Uffici postali: stamani la manifestazione dei Sindaci contro la chiusura

Rossi: "Consentirne l'apertura dei piccoli uffici". Montemagni e Casucci (Lega): “Dopo i numerosi proclami pesante l’assenza di Enrico Rossi”. Il segretario Cisl Cerza: “Le Poste sono pubbliche al 100% non possono abbandonare il territorio. Ci sono i margini per una soluzione.”

Redazione Nove da Firenze
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03 settembre 2015 13:33
Uffici postali: stamani la manifestazione dei Sindaci contro la chiusura

FIRENZE - Stamane in via Pellicceria si è svolta l'iniziativa davanti alla sede regionale delle Poste a Firenze. La Toscana ribadisce il suo no al piano di chiusura degli uffici postali. Gli uffici coinvolti dai tagli (solo 6 in meno rispetto alla prima versione del piano) sono: 4 in provincia di Arezzo (Campogialli, Pieve a Presciano, Meleto e Mercatale), 6 in quella di Firenze (Pomino, Marcialla, Romola, San Donato in Poggio, San Martino alla Palma e Castelnuovo d’Elsa), 10 a Grosseto (Pereta, Santa Caterina, Selva, Montorgiali, Ravi, Torniella, Borgo Carige, Buriano, Monticello dell’Amiata e Talamone), 8 a Lucca (Mologno, Castelvecchio Pascoli, San Ginese, Lappato, Vorno, San Colombano, Valpromaro e Tereglio), 6 a Massa Carrara (Montedivalli, Vinca, Caprigliola, Serricciolo, Filetto e Canevara), 10 a Pisa (Corazzano, Ghizzano di Peccioli, Legoli, Luciana, Marti, Soiana, Treggiaia, Uliveto Terme, San Giovanni alla Vena e Castelmaggiore), 8 a Pistoia (Calamecca, Cireglio, Grazie, Pracchia, San Mommè, Villa Baggio, Montemagno di Quarrata e Tobbiana), 1 a Prato (Bacchereto) e 6 a Siena (Monticchiello, Pievescola, San Gusmè, Gracciano, Montisi e Serre di Rapolano).

"La manifestazione regionale dei sindaci, organizzata dall'Anci per dire no alla chiusura dei piccoli Uffici postali, è un atto significativo e importante perché riguarda migliaia di toscani. Ed è per questo che mi spiace molto non aver potuto partecipare causa partenza in aereo per un viaggio istituzionale all'estero" lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, assente per impegni "Ed è significativa anche la recente apertura del Governo", ha continuato, "per questo mi attendo che il prossimo tavolo per risolvere la questione possa avvenire ad Uffici postali aperti e non chiusi come vuole Poste spa".

Anche il presidente della Regione avrebbe dovuto scendere in piazza al fianco dei sindaci per protestare contro il piano di Poste Italiane, che prevede la chiusura di 59 uffici in paesi di montagna o piccole frazioni. I consiglieri regionali della Lega Nord Elisa Montemagni e Marco Casucci, che stamani hanno partecipato, puntano il dito contro Enrico Rossi: “dopo i proclami a mezzo stampa e le dichiarazioni d’intenti, il Presidente diserta la manifestazione. Non c’è cosa peggiore dell’indifferenza”. “Contro la chiusura degli uffici postali si sono mobilitati Sindaci o loro delegati da tutti gli angoli della Toscana.

Questi amministratori – continua la consigliera Montemagni – hanno e avranno tutto il nostro sostegno, aldilà del colore politico. Mi ha fatto molto piacere che ci sia stata una mobilitazione anche di Massarosa e Camaiore. L’assenza di Enrico Rossi invece, oltre a noi, ha lasciato perplesso più di un amministratore locale”. Marco Casucci ribatte invece sulla questione politica: “Il PD, ossessionato dall’aspirazione a diventare il partito unico, si comporta come Giano Bifronte: se da una parte è con Renzi il mandante politico delle tragiche scelte di Poste SPA, dall’altra vorrebbe con Rossi guidare il riscatto dei Sindaci.

Questo atteggiamento è insopportabile ma i cittadini non sono stupidi – conclude Casucci – hanno capito che se un’alternativa a Renzi c’è, questa è la Lega di Matteo Salvini”.

«Rossi ha marinato la manifestazione contro i tagli agli uffici postali alla quale nei giorni scorsi si era vantato a mezzo stampa di voler partecipare. E invece, poi, come al solito, lo spirito barricadiero del governatore è durato lo spazio di qualche mattino per spiccare il volo verso un non meglio precisato “viaggio istituzionale all’estero”. Chissà: magari è andato a promuovere la sua scalata alla segreteria nazionale del Pd. Lo scopriremo solo vivendo». Stoccatina di fioretto, quella che arriva al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi dal Presidente di Forza Italia in Consiglio regionale e Coordinatore regionale degli azzurri Stefano Mugnai. Effettivamente, nei giorni scorsi, la notizia che Rossi avrebbe preso parte alla manifestazione indetta per questa mattina contro i tagli pianificati da Poste Italiane era stata diffusa con certa enfasi.

Poi, oggi, al sit-in: governatore missing. «Sono le solite figure – commenta Mugnai – di chi ormai è avvezzo a riempirsi la bocca di annunci privi di seguito. Ma ce lo ricordiamo, sempre sulle Poste, quando poche settimane fa Rossi si inalberò minacciando tuoni fulmini e saette, e poi invece a stretto giro intervenne il sottosegretario Giacomelli per ricordargli che quegli stessi tagli erano stati concordati proprio con lui? Via via… basta così. La buccola al naso i toscani non ce l’hanno da un pezzo».

"L'auspicio dopo la bella manifestazione di oggi con i Sindaci - afferma Oreste Giurlani presidente Uncem Toscana (Unione nazionale Comuni Enti Montani) in rappresentanza di oltre 160 Comuni montani della Toscana - è che ora davvero Poste faccia un passo indietro. Perchè non possiamo accettare che i territori si indeboliscano dei servizi essenziali, non possiamo accettare che Poste pensi solo agli interessi propri, e non accettiamo neanche che a pagare le spese siano sempre quei territori montani, isolati, marginali e rurali che sono meraviglie assolute ma che piano piano vengono spogliate dei servizi base come quello postale.

Oggi tra l'altro - aggiunge Giurlani - è un giorno cruciale perchè il Tar si esprimerà sui ricorsi presentati da circa cinquanta Comuni, se saranno accolti la partita a quel punto si riaprirà. Ma ancora una volta vorrei sottolineare il comportamento scorretto di Poste: è deplorevole che si permetta di telefonare ai Sindaci invitando a ritirare i ricorsi in cambio di una rassicurazione sul futuro dell'ufficio postale, insomma questo è davvero troppo. A tutto questo non ci stiamo, ma è l'ora che anche il Governo in modo molto incisivo e determinante alzi la voce".

Sospendere il piano di Poste Spa e riaprire un tavolo di confronto tra azienda, enti locali e sindacati per trovare una soluzione capace di evitare i disagi che queste chiusure provocherebbero.”E’ la richiesta che i segretari regionali di Slp-Cisl, Slc-Cgil e UilPoste, rispettivamente Vito Romaniello, Graziano Benedetti e Renzo Nardi, hanno ribadito stamani dal presidio che si è svolto a Firenze, davanti alla sede centrale delle Poste, in via Pellicceria.All’iniziativa dei sindaci toscani hanno preso parte anche i sindacati dei lavoratori delle Poste e tanti anziani, tra i più penalizzati dalla chiusura degli uffici postali dei centri minori.

“Siamo qui a fianco dei sindaci – hanno detto Romaniello, Benedetti e Nardi - perché questa è una battaglia che riguarda tutte le nostre comunità, soprattutto le più piccole, che subirebbero pesanti disagi da questo piano.” Sono 59 in Toscana gli uffici postali che da lunedì prossimo dovrebbero essere chiusi, mentre per altri 37 sono previste riduzioni di orario.“A fronte della disponibilità manifestata dai sindaci a trovare soluzioni che consentano di contenere i costi fissi per le Poste, anche pensando a nuovi servizi erogabili dagli sportelli postali, e delle proteste che si levano da tutta la Toscana – dicono i sindacati - crediamo che l’azienda non possa davvero far finta di niente.

Si sospendano le chiusure e si riapra un dialogo: i margini per trovare una soluzione nell’interesse della collettività ci sono tutti.”

“Continuiamo a sperare che Poste faccia un passo indietro - commentano i sindaci Massimiliano Pescini, David Baroncelli, Paolo Sottani, Giacomo Trentanovi - e interrompa questa operazione che consideriamo ingiusta e insensibile alle reali necessità del nostro territorio, frazioni collinari e montane dove, oltre alle annose criticità legate alla mobilità, si registra un'elevata percentuale di persone anziane che ha bisogno di essere supportata con l'erogazione di servizi mirati, non comprendiamo le ragioni per le quali Poste non abbia valutato soluzioni alternative rispetto all'unica strada percorsa fino a questo momento, la chiusura; a dispetto del taglio di un servizio che rischia di favorire le condizioni di isolamento delle frazioni più distanti e delle piccole località del Chianti, alcune delle quali prive di istituti bancari e servizi analoghi, noi continuiamo la nostra battaglia di piazza e legale per tutelare e difendere i diritti dei cittadini, primo fra tutti l'accesso ad un servizio pubblico e universale che l'azienda è chiamata a garantire”.

È paradossale che Poste italiane, società in utile, voglia chiudere gli uffici postali dei piccoli centri provocando così forti disagi alla cittadinanza intera, e in particolare ad anziani e pensionati che si troveranno privati di un servizio fondamentale in territori già penalizzati rispetto ai grandi centri urbani in termini di servizi erogati”. È così che Maria Grazia Decanini, presidente di Anap, l’Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato Firenze, commenta il piano di chiusura degli uffici postali dei piccoli centri stabilito da Poste che nella provincia di Firenze contempla la chiusura di altre 6 sedi (Pomino, Marcialla, Romola, San Donato in Poggio, San Martino alla Palma e Castelnuovo d’Elsa) e nell’intera Toscana di altre 59.

«Sospendere il piano e riaprire la discussione con i soggetti istituzionali e sociali del territorio – sottolinea il presidente Anp Cia Toscana Alessandro Del Carlo. Si possono anche comprendere le esigenze di riorganizzazione del sistema, ma ciò deve essere fatto nell’ambito di una strategia nella quale i cambiamenti non siano penalizzanti per la popolazione, soprattutto per i pensionati e anziani che spesso hanno nell’ufficio postale il punto di riferimento per le loro esigenze fondamentali a cominciare dalla riscossione della pensione”.

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