Unità di crisi metropolitana: in tre anni seguite 71 vertenze per 3.326 lavoratori

Ex Sheraton Firenze: l'albergo riapre, tutti ricollocati. Varvarito: positivo incontro in Regione. Piombino: incontro per le imprese Serenissima e Cooplat che lavorano per Aferpi. Vertenza Ercos Ponsi di Massarosa (Lu): la Regione incontra istituzioni e sindacati il 7 febbraio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 febbraio 2018 21:27
Unità di crisi metropolitana: in tre anni seguite 71 vertenze per 3.326 lavoratori

FIRENZE- La Città Metropolitana di Firenze diffonde i dati 2017 dell'Unità di Crisi, il tavolo politico - istituzionale ereditato dalla Provincia di Firenze nel 2015 e giunto al 29° anno di attività. Varie le situazioni affrontate nei diversi settori produttivi (commercio al primo posto seguito da servizi, alimentare, turismo, chimico, funzione pubblica, legno e affini). I dati sono consultabili nella Sezione "Unità di Crisi" del sito Web della Città Metropolitana che riporta il computo complessivo dell'attività nel triennio 2015 - 2017 del tavolo di crisi, suddiviso per dati complessivi, aree territoriali, settori produttivi, addetti complessivi interessati e ammortizzatori sociali utilizzati. In tre anni la Città Metropolitana ha seguito 71 fra crisi e vertenze che hanno coinvolto aziende con un numero complessivo di occupati pari a 4.029 lavoratori (di cui 3.326 coinvolti dalle crisi e vertenze).

Si è tenuto mercoledì 31 gennaio in Palazzo Medici Riccardi il quinto incontro fra istituzioni, organizzazioni sindacali, curatore fallimentare, Consorzio Solaris, società appaltatrice dei servizi pulizie, rifacimento camere e facchinaggio del "Conference Florentia Hotel" (già Sheraton Firenze) e Società Elitè Firenze Gestioni Srl, società aggiudicataria. Aziende e sindacati hanno presentato alle istituzioni il risultato delle trattative intercorse fra le parti e previste dal verbale sottoscritto presso l'Unità di Crisi Metropolitana lo scorso 11 gennaio. Il risultato è stato considerato positivamente da tutti i soggetti: l'hotel, che aveva chiuso il 20 dicembre 2017, ha ripreso, seppur non a pieno regime, l'attività occupando tutti i 53 lavoratori. Previsti eventuali ammortizzatori sociali di cui si farà carico la curatela.

Si resta ora in attesa dei futuri sviluppi, compresa la presentazione del Piano industriale.

Riaperto il confronto sindacale per la verifica del piano industriale dell'azienda Varvarito di Prato. La decisione è scaturita nel corso di due riunioni convocate il 2 febbraio in Regione dal consigliere per il lavoro del presidente, rispettivamente con le organizzazioni sindacali e poi con organizzazioni sindacali e azienda insieme. Agli incontri ha partecipato anche il sindaco di Prato. Il tavolo con l'azienda si è proposto, nel contesto dell'esame del piano industriale, anche la verifica del numero e dei profili dei lavoratori in esubero, accogliendo così una richiesta dei sindacati. A questo proposito l'azienda si è detta disponibile fin da ora a valutare la possibilità di una riduzione del numero complessivo degli esuberi, impegnandosi per una ricollocazione dei lavoratori e a garantire la riassunzione di lavoratori, entro 24 mesi, in caso di ripresa del fatturato e dell'acquisizione di nuove commesse rilevanti.

Il confronto sul futuro di Varvarito proseguirà da ora in poi in sede sindacale. La Regione resta comunque a disposizione per riaprire il tavolo di crisi nel caso se ne presentasse la necessità.

I problemi delle imprese Serenissima e Cooplat, addette al lavoro di mensa e pulizia per Aferpi, sono stati al centro dell'incontro con l'assessore al lavoro e il consigliere del presidente per il lavoro e le organizzazioni sindacali provinciali di categoria. Tema della riunione di giovedì 1 febbraio garantire ai lavoratori la continuità degli ammortizzatori sociali. L'assessore regionale ha informato di un nuovo intervento della Regione presso ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico per superare l'interpretazione attuale che svincola e rende più limitato anche nel tempo l'uso degli ammortizzatori da parte delle imprese dell'indotto rispetto a quelli delle imprese committenti. Per questo motivo la Regione ha deciso di chiedere al governo di rivedere l'interpretazione, anche alla luce della scadenza dei termini della Cassa integrazione per i lavoratori di Aferpi. Nel frattempo, in attesa del pronunciamento dei due ministeri, la Regione ha concordato con i sindacati la possibilità di richiedere la cassa integrazione per area di crisi complessa per i 60 lavoratori delle due cooperative.

Un incontro sulla situazione della Ercos Ponsi di Massarosa (Lu) è stato convocato per il giorno 7 febbraio dal consigliere del presidente della Regione Toscana per il lavoro. Alla riunione, che si terrà alle ore 10 presso il Centro per l'impiego di Livorno, via Galilei 40, sono stati invitati il sindaco di Massarosa, i rappresentanti sindacali di categoria provinciali Fiom CGIL - Fim CISL - Uilm UIL e i rappresentanti delle Rsu aziendali. La richiesta di convocare un tavolo sull'azienda versiliese è arrivata alla Regione dai sindacati subito dopo che i vertici della Ercos Ponsi hanno comunicato, lo scorso 26 gennaio, l'avvio della procedure di licenziamento per 17 lavoratori.

Attivare in tempi brevi un tavolo di confronto con la società proprietaria e i sindacati per tutelare i livelli occupazionali e capire le reali prospettive di mantenimento del sito produttivo. Sulla crisi della Ponsi di Massarosa (Lu), storica azienda di rubinetti, il Consiglio regionale della Toscana si muove in maniera compatta e approva, nel corso della seduta di martedì 30 gennaio, due distinte mozioni, una a firma Pd e l’altra presentata dalla Lega Nord. I dispositivi di entrambi gli atti chiedono alla Giunta di impegnarsi per avviare un confronto al fine di tutelare i livelli occupazionali e scongiurare gli esuberi, ma anche per comprendere, dai vertici della società Ercos Spa attuale proprietaria, le rappresentanze dei lavoratori e le istituzioni interessate, le reali prospettive di mantenimento del sito produttivo a Massarosa.

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