Cinema spogliato di ogni censura alla Cineteca di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 novembre 2006 22:59
Cinema spogliato di ogni censura alla Cineteca di Firenze

Firenze 3 novembre 2006- "Ogni nudità sarà proibita" è il titolo di un film grottesco brasiliano di Arnaldo Jabor del lontano 1973, attualmente introvabile. Questa breve rassegna prodotta dalla Cineteca di Firenze si rifà un po' al messaggio del film, contro le ipocrisie della borghesia bianca di allora, esternando anche una preoccupazione attuale nei confronti dell'integralismo religioso da cui pensavamo di esserci liberati da tempo.
Ogni nudità è stata/sarà proibita ? È una domanda – oltre che il titolo di questa rassegna alla Cineteca di Firenze dal 6 al 27 novembre , dedicata all'erotismo con i film nella versione più integrale possibile – che ci costringono ancora a porci, aggiungendo ovviamente l'erotismo al cinema come educazione sessuale.

Si perchè la vera educazione sessuale dagli anni '60 è passata attraverso il cinema con tutte quelle censure che il perbenismo operava anche nei discorsi in famiglia, in chiesa, a scuola.

Ecco quindi che si taglia Monica e il desiderio di Ingmar Bergman, il film mito del giovane Antoine Doinel truffauttiano.Una coppia di giovani va in gita al mare e nella copia San Paolo a 16 mm, tirata da quella Indief a 35 mm, si passa dal viaggio in battello della giovane coppia protagonista alla camera di un appartamento dove un neonato piange.

Nell'originale tra le due sequenze ce ne sono molte altre e riguardano il bagno di sole di Monica che nello stile degli emancipati svedesi lo faceva completamente nuda. E da lì partiva la forte attrazione di lui, con conseguenze intuibili. Non in Italia, dove i bambini li portava la cicogna o nascevano ancora sotto i cavoli.

La stramaledetta censura se la prende con I dolci inganni, poetico film sull'adolescenza dove Alberto Lattuada scopre la quindicenne Catherine Spaak decisa a superare l'età delle fanciulla in fiore.

Ancora prodotto da Carlo Ponti Il Disprezzo, massacrato nell'edizione italiana, disconosciuta da Godard. Nell'originale l'allora prorompente B.B., anticipando il grande Tinto Brass, mostra il suo culo e chiede a Michel Piccoli cosa ne pensi. Che accanimento contro i maestri colpiti da diktat censori come Walerian Borowczyck che si vedeva smontare e rimontare i film come Racconti immorali, soprattutto l'episodio La marea dove era stata completamente tagliata la scena del sesso orale, pur simulato, e La Bestia , dove furono imposti tanti tagli compreso il prologo che serviva a far capire il percorso narrativo del film.

Taglia e incolla anche per Gola profonda, non un gran film, un divertente e quasi surreale mediometraggio che viene fatto però diventare un caso, per L'impero dei sensi, dove si taglia molto ma si allunga però la scena dell'uovo nella vagina, penalizzato Flesh opera prima della trilogia firmata da Morrissey e prodotta dall'artista Andy Warhol dove l'uomo non solo è nudo ma si eccita anche un pò. Al rogo al rogo per Ultimo tango a parigi di Bernardo Bertolucci dove è ancora il culo a creare scandalo.

Sequestri e richieste di alleggerimento per Trans-Europ Express dello scrittore dallo stile nuovo Robbe-Grillret, per Bella di giorno , premiato film di Bunuel nella nostra rassegna presentato con il porno d'epoca muto Soer Vaseline, un cult della giovinezza dell'autore, per Vizi privati e pubbliche virtù, film italiano dell'ungherese Miklos Jancso che mescola sessi femminili e maschili, per Je t'aime, moi non plus del trasgressivo e apprezzato cantautore Serge Gainsbourg, per Il Pornografo , fiction con Richard Dreyfuss e Jessica Harper sulla realizzazione di film porno negli anni '30, per Nell'eccitante attesa dell'accoppiamento armonico dell' americano Jim Mc Bride, autore anche di All'ultimo respiro con Gere, che ironizza sulla realizzazione degli hard-core.

Inedite invece nelle sale italiane due opere raffinate di un autore altamente erotico come Erich Rohmer : Le genou de claire sulle tensioni di un uomo maturo che vuol toccare il ginocchio di una ragazza in fiore, e il corto La Cambrure sull'inclinazione della schiena femminile all'inizio della rotondità del culo.
Inedito anche Monamour, l'ultimo lavoro del maestro Tinto Brass, molto apprezzato a livello internazionale che continua a ricevere omaggi, i più recenti sono quelli del Festival di Montpellier e della Cinematheque di Parigi.


All'incontro con Tinto Brass è riservata tutta la serata finale della rassegna, lunedì 27 novembre dalle 20.00 con la proiezione di due corti da lui prodotti e dove compare nei panni di una suora e di un portiere, la presentazione del suo piccolo libro Elogio del culo, la prima visione pubblica per Firenze della pellicola Monamour con la presenza dell'attrice Anna Jimskaja.
Tutta la rassegna è dedicata al ricordo di Carla (Tinta) Cipriani che, assente per la prima volta, è comunque nei nostri pensieri.



Andrea Vannini

Notizie correlate
In evidenza