Tramvia a Firenze, ma era davvero tutto pronto per partire?

Quel ramo di Tramvia che volge al centro storico..

Antonio
Antonio Lenoci
08 luglio 2014 17:54
Tramvia a Firenze, ma era davvero tutto pronto per partire?

Cantieri partiti. E' subito caos. La verità? Forse non se l'aspettava più nessuno.Se non è "sorpresa" allora si tratta di effetto 'lumaca'. Dicesi effetto lumaca il risveglio delle chiocciole durante la pioggia.Residenti in preda al panico vedono sparire il marciapiede di casa, automobilisti fermi in viale Morgagni si domandano quale sia la novità all'ombra di quegli alberelli piantumati dopo gli abbattimenti avvenuti per la realizzazione dei sottoservizi, mentre i ciclisti cercano le piste ciclabili che risultano chiuse per i lavori in corso. A questi si aggiungono i commercianti che tornano a farsi sentire avanzando richieste attraverso le associazioni di categoria ed aspettano l'incontro fissato per il 9 luglio come il D-Day."Non si può più perdere tempo, è necessario agire velocemente.

E’ necessario che all’incontro dall’Assessore Bettarini, vi siano sul tavolo alcuni provvedimenti da approvare rapidamente" afferma Morena Baldacci Presidente Confesercenti Quartiere 5.

“Ci aspettiamo che il sindaco Nardella inizi proprio da Novoli, Careggi e dal Centro a tener fede alle sue promesse elettorali, eliminando l’addizionale comunale Irpef proprio a partire dagli imprenditori colpiti dai lavori” annuncia invece Gianna Scatizzi, presidente di Confartigianato Imprese Firenze e candidata sindaco, dunque le parole della campagna elettorale le conosce bene.

I disegni erano fatti, le idee ben chiare, i soldi pronti. A Matteo Renzi sono mancate le ditte, fallite come nel gioco del domino, altrimenti l'attuale presidente del consiglio avrebbe vissuto il suo momento di gloria davanti a commercianti, residenti, attivisti e politici riuniti.Un movimento popolare che mancava a Firenze da quasi 5 anni, da quando la Linea 1 è stata inaugurata e tutto si è fermato. "La Tramvia funziona se ti porta da qualche parte - si esclamava ai tavoli del trasporto pubblico ed anche all'ombra della porchetta durante le Feste dell'Unità - funziona se è completa in tutte le sue ramificazioni" poco occorre dunque a capire che un solo ramo di 7 km che unisce Firenze con Scandicci si risolve in una giostra, poco più di un giocattolo. Un giocattolo che però ha ridotto il traffico, ha aumentato lo shopping verso il Centro Rogers e lo struscio verso via Calzaiuoli, vendendo più biglietti dell'autobus tradizionale.  

"Siamo molto preoccupati per la, ormai, prossima apertura del cantiere in V.le Morgagni e le conseguenti modifiche alla viabilità che provocheranno un appesantimento notevole del traffico nella parte più stretta di Via Reginaldo Giuliani che immette in Piazza Dalmazia. Un disagio – sottolinea Morena Baldacci - che deve essere compensato con l’apertura di aree per la sosta e di posteggi supplementari, sia sulle pertinenze di proprietà Enel sia nell’area del ex Meccanotessile.

Per quest’ultima chiediamo una modifica parziale del progetto: pur mantenendo le caratteristiche attuali si dovrebbe prevedere anche una zona di sosta a frangia dell’intervento che sia almeno il doppio di quella attualmente prevista".Quando è appena stata approvata una variante si chiedono ulteriori modifiche al progetto. In Giunta è stato infatti approvato il progetto preliminare della variante di via Valfonda della Tramvia. La novità rispetto al progetto precedente riguarda il passaggio da via Valfonda e non più il proseguimento della Linea 1 su viale Rosselli.

Non sarà più necessario quindi utilizzare il sottopasso ferroviario e quello della Fortezza passando sotto piazza Bambine e bambini di Beslan.

Non è solo la strettoia di Novoli ad aver fatto tribolare Palazzo Vecchio, non solo il costeggiamento del Mugnone e l'arrivo al viale Belfiore attraverso lo sfondamento di un palazzo ancora occupato dagli inquilini, ma anche la zona di piazza Dalmazia e dello Statuto oltre al nodo Milton - Strozzi dove al Ponte Bailey si unisce il tunnel con giardino pensile e l'attraversamento di piazza Bambine e Bambini di Beslan sino a via Valfonda.Ma allora era veramente tutto pronto per partire?A vedere le cose come stanno oggi si potrebbe essere persino contenti dello slittamento dei lavori. Chissà cosa sarebbe accaduto se i cantieri fossero iniziati prima di apportare le ultime modifiche.

In allarme Confartigianato che chiede: sconti su tutte le imposte comunali, risorse economiche, penali in caso di ritardo lavori, sospensione delle riscossioni coattive, posteggi gratuiti, congelamento dell’imposta di soggiorno e riduzione delle tariffe mobilità per imprenditori e loro dipendenti. 

 “Chiediamo anche la riduzione di tutte le imposte comunali (dalla Tari alle pubbliche affissioni), la messa a bilancio di apposite risorse a fondo perduto (per esempio per contributo affitto o per riduzione di fatturato), la costituzione di un fondo rotativo a tasso zero, la sospensione della riscossione coattiva per le somme dovute al Comune, e, considerato che i lavori, di cui è stata posata la prima pietra il 5 novembre 2011, avrebbero dovuto concludersi il prossimo 31 luglio con la trincea Guidoni, la previsione di una penale che il Comune destinerà alle imprese danneggiate in caso di sforamento al nuovo cronoprogramma di esecuzione lavori, da calcolarsi sulla base di quella che il Comune stesso riscuoterà dalle imprese appaltatrici in caso di loro inadempienza”.Non è uno scherzo parlare di penale alle imprese: sono 14.702 le imprese esistenti nelle aree dei lavori, pari ben al 40% di tutte quelle presenti sul territorio comunale.

Anche la sospensione dell’imposta di soggiorno visto che sono 1.433 le attività di servizi di alloggio e ristorazione attive.

E dei ciclisti, non parliamo? "L'ingorgo di traffico che si è creato a seguito della chiusura di via Alderotti per i lavori della Tramvia evidenzia ancora una volta che in questa come in altre zone della città il traffico motorizzato è arrivato alla saturazione di tutto lo spazio per cui basta chiudere una strada e si crea il caos. Un mezzo agile e pochissimo ingombrante come la bici potrebbe contribuire ad alleggerire il problema che si ripresenterà sicuramente durante i lavori" così l'Associazione Città Ciclabile che chiede ad esempio di "ricongiungere le piste ciclabili di via Di Novoli e di viale Redi, come è stato richiesto da oltre 1.500 cittadini tramite la petizione organizzata da Città Ciclabile insieme alla Sezione Soci Coop di Novoli alla fine dello scorso anno e consegnata all'allora assessore alla mobilità. Basterebbe allargare il marciapiede sul ponte di San Donato per realizzare finalmente il collegamento ciclabile con il Polo Universitario, il Palazzo di Giustizia, il Centro Commerciale, l'insediamento abitativo di San Donato, con conseguente alleggerimento del traffico a motore".Ma come adesso? Dai, era tutto pronto.

I consiglieri Grassi, Verdi e Trombi presentano un documento per istituire punti informativi mobili lungo i cantieri "Erano 5 anni che aspettavamo. – affermano i consiglieri  – non possiamo però negare che finora l’amministrazione non ha fatto alcunché per garantire una comunicazione e una diffusione delle informazioni, rispetto alla partenza dei cantieri, alle modifiche della viabilità carrabile o ciclabile e ai percorsi alternativi. Questo contribuirà a creare diffidenze e contrarietà nella cittadinanza e nei commercianti verso un’opera strategica per la città”. L'opera è strategica, mancherebbe la strategia.

“Il sindaco Dario Nardella renda pubblico uno studio di impatto ambientale sulla realizzazione del tracciato Tramviario della Linea 3 nonché sul prolungamento previsto dell'infrastruttura fino a Bagno a Ripoli e Rovezzano e qualora non sia stato fatto ad effettuarlo in tempi brevissimi” quello che ai profani appare come uno dei primi atti da presentare dopo aver detto "Buongiorno vorremmo fare una Tramvia" lo ha chiesto Mario Razzanelli (FI) in Aula nell'ultimo consiglio comunale ottenendone la discussione in Commissione.“I cantieri di via Taddeo Alderotti sono stati annunciati con un anticipo di pochissimi giorni, dopo che per i cinque anni della legislatura Renzi non é stato fatto un passo, né un chilometro in avanti” lo ha detto la consigliera Cristina Scaletti (La Firenze Viva) che a Careggi ci lavora e si è trovata bloccata nel traffico.

Da ex assessore regionale alla Francigena ha dalla propria l'esperienza del pellegrinaggio, ma anche la pazienza ha dei limiti: “In altre città europee - ha proseguito Scaletti – ad esempio Bordeaux, sono state fatte più di 100 riunioni di concertazione in fase di progettazione ed é stata istituita una commissione deputata a stabilire la compensazione economica dei disagi dei commercianti con i locali lungo i tracciati, stanziando un budget di 13 milioni di euro a tale proposito per i 13 chilometri.

Cosa pensa di fare Firenze? Senza considerare che Bordeaux ha pensato a navette elettriche, mobibus per persone con disabilità, un mediatore di cantiere sempre presente per rispondere ai cittadini, per tamponare e dare risposte circa i disagi. Non si può pensare di presentare una tale grande opera senza aver già pianificato opere di compensazione, di informazione e di percorso condiviso”.La Tramvia serve, è utile, Firenze ne uscirebbe arricchita e migliorata.

Il parere sembra più o meno trasversale, anche chi vede l'opera "vecchia e superata" in fin dei conti discute sul metodo ed auspica che tutto si svolga in tempi certi e senza troppi danni collaterali. C'è chi tra i banchi della maggioranza come Andrea Pugliese invita ad "Andare avanti spediti" forti del consenso elettorale.  Intanto chi ha intravisto i cantieri sotto casa e nei paraggi ha iniziato a muoversi, ad informarsi, magari anche a lamentarsi e aspetta la politica al varco.

Mentre gli altri attendono dietro l'angolo, forse perché tutto sommato "Potrebbe anche non arrivare", come nel più tradizionale nascondino. Ma, era davvero tutto pronto per partire?

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