Valdarno aretino: per il controllino al cuore si va al 2015

Le segnalazioni giunte via email al Vicepresidente della Commissione sanità Mugnai (FI): «Con buona pace di tutti i proclami di Rossi e Marroni»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 agosto 2014 14:57
Valdarno aretino: per il controllino al cuore si va al 2015

«Fortuna che la giunta ha varato la delibera taglia-attese annunciandola come la bacchetta magica contro una piaga, quella delle liste d’attesa, che attanaglia ormai quasi endemicamente la sanità toscana. Fortuna, sì, perché senza quella chissà quando gli sarebbe toccato, al paziente quasi ottantenne che mi ha segnalato via email il suo disagio, di potersi sottoporre all’ospedale valdarnese della Gruccia a un ecocolor doppler cardiaco e a un holter pressorio che già così, con la delibera taglia-attese dei miracoli, gli verranno erogati rispettivamente ad agosto e a febbraio 2015».

La denuncia, purtroppo l’ennesima, arriva dal Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (FI). E’ a lui che il paziente ha fatto avere via email la copia (qui in allegato) delle sue prenotazioni effettuate al Cup metropolitano il 19 di questo mese per entrambe le prestazioni. Esito inaudito: l’ecocolordoppler al cuore verrà praticato l’11 agosto dell’anno a venire, a Dio piacendo, mentre per l’holter pressorio va un po’ meno peggio, si va al 4 febbraio 2015.

«Così proprio non va – si scalda Mugnai – anche perché il paziente in questione non doveva effettuare controlli preventivi, ma è affetto da patologia specifica».

«Il punto – prosegue l’esponente di Fi – è che, al di là dei proclami a favor di campagna elettorale, la Asl 8 non sa più rispondere in maniera adeguata né credibile ai bisogni dei cittadini. E quando si parla di fasce in condizioni di maggior debolezza, come nel caso di questo signore in età avanzata, la cosa è ancor più grave, incompatibile col diritto alla cura. Quale alternativa rimane, a un cittadino come il signore che mi ha segnalato questo caso? L’intramoenia, ovvero il regime libero-professionale a pagamento, con cui il paziente ottiene la stessa prestazione con lo stesso medico in tempi congrui. Ovvio, la pratica per le casse della Asl è ben più fruttuosa. Così, con i bilanci sempre sul filo del rasoio e gli apparati da mantenere intatti, è impossibile che si maturi la tensione a far qualcosa di serio per abbattere le liste d’attesa. Annunci quelli sì, e parecchi. Ma non bastano di certo».

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