Uffici Postali: la Toscana non è pronta alle chiusure

Il Postino Telematico sostituirà gli sportelli per i pagamenti, senza linea e con l'utente sprovvisto di Bancomat?

Antonio
Antonio Lenoci
12 maggio 2015 12:56
Uffici Postali: la Toscana non è pronta alle chiusure

Perdere un ufficio postale su un territorio che conta tanti sportelli nel giro di pochi chilometri non è un danno irreparabile, diverso è se a perdere il presidio è un comune decentrato dall'area metropolitana. Uncem Toscana ha seguito la vicenda della razionalizzazione degli sportelli postali fin dal primo momento ed abbiamo chiesto al presidente Oreste Giurlani di aiutarci nel tracciare un profilo dell'utente per cui l'ufficio territoriale è un bisogno fondamentale.

"Stiamo seguendo la battaglia contro Poste Italiane - spiega Giurlani - perché non riteniamo giusta la volontà unilaterale di chiudere e per questo abbiamo fatto ricorso al TAR sulla vicenda dei 63 uffici periferici. Abbiamo chiesto la sospensiva e l'annullamento delle chiusure perché si danneggiano i cittadini creando disagi sul servizio postale e sull'erogazione delle pensioni soprattutto. Con l'aumento della pressione fiscale poi, i pagamenti delle tasse aumentano anziché diminuire".

Poste Italiane, nonostante l'Europa spinga per la massima concorrenzialità nel servizio, resta il soggetto forte sulle piccole frazioni montane dove l'imprenditore dei nuovi servizi postali non arriva e propone di chiudere gli sportelli senza che vi siano alternative adottabili da parte degli utenti, se non le nuove tecnologie: gestione del conto online, pagamenti tramite il server o attraverso la figura del portalettere telematico.Poste offre una alternativa valida? "Secondo me la loro idea, visto che vanno verso la totale privatizzazione con quotazione in borsa, è di cambiare la mission aziendale specializzandosi in servizi finanziari e non sulla posta comunemente intesa.

Poste vorrebbe ridurre la frequenza delle consegne e presenta un piano a giorni alterni. Come Uncem ci opponiamo ed abbiamo chiesto osservazioni ai sindaci toscani da segnalare ad AGCOM perché non tutti i comuni sono uguali e non è una decisione che può calare dall'alto".Tecnologia. Siamo pronti e connessi? "Non abbiamo la connettività. Non arriva o se arriva è così bassa che non si può accedere al servizio o rischia di bloccarsi a metà.

In montagna non arriva la fibra ottica, ma arriva la banda larga che però è di bassa qualità. Gli operatori non guadagnano e allora non portano il servizio. Le aziende private non fanno beneficenza. Noi abbiamo chiesto investimenti per aumentare la connettività e il Governo così come la Regione Toscana hanno promesso fondi nei prossimi anni mentre Telecom Italia Spa si è aggiudicata un Bando per posare circa 200 km di fibra su 190 comuni toscani.

Ma ad oggi sulla connettività c'è da lavorare. Io ritengo che oramai sia un diritto da inserire nella Costituzione, avere connettività è diventato come avere l'acqua o l'energia" spiega Giurlani iperattivo sui Social Network e promotore della digitalizzazione Toscana.Se ci fosse una copertura totale? "Sorge un ulteriore problema: gli anziani ed i meno anziani non solo non sanno usare il computer, ma difficilmente hanno il Bancomat o le Carte di Credito.

Mettiamo pure che arrivi il postino telematico con il suo palmare, tablet e con il Pos. Non c'è banda, in alcune zone non prende neppure il cellulare e l'anziano non ha il Bancomat, cosa fanno?" dal Piano delle opportunità al pianerottolo degli imprevisti. Quindi? "Prima di spostare i servizi online occorre colmare queste lacune ed investire sull'insegnamento all'uso consapevole del pc. Vogliamo spostare i servizi in rete? Bene.

Dobbiamo però prima preparare i territori con una connessione soddisfacente e poi preparare i cittadini ad utilizzare internet, altrimenti abbiamo solo creato un disagio".Per la formazione dei cittadini le amministrazioni hanno fatto qualcosa in questi anni? "Uncem ha creato i punti Ecco Fatto dove grazie al Servizio Civile 140 giovani in 80 comuni aiutano le persone ad accedere a servizi postali e non e ad effettuare pagamenti, abbiamo insegnato alla gente che esistono i servizi online" conclude il presidente di Uncem.

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