Tutela del centro storico di Firenze: ecco le nuove regole

​Stop di tre anni alle aperture di esercizi alimentari e di somministrazione; tutele speciali per vie e piazze e nuova norma ‘salva-vinaini’. Previsti disciplinari su negozi storici e anti-movida molesta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2017 20:25
Tutela del centro storico di Firenze: ecco le nuove regole

Blocco per tre anni delle aperture di esercizi alimentari e di somministrazione, tutele speciali per aree di particolare sensibilità e nuova norma ‘salva-vinaini’, con disciplinari per gli esercizi storici e anti-movida molesta. È quanto prevede la delibera di modifica del regolamento per la tutela del centro storico, cosiddetto regolamento Unesco, che ha avuto oggi il via libera della giunta di Palazzo Vecchio su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re. È la ‘fase due’ del regolamento approvato a gennaio 2016, che contiene misure ancora più incisive a tutela dell’identità del centro storico, sulla base del decreto legislativo 222 del 2016 e del piano di gestione dell’Unesco approvato dal Comune di Firenze lo scorso anno.

“Le modifiche che abbiamo approvato – ha spiegato l’assessore Del Re – hanno l’obiettivo di tutelare l’identità di un luogo così particolare e prezioso come il centro storico di Firenze, rappresentato secondo l’Unesco, non solo da monumenti e patrimonio artistico ma anche dal tessuto economico e sociale costituito dal commercio tradizionale, dal commercio di artigianato e dagli esercizi storici. Un patrimonio la cui identità è messa a repentaglio da un’eccessiva crescita in quest’area del settore del commercio alimentare”.

La misura prevede, nello specifico, il blocco per i prossimi tre anni di nuove aperture di attività di somministrazione di alimenti e bevande e attività di commercio al dettaglio in sede fissa di generi alimentari e di attività artigianali o industriali di preparazione o vendita di prodotti del settore alimentare. Sono previste eccezioni per luoghi di cultura, librerie, teatri, cinema e musei, nei quali potranno continuare ad aprire tali attività; oltre che per la somministrazione temporanea in occasione di eventi e manifestazioni su area pubblica per i quali il Comune di Firenze abbia espresso esplicito interesse e per le strutture ricettive che potranno aprire al pubblico la propria attività di somministrazione.

Sono previste tutele particolari per determinate zone della città attraverso l’estensione della norma di tutela di via Tornabuoni anche ad altre vie della città, in particolare via Maggio, via dei Fossi e Lungarno Corsini, nelle quali potranno aprire solo le tipologie di attività elencate nel regolamento (gallerie d’arte, negozi di antiquariato, di arredamento e design, etc.), che già connotavano il volto di quelle zone. Vengono inoltre individuate una serie di piazze nelle quali non potranno essere trasferite le attività la cui nuova apertura era già vietata nell’area Unesco.

Si tratta nello specifico di piazza San Giovanni, piazza Duomo, piazza della Repubblica, piazza Santa Croce, piazza della Signoria, piazza San Firenze, piazza Santa Maria Novella, piazza Pitti, piazza Santo Spirito, piazza del Carmine, piazza Santissima Annunziata. Per quanto riguarda la tutela degli esercizi storici, entro nove mesi dell’adozione del regolamento, il Comune approverà apposito disciplinare nel quale saranno indicati i requisiti che per ciascun esercizio saranno oggetto di divieto di trasformazione dell’attività (es.

insegne, marchio, etc). Ai proprietari degli esercizi storici è riconosciuta un’agevolazione Imu. Per quanto riguarda il decoro, la giunta dà mandato all’ufficio Città sicura di predisporre, entro sei mesi dall’entrata in vigore del regolamento, il disciplinare contenente misure per tutelare il rispetto della quiete pubblica rispetto ai locali di determinate zone della città, che saranno individuate nel disciplinare stesso. Viene infine introdotta una norma ‘salva-vinaini’, che restringe l’obbligo di adeguamento strutturale (40 metri quadrati di superficie e bagno per la clientela) alle attività che mettono in vendita superalcolici (> 21%).

Il via libera della giunta di Palazzo Vecchio arriva dopo l’intesa con la Regione Toscana, sentiti il Soprintendente del ministero dei beni e delle attività culturali e le associazioni di categoria. Il testo passerà ora all’esame delle commissioni e del Consiglio comunale.

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