Turismo in Toscana: fase 2, o morte da Covid-19

Il primo passo è garantire la stagione balneare 2020. Conferma della proroga delle concessioni fino al 2033

Nicola
Nicola Novelli
25 aprile 2020 17:49
Turismo in Toscana: fase 2, o morte da Covid-19

Un focus sul turismo con l’audizione dei rappresentanti delle associazioni di categoria e dei lavoratori del comparto turistico sarà all’ordine del giorno della prossima seduta della commissione regionale Sviluppo economico, presieduta da Gianni Anselmi (Pd). Nella seduta che si terrà martedì 28 aprile alle 14.30, in modalità telematica, si parlerà delle conseguenze economiche derivate dall’impatto del contagio da Corona Virus e delle eventuali iniziative da assumere in Toscana per preparare la fase 2. “La commissione - commenta il presidente Anselmi - intende dare un contributo per definire un progetto toscano per il turismo in sicurezza basato su tecnologia, qualità e professionalità.

E lo farà valorizzando il contributo di chi il turismo, il commercio e i servizi li conosce e li rappresenta”. “Sarà un’occasione di confronto – ha aggiunto Anselmi – e di ascolto per sentire problematiche, difficoltà ed eventuali proposte, direttamente dalla voce degli operatori del settore dai balneari agli agenti immobiliari, dagli albergatori agli affittacamere, dai museali ai ristoratori”. Alla seduta sono stati invitati anche gli assessori regionali al Turismo Stefano Ciuoffo, al Lavoro Cristina Grieco, allo Sviluppo economico Vittorio Bugli, all’Agricoltura Marco Remaschi, ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli e la vicepresidente Monica Barni.

Nel dibattito pubblico che si sta sviluppando circa le modalità di gestione della fase di ripresa di molte attività, un posto centrale è occupato dalla modalità di fruizione delle spiagge per la stagione estiva nel rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie per il contrasto al contagio da Covid19.

Questo è l'anno che sarà ricordato come il "cigno nero" del turismo della  Toscana, come del resto del paese. Per questo il Governo tra le misure di sostegno all’economia messa in ginocchio dalle conseguenze dell’epidemia da Covid19 sta pensando anche a una conferma la proroga al 2033 delle concessioni demaniali marittime e lacustri in scadenza il 31 dicembre 2020. Solo così i Comuni potranno confermare la concessione ai titolari garantendo così ai gestori stabilità e prospettiva per la loro attività.

Per il nostro turismo si deve evitare che i balneari decidano di non aprire a causa dei maggiori costi perché per la ripresa del settore e dell’economia in generale la stagione estiva è cruciale. Le spiagge chiuse determinerebbero un acuirsi della grave crisi che sta colpendo il turismo e i servizi connessi come la ristorazione. Senza un orizzonte temporale certo oltre il 31 dicembre, queste imprese infatti non riuscirebbero nemmeno a farsi erogare dalle banche i finanziamenti necessari per le opere di manutenzione della stagione alle porte.

«Il governo deve permetterci di indebitarci. Ora lo possiamo fare solo sul fronte degli investimenti. Per legge, invece, dobbiamo essere messi in grado di indebitarci per finanziare la spesa corrente, quella che ci serve ad esempio peri servizi agli anziani o scolastici. E per farlo sono pronto a mettere in garanzia il patrimonio immobiliare» ha dichiarato nei giorni scorsi alla stampa il Sindaco Dario Nardella, ipotizzando addirittura di impegnare gli immobili comunali«Se non vogliamo alzare le tasse è l’unica soluzione. Preferisco indebitarmi per mantenere i servizi. E quindi utilizzare gli immobili comunali. Non venderli, ma metterli a garanzia dei prestiti, costituendo un fondo apposito».

Il sindaco pone una questione urgente: come riuscire a non tagliare i servizi sociali da qui a tre mesi, quando tutte le risorse finanziarie del Comune saranno esaurite, a causa della crisi economica innescata dall'emergenza sanitaria? L'unico modo di fare opposizione è quello di suggerire soluzioni per fare cassa, oppure per ridurre le spese. Firenze, negli ultimi anni, ha pagato i servizi sociali, i contributi affitto, i pacchi alimentari, gli asili nido, i centri anziani con la tassa di soggiorno sborsata dall'industria turistica. Ora sappiamo che per almeno un anno gli stranieri non rimetteranno piede in città. In questa situazione disperata, Nardella prova perfino a iscrivere a bilancio l'improbabile compensazione dei cantieri TAV. A biasimarlo senza proporre alternative, non si ottiene granché.

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