UMANO: dal 14 al 31 ottobre il mondo danza a Firenze

I Cantieri internazionali sui linguaggi del corpo e della danza sono un progetto di Cango-Centro di produzione e Teatro della Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 ottobre 2015 09:39
UMANO: dal 14 al 31 ottobre il mondo danza a Firenze

Un’inedita collaborazione tra il Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza e il Teatro della Toscana - che hanno ricevuto in questo 2015 importanti riconoscimenti nel quadro della riforma di settore varata dal MiBACT (il primo è uno dei tre centri nazionali di produzione della danza, il secondo è tra i sette teatri nazionali) - ha dato vita a UMANO_Cantieri internazionali sui linguaggi del corpo e della danza, un progetto triennale che corrisponde alle indicazioni di multidisciplinarità contenute nella nuova legge per lo spettacolo e che vedrà in questo polo toscano la sua prima applicazione in Italia. Una collaborazione di lungo respiro - che oltre alla programmazione coinvolge la produzione e la formazione - secondo un disegno condiviso di dialogo tra le arti e tra scena e realtà.

La finestra internazionale della stagione di Cango si apre il 14 ottobre con un segno fortemente simbolico: una strada d’oro. Via Santa Maria (la via in cui si trova Cango) si fa allegoria di un cammino fatto di incontri: 900 mq di foglia d’oro lastricano il selciato dall’imbocco in via Romana allo sbocco su via dei Serragli, in omaggio alla grande tradizione artigiana dell’Oltrarno. Un percorso scandito da soste inattese in alcune botteghe, animate da brevi azioni coreografiche, incontri e lezioni di danza per tutti che fanno risuonare un prezioso vocabolario di gesti.

Fino al 31 ottobre un reticolo di pratiche, visioni, spettacoli, produzioni, ospitalità, residenze, incontri, laboratori e seminari si snoda tra Cango, il Teatro della Pergola e altri luoghi dell’Oltrarno fiorentino quali la Sala del Fiorino di Palazzo Pitti, il Salone degli Scheletri del Museo La Specola, la Sagrestia della Chiesa di Santo Spirito e alcune botteghe artigiane. E per l’occasione Cango riapre al pubblico la sua terza sala finalmente ristrutturata, attestandosi come uno spazio unico a Firenze per opportunità di accogliere spettacoli di danza di diversi formati.

Coreografi - internazionali e nazionali, affermati ed emergenti -, danzatori e cittadini si fanno portatori di una trasmissione di gesti che indaga il concetto di UMANO in rapporto ai linguaggi del corpo e della danza. Un viaggio attraverso tutte le età della vita e dell’uomo in cui ogni dettaglio, respiro e postura generano vicinanza e si fanno metafora del mondo.

Un progetto articolato che investe un’ampia geografia della città tracciando i percorsi di una ricerca coreografica ed espressiva dal segno contemporaneo. Uno spicchio di Firenze da frequentare attraverso proposte che offrono inediti strumenti di comunicazione e di partecipazione, di osservazione e fruizione per una riflessione sull’umano in relazione al corpo.

Gli ospiti internazionali:

Radhouane El Meddeb, Emanuel Gat, Yasmine Hugonnet, Laurent Chétouane

Tra le proposte italiane:

Virgilio Sieni, mk, Simona Bertozzi, Marina Giovannini, CollettivO CineticO

Tra le nuove generazioni:

Claudia Caldarano, Claudia Catarzi, Annamaria Ajmone, Davide Valrosso

L’apertura è affidata a Radhouane El Meddeb, in cartellone con due spettacoli.

“Davanti alla mia cuscusseria preparo il piatto e danzo con tutta la grandezza, la generosità e la poesia di queste due arti”. Così il coreografo franco-tunisino presenta Je danse et vous en donne à bouffer, uno spettacolo per tutti i sensi che si conclude con un banchetto finale: il couscous preparato sulla scena viene condiviso con gli spettatori (Cango > 14 e 15 ottobre).

Il secondo appuntamento è con Au temps où les arabes dansaient…, pièce agrodolce che rievoca le atmosfere del cinema arabo tra gli anni ‘40 e ’70. Interpretata da quattro uomini, è la celebrazione di un’epoca d’oro in cui la danza del ventre, qui provocatoriamente declinata al maschile, sembra alludere al sussulti di un presente caotico, ormai lontanissimo dallo sfarzo del passato (Cango > 17 e 18 ottobre).

L’israeliano Emanuel Gat, alla ribalta della scena europea, è presente con due creazioni: Plage romantique, interpretata da nove straordinari danzatori della sua Compagnia, e Florence, frutto di un percorso di formazione intensiva con un gruppo di danzatori italiani selezionati per l’occasione.

Il suono può essere un veicolo di pensiero o uno strumento d’osservazione? Cosa accade quando lo spazio tra la vista e l’udito viene dilatato? Questo spazio può essere coreografato? Plage romantique, risponde a queste domande in maniera briosa e vitale, trasformando la scena nel luogo di una gioiosa rivelazione (Teatro della Pergola > 25 ottobre).

Breve creazione site specific costruita attraverso un meccanismo di estrema interdipendenza e correlazione tra i danzatori, Florence offre al pubblico una traduzione visiva dei rapporti umani attraverso il confronto con le leggi che regolano le nostre azioni, sulla scena come nella vita di tutti i giorni (Cango > 24, 27 e 28 ottobre).

Anche la svizzera Yasmine Hugonnet è protagonista di un percorso di formazione con un gruppo di danzatori italiani selezionati per l’occasione. Il risultato è Extensions, creazione site specific dove ogni postura attiva una rete di intenzioni e attenzioni legata a diversi strati sensoriali, emozionali, simbolici. In questa rete anche il tempo dell’immobilità è un tempo di ricettività che apre uno spazio di risonanza nell’immaginario degli spettatori (Cango > 16, 17, 18 ottobre).

<strong>Laurent Chétouane</strong> presenta in prima nazionale <strong><em>Considering/Accumulations</em></strong>, duo con musica dal vivo al pianoforte in cui il coreografo franco-tedesco porta in scena le suggestioni di un testo che è stato a lungo fonte d’ispirazione per le sue coreografie, <em>Il Teatro delle Marionette</em> di Heinrich von Kleist, saggio sulla grazia, individuata dall’autore anche nella coincidenza degli opposti. Nelle quattro parti della pièce, la coppia di danzatori oscilla costantemente tra gravità e leggerezza, consistenza e inconsistenza, finito e infinito, coreografia e caso (Cango > 30 e 31 ottobre).

Virgilio Sieni porta finalmente a Firenze Le Sacre, produzione che ha debuttato nel marzo scorso a Bologna riscuotendo entusiastici consensi di pubblico e critica. Lo spettacolo si compone di due parti: Preludio, un sestetto femminile su musiche originali di Daniele Roccato, in cui i corpi ricompongono un dizionario di movimenti primi alla ricerca delle origini del rito, e La sagra della primavera, su musica di Igor Stravinskij: undici interpreti per una foresta di gesti generati da risonanze e stratificazioni dei molteplici livelli ritmici della partitura musicale. La coreografia guarda al primitivo come forma di scavo verso un’archeologia dell’ignoto che scorre ai bordi della vita (Teatro della Pergola > 22 e 23 ottobre).

<strong>Virgilio Sieni</strong> presenta inoltre una prima assoluta: <strong><em>Angelus Novus</em></strong>, prodotto dal Teatro della Toscana, coinvolge sia danzatori che interpreti non professionisti di tutte le età in un percorso in cui s’intrecciano l’attività della Compagnia Virgilio Sieni e quella dell’Accademia sull’arte del gesto.

Questa nuova creazione si ispira al saggio di Walter Benjamin sul celebre quadro di Paul Klee. Se il filosofo berlinese proiettava la figura angelica nella tragicità della Storia, il coreografo fiorentino immagina un gruppo di angeli sospesi in un limbo contemporaneo, confinati in attesa lungo una spianata desertica immediatamente dopo l’apocalisse (Teatro della Pergola > 27, 28 e 29 ottobre).

MK presenta due lavori nella stessa serata: Hey, ideato con il duo Sigourney Weaver, propone una serie di brani creati per offrire un paesaggio di pura serenità discorsiva, attraversato dalle posture di corpi messi davanti a un microfono e colti nell’attimo della presa di parola e dell’attacco del movimento.Sub.Vdi e con Roberta Mosca (storica interprete della William Forsythe Company) è costruito seguendo le istruzioni coreografiche di Michele Di Stefano ricevute via e-mail. Un dialogo a distanza che genera una danza solitaria e sferica che parla della responsabilità creativa del performer in relazione a linguaggio e spazio (Cango > 21 ottobre).

Due gli appuntamenti con Simona Bertozzi.

Animali senza favola evoca un immaginario in cui cinque corpi femminili sono colti nella loro nudità luminescente e furibonda, lieve e inquieta, tesa e tattile al contempo. L’animalità e la sua pulsazione, tra respiro e oblio, sfuggono al perimetro della narrazione (della favola!) e prendono forma nel tracciato di una scrittura coreografica che si volge all’indagine delle dinamiche relazionali e all’autogenerazione di una grammatica del gesto (Cango > 25 ottobre).

Prometeo: il dono, prima assoluta frutto di una residenza creativa a Cango, è un trio in cui si dispiegano scritture energiche e articolate, depositando affinità segrete e coincidenze, producendo una trama di solitudini e combinazioni alimentate da un’ebbrezza che scompiglia la creazione(Cango > 28 ottobre).

Anche per Marina Giovannini un doppio impegno.

Figurina è composto da quattro brevi azioni sceniche all’interno di botteghe artigiane dell’Oltrarno. Sulla stessa traccia coreografica quattro bambine esplorano individualmente le singole strutture del corpo e i loro rapporti inseguendo le fasi del movimento e l’intensità dell’azione (Botteghe artigiane > 14, 15, 16, 18, 23, 24, 30 e 31 ottobre).

Verve - Duetto Nero è un duo – nuova creazione esito di una residenza a Cango – che vede in scena la stessa Giovannini con una bambina. Le separano31 anni, la misura di una distanza in cui la figura si sdoppia e sospende lo scorrere del tempo per occupare uno spazio parallelo a quello del reale (Cango > 29, 30 e 31 ottobre).

CollettivO CineticO di Francesca Pennini firma un percorso formativo checoinvolge un gruppo di adolescenti fiorentini tra i 14 e i 20 anni in un progetto che parte dalle peculiarità dei giovani performer per sfociare in un’inedita azione coreografica sulle contraddizioni dell’adolescenza.

Your , creazione site specific, mira a creare un intenso e multiforme inventario gestuale e coreografico che diventa una dichiarazione di identità personale e collettiva grazie ai nuovi materiali coreografici elaborati assieme ai giovani interpreti, candidati ideali per abitare lo spazio, allo stesso tempo indeterminato e regolamentato, della scena (Cango > 23 e 24 ottobre).

Il giovane danzatore/coreografo Davide Valrosso presenta in prima assoluta Cosmopolitan Beauty, regno delle cose perdute che hanno lasciato una traccia nel corpo, spazio contraddittorio dove si riconoscono sia la fragilità che la forza, dove i gesti sono appunti di viaggio verso un luogo indefinito, dove la bellezza è frutto di conquista (Cango > 14 ottobre).

Le giovani coreografe Claudia Catarzi, Annamaria Ajmone e Claudia Caldarano abitano alcuni luoghi preziosi dell’Oltrarno con quadri coreografici pensati appositamente per Umano. Si tratta di dittici in cui una stessa azione viene posta in risonanza con uno spazio esterno e poi “depositata” - in un percorso fisico e geografico che coinvolge anche lo spettatore - nella Sala Piccola di Cango.

Catarzi in Studio davanti a una testa si interroga, attraverso l’opera di Amedeo Modigliani, sulla ‘testa’ come unità anatomica ma anche come sede del pensiero e delle emozioni. La danza esplora la terra di nessuno in cui si consuma l’incontro tra lo scultore e la scultura (Cango e Sagrestia di Santo Spirito > 24 ottobre).

Ajmone in Trigger (in inglese ‘grilletto’, ma anche ‘causa scatenante’) indaga le zone-limite dove la separazione tra universo esterno edimensione interiore lascia spazio a un continuo gioco di risonanze. Il corpo è un archivio di tracce: qualcosa si trasforma, si cancella o rimane immutabile, lì, dove tutto è in costante movimento (Cango e Sala del Fiorino di Palazzo Pitti > 25 ottobre).

Claudia Caldarano in Causa sui parte da un dato concreto: 68 articolazioni e 206 ossa formano la struttura che ci sorregge, il sostegno per non rimanere schiacciati a terra sotto il nostro stesso peso. Un'architettura nascosta, apparentemente fragile e seriale, un grappolo di possibili incrinature e posture, una condensa di risonanze da esplorare (Cango e Salone degli Scheletri del Museo La Specola > 30 ottobre).

Due sono gli incontri: Camminare e correre, con Andrea Nanni e Virgilio Sieni, incentrato su queste due azioni proprie sia della quotidianità che del linguaggio coreutico e indagate come manifestazioni di un corpo individuale e collettivo che agisce e danza; Umano. Il corpo di Antigone con Giancarlo Gaeta, un’occasione per interrogarsi sul modo proprio della tragedia Attica di sentire l’umano e rappresentarlo, un’indagine che parte dal corpo evitando la propensione alle accezioni etico-religiose ed etico-politiche (Cango e via Santa Maria > 14 ottobre).

Inoltre, la Falegnameria Frosecchi si trasforma per l’occasione in un punto di accoglienza e di ristoro: Food & beverage, a cura di Caffè Notte, diventa prima degli spettacoli una piacevole sosta che dà il benvenuto agli spettatori (Via Santa Maria 15r > da mercoledì 14 a domenica 18; sabato 24 e domenica 25; venerdì 30 e sabato 31 ottobre).

Umano è infine l’occasione per l’atto ufficiale di conferimento della nomina a Chevalier de l’ordres des arts et de lettres attribuita a Virgilio Sieni dal Ministro della cultura francese nel 2013. Isabelle Mallez, direttrice Institut français Firenze, presiede la cerimonia (Cango>15 ottobre).

Per chiudere il cerchio torniamo all’evento simbolo di questa articolata geografia delle arti, tracciata percorrendo i confini ideali di una polis culturale che pone il corpo, la danza e i linguaggi contemporanei in dialogo con le discipline umanistiche in un orizzonte europeo di ricerca.

Via Santa Maria lastricata di foglia d’oro, installazione urbana che inaugura la manifestazione, vuole essere il segno dell’incontro tra antichi saperi artigianali e nuove visioni. Per un giorno la strada in cui si trova Cango viene rivestita d’oro, diventando allegoria di un’identità cittadina che è bene pubblico. Azioni coreografiche, incontri e lezioni di danza per tutti invitano a percorrerla e a sostare per cogliervi il riflesso di un prezioso vocabolario di gesti e per condividere una riflessione sull’umano (via Santa Maria > 14 ottobre).

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