Alle Oblate con ''Invito a nozze'' si parla di nuptialia

La Biblioteca delle Oblate (Sezione di conservazione e storia locale) conserva una raccolta di 347 nuptialia databili dal XVI secolo ai primi decenni del ‘900 con caratteristiche molto diverse tra loro a seconda dell’epoca a cui risalgono.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 novembre 2009 15:49
Alle Oblate con ''Invito a nozze'' si parla di <I>nuptialia</I>

Oggi si chiamerebbero banalmente partecipazioni, ma in origine erano i “nuptialia”, ovvero “scritti per nozze”. Hanno origine in tempi lontani, probabilmente sono coevi alla nascita dell’istituzione del matrimonio e del rito nuziale ed erano usati già nell’antica Grecia e dai romani. In Italia queste pubblicazioni costituiscono un genere letterario, ma forse sarebbe più corretto dire una “usanza sociale” che si afferma a partire dal XVI-XVII secolo.

Domani, martedì 17 novembre, alle 10, alla Biblioteca delle Oblate, sarà presentato un volume che ne racconta l’evoluzione, dal titolo "Invito a nozze. I nuptialia della Biblioteca delle Oblate", a cura di Manuela Barducci pubblicato nella collana Carte Scoperte edita dall’amministrazione comunale. La Biblioteca delle Oblate (Sezione di conservazione e storia locale) conserva una raccolta di 347 nuptialia databili dal XVI secolo ai primi decenni del ‘900 con caratteristiche molto diverse tra loro a seconda dell’epoca a cui risalgono.

Hanno veste tipografica elegante o sfarzosa, i loro contenuti sono componimenti poetici o partiture musicali, testi teatrali, descrizioni di feste, giochi e tornei, studi e ricerche storiche e archivistiche, oltre ad una epistola dedicatoria grazie alla quale si entra un po’ in “intimità” con gli sposi, con le loro vite, le loro famiglie, le loro amicizie, la loro cerchia di conoscenze. Per questo i nuptialia offrono uno spaccato della storia del costume e della nostra società nel corso di cinque secoli raccontando la storia delle famiglie nobili e della borghesia emergente. In occasione della presentazione del volume saranno esposti gli esemplari più significativi della collezione tra cui quello più antico risalente al 1589 La pellegrina, commedia di messere Girolamo Bargagli Materiale Intronato rappresentata nelle felicissime nozze del serenissimo don Ferdinando de' Medici granduca di Toscana e della serenissima madama Cristiana di Lorena sua consorte, il Poemetto per le faustissime nozze di sua A.R.

Pietro Leopoldo arciduca d'Austria, e gran principe di Toscana con sua A.R. Maria Luisa figlia di Carlo III di Borbone re di Spagna composto da Giuseppe Manzoni, e il bellissimo e raro esemplare futurista dell’Adunata del costume nazionale, VII gennaio, Roma: il corteo dei costumi d'Italia, illustrato da F.T. Marinetti, contenente una grande xilografia di G.A. Sartorio e uno spartito di P. Mascagni, stampato in occasione delle fauste nozze delle loro altezze reali Umberto di Savoia e Maria del Belgio nel 1930.

Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Istituto e Museo di Storia della Scienza, saranno esposti due abiti settecenteschi che riproducono il gusto della corte lorenese. Il volume "Invito a nozze" sarà presentato da Paola Ricciardi della Regione Toscana, con la partecipazione della curatrice Manuela Barducci e di Laura Melosi ricercatrice di letteratura italiana dell’Università di Macerata e Gregorio Moppi giornalista e critico musicale, che hanno collaborato alla pubblicazione con un loro saggio.

Sono previste letture teatrali a cura di Riccardo Biffoli. Al volume è allegato un dvd con il database per la consultazione delle schede catalografiche attraverso varie chiavi di ricerca. (edl)

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