Trentino: tutte le novità della stagione invernale 2019/2020

Ieri sera la presentazione a Firenze delle Aziende per il turismo di Alpe Cimbra, Valsugana, Rovereto e Vallegarina, Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi

Nicola
Nicola Novelli
14 novembre 2019 09:00
Trentino: tutte le novità della stagione invernale 2019/2020
Fotografie di Alessandro Zani

FIRENZE- Il comprensorio più vicino alla Toscana, con un invidiabile rapporto qualità/prezzo e atmosfere da vivere a non più di 20 minuti di distanza le une dalle altre. E’ la prospettiva che attende chi decide di fare turismo a Folgaria, Lavarone, Lusérn, Lagorai e in tutte le località della provincia di Trento, che ieri sera si sono presentate ai fiorentini in un evento organizzato dalle Apt trentine al Grand Hotel Baglioni.

La neve di questi giorni fa già sentire il profumo del Natale in Vallegarina, dove si terranno eventi tematici in ciascuna delle dieci località. Il Natale della Luce a Rovereto, quello dei palazzi barocchi e dell’artigianato di Ala, il Natale al Castello di Avio, quello dei prodotti della terra, il grande albero di Natale a Brentonico, quello degli scultori, dei cantastorie e dei piatti della tradizione, dei presepi viventi, come a Ronzo Chienis.

Per chi cerca il tepore al termine di giornate sulla neve della rinnovata area skiing di Brentonico, al Mart di Rovereto l’inverno accompagna una mostra dedicata alla celebre ballerina statunitense Isadora Duncan, immortalata da tanti artisti coevi, mentre il museo civico ospita una mostra multimediale sulla flora del Trentino.

Trento saluta la 26^ edizione del suo Mercatino di Natale, lo scorso anno visitato da circa un milione e mezzo di turisti. Le 93 casette, collocate nelle piazze Fiera e Battisti, offriranno il meglio dell’artigianato e dell’enogastronomia locale, in una manifestazione che intende essere sempre più rispettosa dell’ambiente. Ma gli eventi natalizi si diffonderanno in tutta la città, con il grande albero in piazza Duomo, giochi di luce e cori di natale per le strade del centro.

Sul monte Bondone gli appassionati troveranno 70 ettari di neve sciabile in piste ampie adatte a tutta la famiglia, oltre a 35 chilometri adibiti a sci nordico. Ma anche nella Valle dei Laghi alpini si organizzano i mercatini di natale, in particolare nel borgo di Santa Massenza, dove dal 6 all’8 dicembre la Notte degli alambicchi aprirà le cinque storiche distillerie locali agli occhi e al palato dei curiosi, con uno spettacolo itinerante dedicato alla grappa trentina.

La Valsugana è la prima ed unica destinazione certificata per il turismo sostenibile a livello mondiale secondo i criteri del Global Sustainable Tourism Council. Una zona incontaminata con 20 chilometri di piste nei due comprensori sciistici di Lagorai/Passo BroconPanarotta, molto adatti alla famiglia, a prezzi imbattibili a partire da € 33,00 a notte a persona incluso skipass giornaliero.

Dopo lo sci tutti al mercatino di Natale di Pergine, che per la sua 10^ edizione conferma la sfilata dei krampus. A Levito Terme il parco secolare ospita l’artigianato locale e, ogni sabato sera, uno spettacolo pirotecnico. Le malghe della Valsugana invitano i turisti con l’iniziativa Adotta una mucca, che al costo di 60 euro, di cui € 10,00 destinati in beneficenza, consentirà a ciascuno dei donatori di seguire la vita di una delle 160 mucche coinvolte per un anno, sino a ricevere in estate un cesto di prodotti caseari realizzati con il latte della mucca.

Senza dimenticare la possibilità di una visita notturna al museo di arte contemporanea all’aperto del parco Arte Sella, o di una discesa in gommone sino alla grotta del Calgeron, una cavità naturale nei pressi del paese di Grigno.

La neve è già caduta anche sull’Alpe Cimbra, le cui località sono vocate per eccellenza allo sport sciistico, tanto che da anni la nazionale Usa ne ha fatto la sua base esclusiva di allenamento in Europa. Piste tecniche, preparate al top delle condizioni, sono contornate da un ambiente tranquillo e genuino, in cui trascorrere fine settimana accompagnati da cultura, spettacolo ed esperienze esclusive come una ciaspolata notturna, albe in quota.

Particolarità dell’Alpe Cimbra è la lingua protogermanica che vi si parla ancora, usando forse parole pronunciate anche da Carlo Magno, certamente da quelle prime famiglie che poco dopo l’anno 1000 decisero di colonizzare in questa valle alpina. Una rarità linguistica che sopravvive quasi fosse un insetto resuscitato dall’ambra che lo racchiudeva da secoli, a cui mancano tutti termini della modernità, ma che echeggia di affascinanti leggende precristiane. 

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