"Una legge speciale a favore delle città d'arte"

Oggi a Firenze gli Stati Generali del Turismo. La proposta del sindaco Nardella

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 luglio 2020 20:25

Una legge speciale a favore delle città d’arte. La proposta arriva dal sindaco Dario Nardella che questo pomeriggio, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, ha presieduto, insieme alla sottosegretaria Lorenza Bonaccorsi, gli Stati generali del turismo. Istituzioni, imprese, professionisti, direttori di musei e centri fieristici sono stati a confronto per circa due ore su una comune strategia di ripartenza.

Si è parlato, appunto, di una legge speciale a favore delle città d’arte ma anche di lotta al turismo mordi e fuggi, investimento su qualità e professionalità degli operatori turustici, nuovi itinerari culturali, cooperazione con Stato e Regione per promuovere la destinazione metropolitana. Sono intervenuti, tra gli altri, l'assessore Cecilia del Re, l'assessore regionale Stefano Ciuoffo, il presidente di Camera di Commercio Leonardo Bassilichi, il direttore di 'Toscana promozione turistica' Francesco Palumbo, la vicepresidente di 'Destination Florence Convention & Visitors Bureau' Laura Innocenti, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, l'ex soprintendente Cristina Acidini, il direttore della Fondazione Palazzo Strozzi Arturo Galansino.

“Avevamo bisogno di un incontro del genere e siamo soddisfatti - ha sottolineato il sindaco - ringrazio tutte le realtà che hanno partecipato dando il loro contributo. Con la riunione di oggi a Firenze, grazie all’intervento della sottosegretaria Bonaccorsi, portiamo a casa quattro importanti risultati: la rassicurazione di una norma sulle locazioni turistiche brevi dentro al Collegato Lavoro, un impegno per la tutela e la professionalità delle guide turistiche e degli operatori economici del turismo, una normativa speciale per le città d’arte e la conferma ufficiale che il Governo sta lavorando per integrare il fondo per le mancate entrate dell’imposta di soggiorno".

"Quanto alla legge speciale si tratta di una serie di norme di semplificazione che possono essere inserite dentro al Collegato Turismo che riguardano turismo, residenza, artigianato, commercio nell'idea di una filiera integrata delle imprese - ha spiegato il sindaco - perché il turismo tiene insieme tutto il contesto, culturale, sociale, imprenditoriale, economico che gira e che produce posti di lavoro". "Ci sono altri punti molto chiari dai quali ripartire e che sono emersi nell'incontro di oggi - ha proseguito Nardella -: anzitutto il chiarimento che l'emergenza è comunque separata da quello che è il lavoro che il governo sta portando avanti sulla promozione economico-turistica del nostro Paese, anche in relazione allo scenario internazionale dal punto di vista della situazione sanitaria”.

“Oggi a Firenze con Dario Nardella per gli Stati generali del turismo, nella città tempio di bellezza e tra le principali realtà turistiche mondiali. Nello straordinario Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio c’è stato spazio per l’ascolto e il confronto con gli operatori del settore. Abbiamo lavorato da subito per intervenire sui problemi del comparto, sostenendo imprese e lavoratori” ha detto la Sottosegretaria al Turismo del Mibact Lorenza Bonaccorsi. “Lavoriamo però anche per creare un nuovo modello per l'Italia – ha aggiunto - un turismo attento, sostenibile, regolamentato.

Le città d’arte come Firenze sono quelle che più di tutte hanno sperimentato i limiti dell’overtourism, per questo la ripartenza dovrà tenerne conto e sviluppare un sistema che punti sempre più sulla sostenibilità, la digitalizzazione, l’accessibilità. Nei prossimi mesi, riprenderemo in mano il lavoro che è stato interrotto a causa dell’emergenza pandemica, a partire dal Collegato Turismo con cui proveremo a ripensare il turismo per l’Italia”.

“Alla sottosegretaria Bonaccorsi abbiamo chiesto una legge speciale a favore delle città d’arte - ha spiegato l'assessore Del Re - ovvero maggiore autonomia nel poter compiere determinate scelte e adottare determinati atti perché queste città affrontano problemi e situazioni del tutto particolari che non possono essere affrontati in modo univoco – e spesso intempestivo – dal Legislatore nazionale.Come città ci siamo infatti sentiti spesso sole di fronte ad alcuni temi, come quello delle locazioni turistiche esplose negli ultimi anni con i portali online, dove ancora lo Stato Italiano deve normare, e che ha progressivamente a sottrarre residenza ai centri storici di queste città; o di di fronte a normative nazionali, come quella della liberalizzazione delle attività economiche, che hanno portato a Firenze e nelle altre città d'arte ad un aumento esponenziale di un commercio di bassa qualità rivolto solo ai turisti, a danno delle attività storiche e tradizionali.

Queste città hanno bisogno anche di un presidio maggiore di forze pubbliche per gestire un ordine pubblico che non può essere commisurato solo al numero di abitanti, ma ad una presenza giornaliera di individui che supera 20 volte il numero degli abitanti. Deroghe e strumenti speciali sarebbero utili anche per compiere le scelte della pianificazione urbanistica, dove, specie per la tutela dei centri storici e contro gli attacchi alla rendita, si avverte forte il bisogno di strumenti che consentano di recuperare immobili con agevolazioni idonee a poter prediligere determinate funzioni a scapito di altre.

Il grido di Firenze dunque è accorato: occorre un supporto dal Governo non solo per la grave crisi sociale in atto, ma anche perché abbiamo oggi la responsabilità di porre le basi per la costruzione del turismo di domani". 

Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani è intervenuto all’apertura degli Stati Generali Turismo che si sono aperti nel Salone dei Cinquecento.

“Palazzo Vecchio rappresenta, per i fiorentini, qualcosa di più della sede del governo cittadino, direi che è l’anima stessa della fiorentinità, è l’espressione, l’essenza dell’essere fiorentino.

Oggi Palazzo Vecchio è sede, sia del Comune di Firenze con i suoi numerosi uffici, che museo, nelle cui sale sono esposte opere di Michelangelo, Donatello, Verrocchio, Vasari in un connubio molto particolare in cui le funzioni politico-amministrative si uniscono e si fondono assieme a quelle culturali e museali come stiamo facendo oggi. Una dimensione unica – ha ricordato il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – che combina la vita civica, politica, amministrativa e museale. Ecco quindi che ritorna importante, anzi importantissimo l’art. 54 della Costituzione: “Ai cittadini eletti vengono “affidate” le funzioni pubbliche ed hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”.

Così tali ricchezze, l’immenso patrimonio artistico, ci viene affidato e noi abbiamo il dovere di custodirlo al meglio: non sono beni di nostra proprietà, dobbiamo prendercene cura con disciplina ed onore.

Firenze appartiene a tutto il genere umano, non solo ai fiorentini, per questo vi ringrazio sentitamente per essere intervenuti qui oggi per questo incontro.

Noi non abbiamo alcun merito per questo immenso patrimonio monumentale ed artistico, tutto ciò non è merito nostro, noi abbiamo l’onore, il dovere ed il compito di conservarlo e tramandarlo alle future generazioni, ma questo lo possiamo fare in due modi; sterilizzandolo, congelandolo, rendendo il centro storico, patrimonio dell’umanità, un museo a cielo aperto nel quale si entra pagando un biglietto, magari caro, in modo da contingentare e ridurre le presenze consentendo solo a chi può permetterselo di godere di tutta questa bellezza oppure scegliere per una città contemporanea, viva e vitale che permetta la fruizione del suo patrimonio artistico a tutti, coniugandola ad una esperienza di visita nuova che faccia sentire il visitatore non turista ma parte, cittadino fiorentino, protagonista anch’esso di una storia, di un racconto che si dipana, che si sviluppa da oltre mille anni e che vuole continuare a raccontare a narrare nuove storie nuove vicende.

Questa amministrazione – ha concluso il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – ha scelto questa seconda strada, difficile perché i modi le strategie per la sua attuazione sono complessi, senza le necessarie autonomie legislative e finanziarie ma siamo in campo e decisi a percorrere questa strada …. con voi con il vostro contributo se lo vorrete.

E’ quindi con questo auspicio che vi faccio i miei più cari auguri di buon proseguimento dei lavori”.

Gianluca Lacoppola (segreteria Cgil Firenze) ha partecipato agli Stati generali del turismo organizzati dall’amministrazione del Comune di Firenze.Il commento di Lacoppola: “Come Cgil Firenze siamo convinti che ogni tentativo di modificare l'attuale modello turistico è destinato a fallire se non si metterà mano con decisione alle condizioni di lavoro del settore. Lo dicevamo già prima dell'emergenza Covid-19, ne siamo ancora più convinti oggi che uno dei principali settori dell'economia fiorentina ha dimostrato tutta la sua debolezza strutturale.

Diffusione dei flussi turistici, policentrismo culturale, riconversione produttiva del centro storico, argine agli affitti turistici e lotta alla rendita, il tutto in una visione realmente metropolitana, sono temi che potranno essere realmente affrontati solo se cambia il modo di lavorare nell'industria turistica.Occorre risolvere la precarietà figlia prima di tutto di lavoro a chiamata, tirocini e contratti a tempo determinato; affrontare il tema del lavoro povero prodotto dalla diffusione dei contratti part time, delle esternalizzazioni e della mancata applicazione dei contratti nazionali di riferimento; lottare contro l'illegalità e il lavoro nero o grigio; sostenere tutti quei lavori legati al turismo.

Non servono interventi a pioggia o a fondo perduto, servono interventi mirati in grado di selezionare le attività che danno garanzie occupazionali e di crescita perché legate a migliorare la proposta turistica. Serve dare un indirizzo alla ripresa del settore, serve un confronto tra comune sindacati e imprese per condividere simili indirizzi. Non possiamo invece restare fermi. Non possiamo tornare al modello turistico che abbiamo conosciuto fino allo scorso anno e che sta erodendo il nostro tessuto urbano e sociale.

E non potranno essere i licenziamenti selvaggi e la corsa a competere abbassando il valore del lavoro il motore della ripartenza. E nessuno pensi che questa possa essere la strada, anche per questo a livello nazionale stiamo chiedendo di proseguire con il blocco dei licenziamenti e con gli ammortizzatori sociali. I turisti torneranno a Firenze, resta da decidere come accoglierli e in quale modello di città e quali saranno le condizioni di lavoro del settore ricettivo-ristorativo. Come Cgil sentiamo forte il dovere di rappresentare i lavoratori in un momento difficilissimo per tutti.

Dovranno essere trovate risposte e messe in campo azioni concrete. Noi ci siamo, ma non accetteremo che i costi della ripartenza turistica vengano pagati dai lavoratori e dalle lavoratrici”.

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