Trent’anni di teatro a Rifredi

Prestigioso compleanno di uno dei teatri “off” più amati dal pubblico. In occasione dei trenta anni di attività, il Teatro ha ricevuto il Pegaso d’Argento della Regione Toscana, che, assieme al Comune, lo sostiene economicamente. Tutte le informazioni sul programma completo e i prezzi dei biglietti al sito www.toscanateatro.it.

28 settembre 2015 16:39
Trent’anni di teatro a Rifredi
La bastarda di Istanbul

FIRENZE - Il teatro del quartiere, per il quartiere. Con questo spirito, che ricalca le francesi maisons de la culture, trenta anni fa è nato il Teatro di Rifredi, per far sì che la magia del palcoscenico abbellisse anche quella che all’epoca era “lontana” periferia, ma che oggi è diventata un cuore pulsante della vita culturale cittadina. Un traguardo raggiunto grazie alla passione e all’impegno della direzione artistica del Teatro, sempre vocata alla ricerca, all’innovazione, al potere della fantasia; un modus operandi la cui bontà è dimostrata dai tanti spettacoli di successo che sono passati da qui, dalle realtà che qui hanno esordito e poi si sono affermate a livello nazionale e non solo, dalle tante intuizioni divenute dei cult. Una su tutte, Benvenuti in Casa Gori, pietra miliare della comicità toscana, che proprio qui vide la sua prima lettura scenica, nel maggio del 1986, e che anche quest’anno sarà in cartellone (12 novembre), sostenuto dal successo riscontrato ogni anno.

La caratteristica di Rifredi è quella di essere sempre stata, sin dalla nascita, un luogo teatrale a pieno campo, ovvero dedito alla produzione, alla promozione, all’ospitalità, e alla distribuzione degli spettacoli. Tre decenni d’impegno, premiati, nel luglio scorso, con il riconoscimento ministeriale di Centro di Produzione Teatrale, categoria nata a seguito della riforma degli enti teatrali italiani; da notare come, sui ventinove totali in Italia, ben tre siano in Toscana. Un riconoscimento che trova piena giustificazione anche nella stagione appena varata, che conta quattro produzioni, quattro prime nazionali, cinque spettacoli di giovani compagnie, e otto di compagnie toscane, oltre agli eventi speciali e alle collaborazioni con le compagnie straniere, per un totale di ventisette spettacoli.

Da sottolineare la presenza delle compagnie giovanili, un bel segnale di attenzione che Rifredi riserva alle realtà emergenti che, nei circuiti dei palcoscenici tradizionali, non troverebbero l’opportunità di mostrare al pubblico il loro valore.

A garantire stabilità ai progetti interni, cosa rara in tempi così precari, l’accordo di collaborazione con la compagnia Pupi&Fresedde, prolungato fino al 2024, da parte della compagnia e della Società di Mutuo Soccorso 1883 (anima del Teatro di Rifredi), un partenariato che si protrae sin dal 1985, e che ha visto negli anni la nascita di apprezzati spettacoli, creati con entusiasmo e umiltà, nel segno di un impegno in favore della città. La quale dimostra di apprezzare il lavoro svolto, considerando che, nonostante la congiuntura economica sfavorevole, il Teatro di Rifredi non ha particolarmente risentito della crisi, ma anzi ha registrato un aumento degli spettatori paganti, a dimostrazione della bontà delle scelte del cartellone.

Ad aprire il cartellone, il 15 ottobre, un omaggio a Vinicio Gioli e Giovanni Nannini, quel Casa nova, vita nova, scritto nel 1956 per raccontare l’Italia alle prese con l’imminente chiusura delle case di tolleranza, un evento epocale che ebbe un enorme risonanza sul piano sociale. Segue, il 5 novembre, Il malato immaginario, un classico di Molière allestito da Ugo Chiti, pietra miliare della “commedia umana”. Si entra nel vivo del cartellone “off” con il distico Un poyo rojo, e Battuage, (25 novembre e 3 dicembre), realizzati in collaborazione con il Florence Queer Festival; due spettacoli non convenzionali, in bilico fra teatro fisico, danza, performance, per riflettere sulle tematiche della fluida sessualità contemporanea.

Segue, il 7 dicembre, la rilettura del classico Romeo e Giulietta, allestita da Davide Bombana con la compagnia giovanile del Balletto di Toscana, incentrata sulla potenza dell’istinto amoroso. Da segnalare, fra le compagnie giovanili, lo spettacolo Presunzione, di Zucchetti-Oculisti-Bogani, impegnati nella rilettura del testo del gruppo inglese Third Angel, sull’insicurezza dell’amore giovanile. Pupi&Fresedde presenterà il 5 gennaio la produzione Il giornalino di Gian Burrasca, un classico della letteratura per ragazzi, mentre il 20 sarà la volata della reprise di Carmela e Paolino, di Sinisterra, già applaudito la scorsa stagione.

Il 26 gennaio, in occasione dell’imminente Giorno della Memoria, a Rifredi sarà di scena Bent, drammatico spettacolo sull’olocausto degli omosessuali, un aspetto ancora poco conosciuto degli anni bui del nazismo.

In febbraio, la prima fiorentina di Thanks for Vaselina, spettacolo non convenzionale che è una metafora della turbolenta società del Duemila. Un’latra ripresa, dal 16 febbraio, di un altro apprezzatissimo spettacolo della stagione passata, La bastarda di Istanbul, sul genocidio degli armeni in Turchia. E ancora, in aprile, Aminta, giudicato il testo più intenso di Torquato Tasso, allestito da Ciro Masella, per la prima volta alle prese con un autore classico. Tra gli eventi speciali, la produzione de Lintrusa, testo di Schmitt interpretato da Lucia Poli, grande signora del teatro italiano, che sarà in scena presso il Relais Santa Croce, in collaborazione con il Teatro Verdi.

Scorrendo rapidamente il cartellone, si può già apprezzare una stagione aperta al teatro classico, a quello sperimentale, al comico e al drammatico, che tocca tutti, o quasi, gli aspetti dell’esistenza umana. Il teatro come dovrebbe essere, specchio dell’uomo e spazio di riflessione e dibattito su quanto accade ogni giorno.

Niccolò Lucarelli

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