Trauma Center a Careggi, a Firenze Paolo Gentiloni e Beatrice Lorenzin

Un unico ingresso per ambulanze e utenti su Viale Pieraccini, per il quale ad oggi si stimano circa 130mila accessi all'anno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2017 16:09
Trauma Center a Careggi, a Firenze Paolo Gentiloni e Beatrice Lorenzin

Domani, venerdì 7 aprile, alle ore 20 cesseranno le attività di Pronto soccorso ortopedico al CTO e contestualmente saranno trasferite al Padiglione 12 DEA, con la creazione di un complesso unitario che si avvia a diventare sede del Trauma Center dedicato a tutte le emergenze e urgenze medico chirurgiche, compresi i traumi. Un unico ingresso per ambulanze e utenti su Viale Pieraccini, per il quale ad oggi si stimano circa 130mila accessi all'anno.

"Grazie a tutti per essere qui oggi a questa inaugurazione. Ci onora e ci inorgoglisce avere qui con noi il primo ministro Paolo Gentiloni e il ministro della salute Beatrice Lorenzin" sono le parole del presidente Enrico Rossi, che stamani ha partecipato all'inaugurazione del Trauma Center di Careggi, alla quale sono intervenuti anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro della salute Beatrice Lorenzin.

Al taglio del nastro erano presenti anche l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il rettore dell'Università di Firenze Luigi Dei, il direttore generale dell'Aou di Careggi Monica Calamai e tutta la direzione dell'azienda ospedaliero universitaria, e l'arcivescovo d i Firenze, cardinale Giuseppe Betori.

"Grazie prima di tutto a due donne, Monica Calamai e Stefania Saccardi - ha proseguito Rossi - E' grazie a loro se siamo arrivati a questo punto. Quello che viene inaugurato oggi non riguarda solo Careggi e Firenze ma tutta la Toscana. Il Trauma Center fa parte di un progetto generale di ammodernamento, un lavoro che ci ha visto impegnati per una ventina d'anni, e che entro il 2020 riusciremo a chiudere. Per allora, tutti gli ospedali della Toscana saranno nuovi o rinnovati.Per avere una buona sanità ci vogliono personale adeguato, buona organizzazione, tecnologia. E noi tutto questo ce l'abbiamo. Non siamo perfetti ma qualche soddisfazione ce la stiamo prendendo".

"Questo è un luogo dell'emergenza urgenza che terrà insieme tutto, una risposta integrata ed efficiente in grado di affrontare anche i grandi traumi - ha detto l'assessore Stefania Saccardi parlando con i giornalisti - Stiamo lavorando alle reti tempo dipendenti, che sono un pezzo molto importante della riforma sanitaria, e quindi anche a quelle dell'emergenza urgenza, che qui trova una risposta completa e complessiva. Si completerà presto con le sale operatorie che saranno presto aperte al primo piano".

Il 7 aprile segnerà l'avvio del Trauma Center di Careggi, che nell'Area Bassa Complessità accoglierà anche le attività del Pronto soccorso ortopedico del CTO. Ma non è solo un trasferimento, al piano -1 del padiglione 12 DEA è stata allestita un'area di quasi 4mila metri quadri dedicata alla diagnosi e cura di fratture e traumi ortopedici minori, alla gestione del "codice rosa" per le vittime di violenza, alla casistica di bassa complessità medico-chirurgica, oculistica e otorinolaringoiatrica, gestita anche con percorsi ambulatoriali per i codici minori (See&Treat) il tutto supportato da un'area di diagnostica per immagini di nuova concezione.

La casistica traumatologica maggiore sarà invece gestita al piano terra dell'edificio, nell'area dell'alta complessità già attiva da luglio 2015.In occasione dell’inaugurazione del nuovo Trauma Center all’ospedale fiorentino di Careggi, le Rsu Fp Cgil-Cisl-Uil hanno consegnato al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni una lettera, alla vigilia della Giornata Mondiale della Salute: “Si invertano le politiche di rigore e di tagli alla sanità. Nel nostro Paese persistono troppe disuguaglianze di salute, troppe persone rinunciano alle cure per ragioni economiche o di inefficienza e spesso sono costrette a cercare risposte lontano dal proprio territorio.

Bisogna investire su lavoro e servizio”.“Non è più accettabile che l’Azienda continui ad attingere alla reperibilità per tappare i buchi dell’organico, con ciò che ne consegue dal punto di vista del rischio clinico. Subito la corretta ridefinizione dell’orario di lavoro in rispetto del contratto nazionale di riferimento e dei relativi periodi feriali: secondo l’Azienda Sanitaria Ospedaliera di Careggi le ferie estive dovrebbero essere programmate nell’arco di sei mesila denuncia è arrivata da Giampaolo Giannoni e Paolo Porta, rispettivamente coordinatore regionale e segretario territoriale AUOC per il sindacato autonomo degli infermieri Nursind, in vista delle assemblee del 5 e 12 aprile con i colleghi di Careggi.

“Gli sforamenti dell’orario istituzionale delle sale operatorie – sottolineano i rappresentanti sindacali – sono ormai una consuetudine a Careggi. Ma l’attivazione sistematica dell’equipe notturna sull’attività ordinaria è inconcepibile nell’ottica di una corretta gestione delle risorse umane ed economiche”.

Ma fare riferimento continuamente a straordinari e reperibilità per la gestione ordinaria delle sale operatorie non è solo un problema amministrativo. “Aumenta il rischio clinico – spiega Paolo Porta – e il carico di stress da gestire da parte degli infermieri. Tanto più che l’orario del personale infermieristico delle sale operatorie è stato portato da cinque a sei giorni lavorativi – dichiara Porta – senza una vera motivazione e in violazione delle norme contrattuali di riferimento”.

“A ciò si aggiunge la paradossale decisione di estendere l’arco temporale di programmazione dei 15 giorni di ferie estive garantite per legge dal 28 maggio fino ad ottobre inoltrato per il personale infermieristico di tutti i reparti, tra cui degenze, rianimazioni e il nuovo DEAS, l’innovativo pronto soccorso da 130mila accessi all’anno che sarà inaugurato venerdì 7 aprile. A Careggi l’estate dura sei mesi – sottolinea Porta - ancora una volta in violazione rispetto al contratto nazionale. Si possono immaginare i disagi causati a chi ha una famiglia con bambini”.

“Chiediamo subito la corretta ridefinizione di orari, turni e ferie. In caso contrario – conclude Giampaolo Giannoni – siamo pronti a perseguire tutte le strade che riterremo utili per la tutela dei professionisti. Compreso lo stato di agitazione”.

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