poderaccio realizzeranno una pensilina per i piccoli studenti

I rom ci metteranno il lavoro, il Fondo Essere anticiperà le risorse, il Quartiere 4 di Firenze dovrà impegnarsi a procurare i permessi.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2009 17:18
I rom del Poderaccio realizzeranno una pensilina per i piccoli studenti

Una pensilina per i bambini rom che aspettano lo scuolabus deve essere il primo passo verso il superamento del villaggio rom del Poderaccio. E' questa una delle proposte emerse venerdì 20 novembre durante la vivace e partecipata assemblea plenaria che si è tenuta al circolo Arci Pampaloni a Firenze e che ha concluso il progetto IntegrAzione, un percorso di ascolto e coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine del Quartiere 4 sul tema del "superamento" del villaggio rom del Poderaccio, partito a marzo 2009 grazie al finanziamento della Legge sulla Partecipazione democratica della Regione Toscana. Durante l'evento finale, facilitato da Pino de Sario, sono stati sintetizzati i risultati dei tre precedenti dibattiti su scuola, giovani e casa, temi individuati durante la prima fase del progetto, consistita in una vasta ricerca sociale sul territorio del quartiere 4: 40 interviste in profondità e 350 questionari.

Molte le proposte e le idee che i gruppi di lavoro hanno elaborato e condiviso: oltre alla costruzione della pensilina, c'è la richiesta di lampioni che illuminino e rendano più sicura la strada che conduce al villaggio, spazi in cui i bambini possano studiare, un campo sportivo e soluzioni abitative alternative agli "chalet" prefabbricati nei quali attualmente vivono le 73 famiglie rom del villaggio del Poderaccio: dall'accesso ai mutui per chi se lo può permettere, all'autocostruzione per chi ha le competenze necessarie.

. I rom hanno espresso l'urgenza di superare la situazione attuale: "La transizione - ha affermato uno degli intervenuti - deve avere inizio immediatamente: chiediamo che la prima famiglia esca dal villaggio entro gennaio 2010"; altri hanno aggiunto: "Diamo la priorità ai più bisognosi fra noi: gli anziani e i malati"; "siamo disposti a studiare soluzioni abitative alternative assieme ad altre famiglie bisognose di una sistemazione dignitosa: giovani coppie italiane o straniere di qualsiasi origine".

Sabrina Tosi Cambini, della Fondazione Michelucci, ha fatto notare che ogni progetto si colloca però in uno scenario sfavorevole: "Gli enti pubblici, a tutti i livelli, stanno dismettendo il patrimonio abitativo pubblico". Il Presidente del Quartiere 4 Giuseppe d'Eugenio si è impegnato a creare un gruppo di lavoro che coinvolga la società civile nel processo di transizione: "Dobbiamo pensare da subito al superamento del villaggio, da realizzare a tappe e senza indugi, altrimenti non lo realizzeremo mai".

Maurizio Dolfi, volontario del Fondo Essere (microcredito), si è spinto a indicare una "road map": entro sessanta giorni al villaggio si dovrà costruire la pensilina. I rom ci metteranno il lavoro, il Fondo Essere anticiperà le risorse, il Quartiere dovrà impegnarsi a procurare i permessi. "Se entro sessanta giorni non si riuscirà a fare almeno questo, allora significa che l'uscita dal villaggio resterà una vuota promessa". Il progetto IntegrAzione è stato ideato e realizzato dalle associazioni Amalipè Romanò, Cittadinanza Competente, Osservazione e Progress: quattro soggetti diversamente impegnati sui temi della promozione sociale, dei diritti civili e della cittadinanza attiva.

L’attuazione pratica della Legge regionale sulla Partecipazione è per queste associazioni il tentativo di incentivare nuove forme di responsabilità civile e cittadinanza attiva, e di temperare la tecnocrazia degli "esperti" con il calore della creatività sociale, potenzialmente portatrice di pratiche innovative.

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