Valdarno: la vigna dei misteri produce il Pinot Nero

E' in arrivo il primo Colombaia 2015 del Podere La Madia di Loro Ciuffenna

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 agosto 2017 10:38
Valdarno: la vigna dei misteri produce il Pinot Nero

Una vecchia vigna di oltre 50 anni, impiantata nel 1966, ma poi dimenticata per decenni. Il Podere La Madia l'ha ritrovata in località Malva, a Loro Ciuffenna, e, dopo una paziente opera di recupero, è tornata a produrre alcune centinaia di bottiglie di un imprevedibile Pinot Nero. Tante attenzioni in vigna e in cantina e il massimo in termini di qualità della bottiglia, sugheri monopezzo 26 x 49 con molta cura anche per l'etichetta. La prima annata vinificata, il 2015, dell'unico Pinot Nero del Valdarno sarà in commercio in bottiglie numerate da inizio ottobre.

"Avere comperato una vecchia vigna in stato di abbandono con lo scopo di reimpiantarla, ripulirla dalle piante che vi erano cresciute, trovarvi delle viti, vecchie ma belle, capire e scoprire che erano di Pinot Nero è stata per noi una cosa bellissima -spiega a Nove da Firenze Carlo Crocchini, che gestisce l'azienda con la moglie Lucia- Non abbiamo ancora capito come sia stato possibile che nel 1966 qualcuno abbia impiantato Pinot Nero nel Valdarno di Sopra, alle pendici del Pratomagno.

Chi ha realizzato il vigneto non c'è più e anche gli eredi che all'epoca erano delle bambine non sono in grado di aiutarci. Abbiamo documentato l'anno di impianto grazie a testimonianze locali e con le foto aeree dell'Istituto Geografico Militare. Dopo avere capito che era Pinot Nero abbiamo provveduto a moltiplicazione massale delle piante, ma quest'anno abbiamo subito anche la gelata primaverile e poi questa tremenda siccità, che hanno impedito un aumento di produzione. In agricoltura è così, dobbiamo attendere i cicli naturali delle stagioni e sperare che il clima non faccia capricci.

Comunque la vigna sta lentamente tornando alla sua bellezza originale. Ma non tutta la vigna è impiantata a Pinot Nero: una parte è impiantata con varietà di viti non facilmente identificabili. Siamo riusciti ad identificare almeno la tipologia presente in maggiore quantità. Oltre ad una parte di Sangiovese facilmente identificabile abbiamo anche il Sanvicetro, o Sangiovese Pianurino, antica varietà oramai quasi scomparsa, dotata di un ciclo fenologico lunghissimo, matura a ottobre, ma non soffre le muffe e soprattutto origina un vino meraviglioso.

È un vino con la freschezza e l'eleganza del Sangiovese, ma di grande struttura e con una finezza e morbidezza uniche, ne siamo innamorati. Di altre piante non abbiamo ancora capito cosa siano. È la vigna dei misteri" conclude Crocchini.

Foto gallery
In evidenza