Tragedia del Giglio, tre anni dopo è ancora polemica

Era il 13 gennaio 2012: la Costa Concordia dopo aver urtato lo scoglio affonderà davanti agli occhi dei gigliesi

Antonio
Antonio Lenoci
13 gennaio 2015 18:40
Tragedia del Giglio, tre anni dopo è ancora polemica

L'Isola toscana che ha ospitato per anni il relitto della Costa Concordia non ha dimenticato quella tragica notte di incredulità e di soccorso volontario ai naufraghi della lussuosa nave da crociera che diventa famosa in tutto il mondo. Ad inizio 2015 si piange e si discute ancora, ma non solo per il ricordo. Si guarda al futuro, si fanno i conti e c'è chi commenta "Abbiamo avuto il nostro momento di gloria.. adesso è passato".A seguito di quella manovra messa in atto dalla plancia della nave nasce un 'caso' destinato a fare storia, seguito da migliaia di telecamere e rimbalzato in ogni angolo del mondo.

Le vittime ed il capitano Schettino, la Capitaneria di Porto di Livorno ed il comandante De Falco e poi i dispersi da ritrovare, fino al turismo del 'macabro' con i selfie davanti al relitto. L'Isola del Giglio è, o era, la Costa Concordia sino a che, dopo mesi di studi, verifiche e progetti la carcassa è stata sollevata, rimessa in galleggiamento e trasferita a Genova,  con una diretta no-stop impressionante, mentre a Piombino si lavorava per preparare il Porto Nuovo dove la Toscana avrebbe voluto smaltire il ferro e dare linfa all'indotto della siderurgia regionale.Il presidente Enrico Rossi celebra così nel 2015 il terzo anno dal naufragio ed il primo senza la Concordia in Toscana: "#IsolaDelGiglio a 3 anni da quella notte.

La nave non c’è più e nessuno ne sente la mancanza. Ora dobbiamo pensare all'isola. Entro 15 mesi il ripristino ambientale sarà completato. A febbraio firmerò un accordo con il sindaco per rilanciare turismo ed economia del Giglio". Turismo da rilanciare dunque per eliminare per sempre l'immagine da quella cartolina, trattenendola invece nelle cronache dei fatti. Si è detto e si è scritto che per mesi sull'isola gli addetti ai lavori hanno occupato stanze e consumato pasti, c'è chi ha pagato e chi ha aperto la cassa.

Si chiama economia, non cinismo. Ripartire non sembra facile però, almeno stando ai giudizi del web.Tra i commenti al post di Rossi non mancano le provocazioni: "Inoltre tolto il relitto addio ai buoni affari altro che rilancio".Ed ancora "Anche lì servirebbe più civismo: case per turisti fatiscenti; rifiuti buttati dappertutto; prezzi assurdi", ma anche "Prezzi più bassi, tanto per cominciare..

una settimana al Giglio costa quanto una crociera". Oltre al relitto ci sarebbe dunque di più. Il turismo non ha bisogno forse solo di cartoline, ma anche di ottima accoglienza e soprattutto fiducia.

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