​Tramvia Linea 3, il dèjà vu di un taglio netto

Fratelli d'Italia: “La Soprintendenza ha dato l'ok allo scempio?"

Antonio
Antonio Lenoci
31 ottobre 2014 18:45
​Tramvia Linea 3, il dèjà vu di un taglio netto

Chi ha protestato in strada, chi ha commentato dalla finestra: tagliare un albero è sempre un atto che cattura l'attenzione, specie in città dove il verde è limitato. Un enorme deja vu per chi c'era ed ha rivisto l'uomo sull'albero, i carabinieri all'alba, il reduce che legge uno ad uno i nomi dei caduti della Grande Guerra mentre le chiome cadono sull'asfalto. Era appena ieri.A farne le spese stavolta anche un merlo soccorso invano dai passanti a sette anni di distanza dal taglio netto di quei bisbigliatori a "capo chino" rivolti verso Careggi.

Allora si trattava di sottoservizi propedeutici alla realizzazione di una Linea tramviaria secondaria rispetto a quella in corso di realizzazione tra Firenze e Scandicci.Sul web i cittadini si sono scatenati: "Fermatevi" ma anche "Facciamo presto" perché il 60% dei fiorentini ha scelto una Amministrazione sulla base di un progetto e gli alberi sul progetto non ci sono. Non quelli da tagliare almeno, ce ne sono disegnati altri.

Come altri sono stati piantati sempre in viale Morgagni ed ancor prima sui viali Talenti e Sansovino dove i pini marittimi conducevano casualmente alla Firenze Pisa Livorno. Si, però "Non sono la stessa cosa", si è azzardato a sussurrare qualcuno che non ha trovato corrispondenza tra le folte chiome dei vecchi disegni e gli attuali alberelli. “Non è possibile che alberi monumentali vengano abbattuti senza l’assoluta certezza di operare entro i canali della legalità: la Regione, quale ente finanziatore della tramvia di Firenze, accerti se le autorizzazioni necessarie sono state ottenute”lo chiede il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, insieme ai consiglieri Paolo Marcheschi e Marina Staccioli.Italia Nostra in prima fila aveva chiesto di non procedere.

“Nonostante gli esposti delle associazioni cittadine i lavori sono andati avanti – spiegano i consiglieri, che sul tema hanno presentato un’interrogazione in Consiglio – non è certo la prima volta che le amministrazioni locali operano senza i necessari permessi, salvo poi ritrovarsi a risponderne in Tribunale. Chiediamo che la Regione si pronunci, e se dovesse emergere che la Soprintendenza ai Beni ambientali non ha ancora concesso il proprio benestare, si attivi per evitare di rendersi complice di un danneggiamento aggravato, di uno scempio senza ritorno”.Senza ritorno, ma con il Revival.

Se sette anni fa non fu possibile fermare le motoseghe e non c'era la corsa per posizionare le verghe, oggi, con la necessità di rispettare un rigido cronoprogramma, cosa può accadere?Il racconto dell'autunno 2007 nei Video di Andrea Vannini, esponente allora degli Amici di Beppe Grillo che sarebbero diventati il Movimento 5 Stelle.

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