Tramvia, Nardella lancia la linea del Chianti: da piazza Pier Vettori a Tavarnuzze

"Fase 4", la rivelazione del sindaco in un'intervista a Lady radio: i tram passerebbero dal Poggio Imperiale. Apertura sulla tratta dell'Osmannoro. Linea 1, da settembre frequenza ogni 4 minuti. Il punto su aeroporto, blocco dell'edilizia ed elezioni regionali. L'idea di un Maggio più "popolare"

Redazione Nove da Firenze
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18 luglio 2019 12:39
Tramvia, Nardella lancia la linea del Chianti: da piazza Pier Vettori a Tavarnuzze

(DIRE) Firenze, 18 lug. - Una "fase 4" della costruzione del sistema tramviario per una novità: "La linea del Chianti". Lo ha rivelato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenendo stamattina a Lady Radio. "Anni fa è stato fatto un progetto per collegare piazza Pier Vettori, in connessione quindi con la linea 1, con Porta Romana. Di lì, si risalirebbe verso Impruneta fino ad arrivare a Tavarnuzze".

Passando "da via del Poggio Imperiale, non da via Senese, con un livello di pendenza piuttosto rilevante ma che gli studi tecnici avevano ritenuto affrontabile", ha spiegato.Una novità proiettata sicuramente molto in avanti, visto che Firenze si prepara ad affrontare "la fase 2" del sistema tramviario, ovvero la realizzazione della linea per Bagno a Ripoli, quella per le Piagge e la variante al centro storico Fortezza - piazza San Marco.

Poi, stando alla road map di Nardella, ci sarà il terzo step, cioè la linea di Campo di Marte, nel quartiere 2, il prolungamento dall'aeroporto a Sesto Fiorentino, il secondo lotto della linea 4 verso Campi Bisenzio e la corsa dell'Osmannoro. Ed è proprio sulla tratta dell'Osmannoro che il sindaco apre: "Non sono affatto contrario alla linea" chiesta da industriali e sindacati. Certo, ha sottolineato, "va fatto un progetto di fattibilità e ricordo che Confindustria si era resa disponibile: sarebbe bello se andasse avanti su questa strada con un progettino di fattibilità per capire a quali condizioni tecniche e economiche si potrebbe realizzare l'opera". A settembre, infine, per lenire i problemi di sovraffollamento della linea 1, Nardella ha confermato che sarà sperimentata la frequenza sui quattro minuti: "Sì, l'obiettivo di accorciare ulteriormente la frequenza".

Altra questione calda, l'aeroporto. "Non dobbiamo mollare" sulla nuova pista dell'aeroporto. So bene che non dipende tutto da Firenze", ma "il mio obiettivo è cominciare i lavori nel 2020", ha detto Nardella sempre nel corso dell'intervista a Lady Radio. Il primo cittadino si è rivolto direttamente a Prato e ai Comuni della Piana contrari all'opera e vincitori al Tar della 'battaglia' sulla Via. "Se continuiamo a litigare sull'aeroporto - ha evidenziato -  terremo bloccato lo sviluppo di tutta l'area, a 360 gradi, per i prossimi venti anni".Invece "credo che si possano sotterrare le asce per tornare a dialogare.

Per trovarci d'accordo sulla pista ma dentro un progetto nuovo, di grande respiro, che tenga insieme tanti altri elementi di crescita del territorio: ferrovie, tram, strade, parchi verdi e migliori servizi". Nardella, quindi, ha chiesto la costruzione di un progetto per i prossimi 10, 20 anni, che abbracci tutta la Piana, da Firenze a Prato, senza "fossilizzarsi sul referendum aeroporto".

Non poteva mancare una riflessione sul Maggio musicale. "La storia delle nomine, contronomine e dimissioni" al Maggio musicale "secondo me alla gente non interessa per nulla. Io per primo: considero fondamentale la mia responsabilità sulle nomine, però è l'ultimo dei mie pensieri". Nardella è tornato sulla vicenda dopo il doppio addio che si è consumato nelle ultime ore: quello del sovrintendente Cristiano Chiarot e del direttore musicale, Fabio Luisi. "Tutti sbattono la porta e vanno via, io invece resto sul pezzo e continuo a lavorare", ha osservato.Nardella ha mandato quindi un messaggio sul teatro: "Non c'è niente di cui essere preoccupati. Andremo avanti, troveremo il nuovo sovrintendente e il team che lo dirigerà per una fase nuova", in cui "continueremo a fare del Maggio un'istituzione non solo di eccellenza, ma anche popolare".

Lo stesso sindaco, sempre a Lady Radio, ha detto che una nuova ordinanza anti prostituzione "va ripresa in considerazione. Prima però vogliamo vedere quali siano stati gli effetti penali" della vecchia. In sostanza "vogliamo vedere se le multe" fatte ai clienti, come prescritto dalla misura licenziata nel corso del primo mandato dal sindaco, "avranno un seguito da un punto di vista processuale e penale. Lì capiremo se sono efficaci o no". Se i processi penali si svolgeranno positivamente "sicuramente potremmo riproporre l'ordinanza".

Sulla questione urbanistica, il sindaco ha affermato: "Questo colpo di scena è, francamente, a dir poco sorprendente: Italia Nostra sul caso della Querce di fatto dice di aver sbagliato, ritirando la sua obiezione al progetto. A questo punto, come ha già detto l'assessore Del Re, venga quantomeno lasciata libera tutta l'area fuori dal centro storico". "Il passo indietro fatto da Italia Nostra venga preso come uno spunto per limitare la questione delle ristrutturazioni" con limiti "solo al centro.

Per liberare così tutti gli altri investimenti e le operazioni" stoppate dal Comune dopo l'ordinanza del Consiglio di Stato, che ha congelato la variante urbanistica di Palazzo Vecchio. Per Nardella, infatti, lo stallo in corso è diventato "una questione molto seria", perché sta mettendo un settore economico cittadino "in ginocchio. Ho incontrato piccoli imprenditori che rischiano di fallire e famiglie disperate, perché hanno fatto investimenti e non sanno come completare i lavori. Da qui ai prossimi mesi, se questo nodo giudiziario non si scioglie, rischiamo di assistere alla più grande crisi dell'edilizia in città".

Nardella quindi si è rivolto ai giudici del Tar, di cui "ho piena fiducia", perché "sul tavolo ci sono diversi interessi in gioco. Da un lato uno sacrosanto, la tutela del patrimonio storico e artistico". Ma "spero si valuti anche l'altro grande interesse" per "non bloccare l'economia e non perdere posti di lavoro".

Nardella ha parlato anche di politica. Le primarie "siano l'extrema ratio. Se abbiamo un gruppo dirigente forte e unito, la strada maestra è quella di indicare una candidatura unitaria" per le regionali in Toscana nel 2020, "senza assistere a nuove ed ennesime divisioni" e senza che "prevalgano i personalismi". Perché "dove il Pd è arrivato diviso" all'appuntamento elettorale "ha perso, vedi Siena o Pisa. Dove siamo stati compatti abbiamo vinto, come a Firenze, Prato o Livorno". Quindi, ha aggiunto, "non dobbiamo lasciar scorrere l'estate invano, ma sfruttare ogni momento utile. Perché prima abbiamo il candidato presidente", una figura "che sia la miglior sintesi possibile, prima possiamo impostare una campagna elettorale vincente". Contestualmente, ha proseguito, "dobbiamo costruire una coalizione che deve aprirsi al mondo ambientalista, alla sinistra riformista e all'area civica e moderata. Il Pd, da solo non può farcela".

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