Tramvia: indetto ufficialmente il referendum per il 17 febbraio

Redazione Nove da Firenze
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17 gennaio 2008 18:25
Tramvia: indetto ufficialmente il referendum per il 17 febbraio

Firenze, 17 Gennaio 2008- Il sindaco Leonardo Domenici ha emanato nel pomeriggio di oggi l'ordinanza che indice ufficialmente per la giornata del 17 febbraio prossimo il referendum consultivo sulle linee 2 e 3 della tramvia. Dell'ordinanza è stata data comunicazione al presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini e al promotore del referendum Mario Razzanelli. Fra un mese esatto, il 17 febbraio 2008, i fiorentini saranno chiamati a votare.

Si terrà un referendum consultivo su una delle opere più importanti che si stanno realizzando in città: la tramvia, il nuovo sistema di trasporto pubblico di Firenze. Tre linee di tram che collegheranno i principali luoghi urbani, compreso il centro storico e alcuni comuni limitrofi, integrandosi con il sistema ferroviario metropolitano. Una scelta in linea con quelle di molte città europee dettata da tre esigenze: combattere l'inquinamento, favorire il risparmio energetico, limitare l'uso dell'auto privata.

I lavori sono già cominciati da tempo: quelli della prima linea si concluderanno entro quest'anno, mentre per le linee 2 e 3 l'attivazione è prevista nel 2011. Come prevede il regolamento comunale, il referendum è stato indetto dopo la raccolta di 10mila firme. I quesiti sono due e chiedono la revoca di alcune delibere votate dalla giunta sia sulla linea 2 che sulla linea 3. Di fatto, aldilà della formulazione burocratica delle domande, si tratta di esprimere un giudizio sull'intero progetto: "Sì" per chi vuole abrogare gli atti e di fatto esprimere un parere negativo, "No" per chi vuole andare avanti ed esprimere un parere positivo.

Essendo un referendum consultivo, non è previsto alcun quorum e il risultato non è vincolante per le scelte dell'amministrazione.
"In un momento particolarmente difficile per il nostro paese; in un anno iniziato con l'emergenza rifiuti, con la vicenda della Pontefice all'Università La Sapienza, ed ieri con le dimissioni del ministro Mastella; in un paese che per certi aspetti sembra 'paralizzato', ebbene ci sono realtà e situazioni in cui, nonostante tutto, si va avanti. Questo può accadere in molti ambiti, accade in molte delle nostre città, accade a Firenze: dove da alcuni anni va avanti un processo di trasformazione paragonabile solo a quello realizzato per Firenze capitale, nel 1865.

Ed essendo Firenze patrimonio del mondo, vogliamo che questa innovazione sia conosciuta anche fuori dalla Toscana e dall'Italia". Con queste parole il sindaco Leonardo Domenici ha aperto la conferenza stampa organizzata oggi a Roma, presso la sede della Stampa estera, per presentare i progetti per l'innovazione della città e in particolare quello del sistema delle tramvie. Con lui il vicesindaco Giuseppe Matulli e l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi. "Si tratta di un processo di innovazione importante che nella nostra città, non abituata all'innovazione e portata molto a discutere, incontra anche ostacoli e resistenze.

Resistenze dovute in parte a dubbi legittimi, ma soprattutto a ragioni di carattere politico e strumentale. Prendiamo la tramvia, un mezzo di trasporto pubblico sempre più diffuso ed apprezzato in moltissime città europee. Naturalmente ci aspettavamo delle proteste, ma speravamo che non si pensasse ad un referendum consultivo a lavori iniziati, su delibere che risalgono al 2000. E questo desta qualche perplessità. E' dal 1993 che si parla della tramvia a Firenze e la sua realizzazione è nei programmi di governo degli ultimi tre mandati amministrativi: non si può certo dire che si tratta di qualcosa che i fiorentini non conoscevano".

Il sindaco ha illustrato il progetto della tramvia ed ha fatto una panoramica sugli altri grandi interventi in corso in città. Per quanto riguarda il passaggio del tram piazza del Duomo, il sindaco ha spiegato che "l'obiettivo è tutelare meglio il patrimonio monumentale, oggi assediato dal passaggio di oltre 2.300 autobus al giorno. In un centro storico densamente abitato e ricco di funzioni pubbliche e private, l'alternativa non poteva essere quella della pura e semplice chiusura, con la conseguenza di consegnare di fatto il cuore della città al turismo di massa.

L'area sarà pedonalizzata, ma ci passerà il tram, un mezzo silenzioso, che non inquina, che emette bassissime vibrazioni, accessibile a tutti e senza cordoli: così si proteggeranno i monumenti e si renderà possibile la non facile convivenza fra chi in centro vive o lavora e chi viene da fuori". Ma Domenici ha spiegato anche che non c'è solo la tramvia. "Questo progetto fa parte di una visione sistemica, una strategia di lungo periodo che investe la mobilità, l'urbanistica, le infrastrutture, che ridisegna la città e le sue funzioni.

Per me le città sono come esseri viventi: se non cambiano, se non si rinnovano, prima o poi vanno incontro ad un inevitabile declino. Per questo è importante investire sulla città. Per questo non siamo disponibili a fermarci e a tornare indietro".
«Quello di oggi è l'ennesimo spot elettorale del sindaco Domenici a spese del contribuente». Così i consiglieri di Forza Italia Marco Stella e Massimo Pieri commentano la «scelta del sindaco di presentare alla stampa estera, a Roma, il progetto della tramvia, vera follia urbanistica di questa giunta».

«Domenici - hanno aggiunto i due esponenti del centrodestra - dovrebbe prima ascoltare i fiorentini e quindi attendere il risultato del referendum prima di parlare con i giornalisti stranieri. Ogni occasione diventa buona per fare degli spot, peraltro pagati dai contribuenti, a favore della tramvia: tutto ciò dimostra che il primo cittadino ha terrore di affrontare il referendum». «Il sindaco pensi a fare il sindaco, sia presente in consiglio comunale, ed ascoltare la gente - hanno concluso Stella e Pieri - l'unica consolazione per i fiorentini e per la città è che fra un anno, finalmente, Domenici cambierà aria».


"Un sindaco che di fronte alla stampa internazionale dice che il voto dei suoi cittadini è un ‘sabotaggio’ dimostra di non aver nessun rispetto delle libertà politiche delle persone che rappresenta, e offende tutti quelli che rispettano le regole della democrazia. E non dimentichiamo che pochi mesi fa sempre il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, aveva dichiarato che il referendum è ‘una piccola truffa di provincia -Così Mario Razzanelli, capogruppo Udc al Comune di Firenze, nonché promotore dei due referendum consultivi sulle linee 2 e 3 della tramvia- Ventiseimila fiorentini hanno firmato per dire no a un ulteriore laccio ferroviario in città e soprattutto a due treni – alti 4 metri, larghi 2,40 e lunghi 32, - che attraverseranno piazza DuomoLa richiesta dei fiorentini – prosegue, - è stata appoggiata e sottoscritta da personalità di fama internazionale quali Franco Zeffirelli, Magdi Allam, Andrea Bocelli, Francesco Alberoni, Mina Gregori e Leonardo Ferragamo.

Spendere oltre un miliardo di euro per sostituire, in piazza Duomo, gli autobus con due treni è una soluzione ottocentesca che i fiorentini non accettano. Piazza Duomo deve essere pedonalizzata. gli stessi soldi si potrebbe costruire una metropolitana leggera, che libererebbe dai binari dal traffico il centro cittadino. Se qualcuno proponesse al sindaco di Venezia di far circolare due treni in piazza San Marco verrebbe interdetto a vita. Firenze – ribadisce l’esponente del centrodestra, - ha una struttura medievale che mal si concilia con un mezzo di trasporto quale la tramvia che, togliendo il 50% della superficie stradale, di fatto bloccherà il traffico col risultato di far aumentare lo smog e raddoppiare l’inquinamento acustico, perché al rumore del tram si sommerà quello delle auto.

Ma il 17 febbraio – conclude Razzanelli, - sarà finalmente data la parola ai fiorentini, che potranno così decidere le sorti della propria città"

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